«Niente militari? Sono onorata»

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著者: brunoa01
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題目: «Niente militari? Sono onorata»
secolo xix

«Niente militari? Sono onorata»
LA POLEMICA SUI SOLDATI IN CITTà
Il sindaco risponde al ministro: per noi lo strumento principe è il patto per la sicurezza
L'ANNUNCIO


30/07/2008
I MILITARI non arriveranno mai sulle strade di Genova, a dirlo è il ministro della Difesa Ignazio la Russa, che nel dare la notizia attacca - a distanza - il sindaco di Genova che aveva criticato l'operazione del governo e i contenuti del decreto sulla sicurezza. «Dei militari hanno paura solo i banditi, i criminali, i ladroni e il sindaco di Genova», dice La Russa al Secolo XIX. Marta Vincenzi, a latere del consiglio comunale, si è invece detta ieri «onorata che la città sia stata esclusa dall'arrivo dei soldati».
È scontro, anzi rottura vera, tra Genova e Roma, sul decreto sicurezza e sulla prospettiva che nel capoluogo ligure arrivino "rinforzi" in tenuta militare. Il sindaco Vincenzi aveva varato la sua amministrazione parlando subito di sicurezza e lanciando il "Patto per Genova sicura". Nelle azioni previste potenziamento del videocontrollo, finanziamenti alla Polizia Municipale per azioni straordinarie, la richiesta di rinforzi per la Polizia di Stato genovese. Qualche mese dopo sono arrivati quaranta poliziotti, qualche mese dopo è arrivato il governo Berlusconi. Che, anche qui annunciando l'argomento tra le prime azioni della sua agenda, ha parlato dell'invio di soldati nelle città per supportare l'azione di polizia e carabinieri. Da qui, l'opposizione delle alte cariche della città.
Marta Vincenzi dichiarò pubblicamente che Genova non ha bisogno dei militari. «Il Patto per la sicurezza - è l'opinione del sindaco - resta lo strumento principe cui fare riferimento per garantire la convivenza civile nelle grandi città rispetto a fenomeni non propriamente criminali ma che alimentano, non sempre a ragione, la percezione di insicurezza. Questo succede anche a Genova che, pure, in base ai dati dell'ultimo semestre 2007 e i primi mesi del 2008 risulta tra le città più sicure». Vincenzi rifiuta «la politica di un governo che manda i militari o un Paese Arlecchino dove ogni sindaco fa un po' quello che vuole». Una posizione portata personalmente dal primo cittadino anche al ministro degli Interni Roberto Maroni.
Le dichiarazioni di ieri che hanno ribadito il Vincenzi-pensiero sul decreto e sull'invio dei militari («onorata che a Genova non arrivino i soldati»), sono state rincarate da quelle rilasciate, sempre a latere del consiglio comunale, dell'assessore alla Città sicura Francesco Scidone: «Non avevamo certamente chiesto l'arrivo di rinforzi dell'esercito. Forse l'ha chiesto qualche compagno di partito del ministro, non so. Ma come, mandiamo i carabinieri in Iraq a istruire le nostre truppe e poi facciamo qui la stessa cosa al contrario? Abbiamo sempre chiesto forze dell'ordine in più, le abbiamo sollecitate senza sosta». «È un fattore di principio - continua Scidone - Nel centro di una città europea vedere un militare in strada non dà una bella immagine. E poi che contributo potrebbero dare? Possono intervenire soltanto in flagranza di reato, non hanno compiti di pubblico ufficiale, in pratica sarebbero fotocopie in brutto di poliziotti e carabinieri. Io rivendico l'originale, non la fotocopia».
Raggiunto al telefonino, il ministro La Russa non le manda a dire. E risponde. «Ma perché discutiamo di cose ipotetiche? Non ci sono militari in arrivo a Genova, al momento questa città non è inserita all'interno dell'elenco delle città che non io ma il comitato previsto dal decreto ha scelto. Non mi risulta che ci sia Genova perché si è ritenuto che altre città avessero una priorità maggiore». «Non so se nella valutazione ha avuto effetto anche la presa di posizione e le parole del sindaco, ma lei ha fatto male a esporsi in questa maniera prima di una valutazione - continua il ministro della Difesa - non gliene faccio una colpa, dico solo che le forze che avremmo inviato sarebbero state nelle ottime mani del prefetto Cancellieri, uno dei migliori prefetti d'Italia. A mio parere Genova, città che conosco bene, aveva il diritto e bisogno di una maggiore presenza dello Stato». La Russa dice di non «voler polemizzare col sindaco di Genova, abbiamo cosa più importanti da fare, ma in questa attività di dare maggiore conforto ai cittadini che chiedono più sicurezza bisogna rinunciare a ogni tentativo di strumentalizzazione».
daniele grillo
grillo@???

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