[Badgirlz-list] Trans picchiata al ctp di Milano

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Trans picchiata, notte di rivolta

Non c'è pace al Cpt di via Corelli -
Maurizio Mequio da Liberazione

Notte di fuoco e violenza, giovedì (10/07/08), nel Centro di Permanenza Temporanea di Via Corelli, a Milano. Una transessuale chiede assistenza medica perchè malmenata, non gli viene concessa e scoppia la rivolta. Secondo la polizia l'intervento della Croce Rossa le sarebbe stato negato, perchè non erano state rilevate patologie significative. La protesta è iniziata all'una e trenta di notte, quando la trans, già con importanti problemi di salute, è rientrata in cella vomitando sangue e con il seno aperto. Branco, uno dei detenuti, ha raccontato - a Radio Popolare - la versione dei suoi compagni: «All'origine dell'accaduto ci sarebbe stata un'azione violenta della polizia, poi per ritorsione è stato dato fuoco ad una stanza. Un pestaggio: gli avrebbero fatto scoppiare il silicone. Stamani (ieri mattina per chi legge, N.d.R.) ho visto che la sezione femminile ha dormito fuori, all'aperto, per via del fumo». Ma cosa è successo alla ragazza?
Secondo quanto riporta il sito Meltingpot.org , Vale, un'amica della sfortunata protagonista, anche lei internata al Cpt, avrebbe fornito dettagli inquietanti sulla scena. A far scattare la violenza, racconta la "detenuta", sarebbe bastata un'osservazione, "non si potrebbe stare al telefono...", rivolta dalla trans a un poliziotto che scherzava al cellulare, «e lui che risponde "che cazzo te ne frega negro schifoso di m.? Sei un trans nigeriano di m.!" Sono arrivati in sei, l'hanno presa per le braccia, l'hanno portata in una stanza chiusa e insieme l'hanno bastonata. Sulla testa, su tutte le parti del corpo». Vale ha poi proseguito denunciando la situazione igienico-sanitaria ed assistenziale del posto: «E' difficile stare qua dentro perchè il bagno puzza, fuori dal bagno fa schifo, le zanzare ci stanno mangiando vivi. Tutti abbiamo i funghi sui piedi. Non c'è nessuna condizione di assistenza. Nessuno può entrare e non abbiamo la possibilità di
parlare con nessuno». Fino alle 3 e 30 fuori dal Centro c'è stato un presidio di persone solidali con i reclusi, queste testimoniano di un incredibile via vai di auto delle forze dell'ordine, ma di un clamoroso ritardo nel trasporto della ferita con l'ambulanza. Ne sarebbe uscita una vuota alle 2 e 30, per calmare gli animi, e poi, solo un'ora più tardi, la trans sarebbe stata trasferita all'ospedale con un'altra ambulanza, uscita dal secondo ingresso. Intanto, già nel mattino successivo all'accaduto, la ragazza - dopo aver ricevuto delle cure ed aver esposto denuncia per le violenze subite- è stata fatta rientrare nel CPT. E per le autorità competenti, tutto è tornato alla normalità. Per modo di dire... visto che solo giovedì mattina a Via Corelli era stato sospeso dagli "ospiti" del centro uno sciopero della fame che andava avanti dal 5 luglio scorso. E dopo gli scandalosi fatti del 30 giugno - un'altra rivolta in seguito al pestaggio di un
sudanese, che esausto dell'attesa per l'espulsione aveva solo chiesto quando lo avrebbero cacciato - il Cpt milanese, circa 110 posti di capienza, sempre pieno, una piccola sezione per le donne e tra i pochi in Italia ad avere una sezione esclusiva per le transessuali, torna a far parlare di sé.

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