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From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Sunday, August 03, 2008 9:40 PM
Subject: Prc 3 - da Roberto Massari
da Roberto Massari
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FACCIAMO GIRARE QUESTO TESTO CHE, SENZA TANTI GIRI DI PAROLE, FOTOGRAFA LA SITUAZIONE ATTUALE DELLA RIFONDATA RIFONDAZIONE.
E MI PIACE ANCHE IL RICHIAMO ALL'ATTENZIONE SUL RUOLO DI CLAUDIO GRASSI, CHE TRA SVOLTE E MINISVOLTE, CAMBI DI LINEA A SECONDA DELLE SETTIMANE, SI STA RIVELANDO IL PIU' AUTENTICO ALLIEVO DI BERTINOTTI, TALLONATO PERO' DA UN ALTRO MAESTRO DEL TRASFORMISMO, RUSSO SPENA.
QUESTA E' LA GENTE CHE DOVREBBE RIDARE SPERANZA ALLA EX SINISTRA ITALIANA...
A QUANDO UN'INSURREZIONE CONTRO COSTORO? A QUANDO IL LINCIAGGIO POPOLARE DEI FORCHETTONI ROSSI E DEI LORO COMPLICI? A QUANDO LA POSSIBILITA' DI RICOMINCIARE VERAMENTE DA ZERO CON CHI NON SI E' MAI MACCHIATO DI COLLABORAZIONI COLONIALISTICHE E FILOIMPERIALISTICHE? (r.m.)
Inizio messaggio inoltrato:
Da: "Basso Michele" <elehcimsv@???>
Data: 02 agosto 2008 5:11:57 GMT+02:00
A: <Undisclosed-Recipient:;>
Oggetto: gattoselvaggio a cura di Mario Gangarossa, http://www.sottolebandieredelmarxismo.it/
1 agosto 2008
Roma, 29 lug. - Chi sa cosa dirà Denis Verdini, coordinatore FI che giusto oggi ripete che le porte del Pdl sono aperte. Chi sa se possono esserle così tanto da accogliere anche Fausto Bertinotti, e Nichi Vendola, come auspica Renato Farina. “L’esito del congresso di Rifondazione comunista, che ha visto la vittoria dei dinosauri nostalgici dei kolkhoz e dei soviet, segnala l’incapacità tutta italiana di creare una sinistra davvero riformista. La sconfitta di Bertinotti e Vendola - osserva il deputato Pdl - mette tristezzaanche a chi nel PdL auspica una crescita seria di un’opposizione anche dura ma che guardi la realtà invece dei sogni macchiati di sangue”.
“Non giunge troppo paradossale allora - conclude - la proposta a Bertinotti e Vendola di trovare rifugio nel Popolo della libertà, dove già hanno trovato modo di far valere le loro idee i migliori tra i socialisti che non hanno rinnegato in nulla i loro ideali e la loro storia. Cari Bertinotti e Vendola, per voi c’e’ più posto nel PdL che in Rifondazione o tra i Democratici. Pensateci”. (AGI)
Basterebbe fermarsi qui e lasciare ogni ulteriore commento ai lettori.
Alla fin fine i nostri avversari dimostrano di avere molto più fiuto e istinto di classe di tanti sedicenti ‘comunisti’ che continuano a spellarsi le mani in standing ovations all'indirizzo delle due prime donne della sinistra salottiera italiana. Dimostrano di saper valutare bene lo ‘spessore’ politico dei due personaggi e, soprattutto, sanno comprendere molto meglio di tanti di noi la differenza che passa fra un dirigente operaio e un servo sciocco al servizio dei padroni.
Se l’ex socialista Bertinotti, ex-governatore (suo malgrado) di un partito folkloristicamente comunista, e l'ex figicciotto Vendola, ‘governatore’ di una regione che aveva il più grande (e antico) acquedotto pubblico prima che lo stesso lo privatizzasse, avessero un po' di dignità insorgerebbero offesi da tanta ‘impudenza’.
Ma non lo hanno fatto e non lo faranno, così come non hanno rifiutato le tante pelose attestazioni di stima e i tanti panegirici misti a sincero rimpianto di cui le pagine della stampa amica (e pagata dalla confindustria) sono state stracolme in questi giorni.
E così una ipotesi che oggi può apparire surreale diventa una possibilità, forse qualcosa di probabile in un futuro non troppo lontano, nel silenzio assordante di quanti immaginano ancora che un partito ‘progressista’ possa essere diretto da una tale coppia.
In fondo chi avrebbe mai immaginato, 20 anni fa, che gli eredi di Togliatti e di De Gasperi si sarebbero trovati riuniti nello stesso partito?
Gattoselvaggio
29 luglio 2008
Alla fine saranno loro a decidere: i 3500 consiglieri e amministratori locali di rifondazione comunista. Un vero esercito contro il quale si infrangeranno le buone intenzioni della “svolta” ferreriana. 13 regioni governate assieme al Pd, decine di amministrazioni provinciali e comunali, dove si sono privatizzati beni e servizi, esternalizzati e precarizzati lavoratori, sperperate risorse in logiche clientelari, indirizzando fiumi di finanziamenti verso cooperative e consulenti amici.
E’ la polpetta avvelenata che Bertinotti lascia a Ferrero, una polpetta difficilmente digeribile, che lascia buone speranze a Vendola e ai suoi colonnelli nella possibilità di ribaltare sul territorio le decisioni del congresso e di ritornare a occupare la direzione del partito.
E’ il partito reale, quello che ha applaudito Bertinotti per ben 10 minuti, l’unico veramente radicato, contro il quale Ferrero e compagni non hanno ne la forza ne la volontà politica di rompere.
Nel documento approvato dal congresso, ottimisticamente intitolato “Ricominciamo: una svolta a sinistra”, è facile riaffermare l'impossibilità di una “collaborazione organica” col Pd nel governo del paese. Non è una questione all’ordine del giorno per i prossimi anni, e il cammino di rifondazione (come le strade dell’inferno) è lastricato da buone intenzioni, almeno per quanto riguarda le questioni ‘non all’ordine del giorno’.
Così come è facile riaffermare il giudizio negativo sulla linea politica che ha portato il partito alla disfatta.
Certo un po’ dovrebbe insospettirci il fatto che a dichiararlo siano gli stessi (fino a ieri) corresponsabili di quella politica e di quelle scelte: l’unico ministro rifondarolo nel governo Prodi (Ferrero), il funambolico sostenitore di qualsiasi maggioranza interna (Grassi) l’opportunista teorico della “riduzione del danno” (Russo Spena).
Come dovrebbe indignarci il fatto che nessuno, fra i tanti ex deputati e senatori presenti abbia sentito il dovere (morale!) di chiedere scusa per avere votato perfino i “crediti di guerra” e il dovere (politico) di mettersi da parte.
Ma accontentiamoci. Abbiamo sentito perfino (udite!udite!) i delegati cantare a squarciagola Bandiera Rossa e Bella Ciao, fatto che non si verificava ormai da anni nei congressi di quel partito.
Che pretendiamo di più!
Gattoselvaggio
(a cura di Mario Gangarossa)
http://www.sottolebandieredelmarxismo.it/
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