Cosa e' lo stato di emergenza nazionale
ROMA - Il provvedimento di estensione all'interno territorio nazionale dello stato di emergenza per l'immigrazione varato dal governo consentirà "l'adozione di procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri di accoglienza", come ha spiegato il Capo Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione Mario Morcone.
Lo stato di emergenza era stato proclamato per la prima volta nel 2002 ed era stato prorogato ogni anno fino al 2007. Da gennaio 2008 anche per il miglioramento della situazione nelle strutture di accoglienza, era stato limitato solamente alle regioni di Puglia, Sicilia e Calabria. Morcone ha ricordato che "l'eccezionale afflusso di immigrati e richiedenti asilo soprattutto dalla Somalia e dall'Eritrea ha reso necessario in questi mesi distribuire le persone giunte a Lampedusa e sulle coste meridionali in altre realtà nazionali e con procedure d'urgenza. Sono stati pertanto allestiti centri di assistenza e soccorso ad Aviano, a Castiglione delle Stiviere, a Settimo Torinese, a Castelnuovo di Porto e ad Ancona. Questa situazione di eccezionale pressione ha reso necessario espandere nuovamente sul restante territorio nazionale la dichiarazione di emergenza".
Il provvedimento del governo, rileva Morcone, consentirà "attraverso l'utilizzo di ordinanze di protezione civile, l'adozione di procedure accelerate per la gestione dei nuovi centri di accoglienza nonché interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria in strutture soggette a quotidiano degrado. Si tratta in sostanza - conclude Morcone - di continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto e che quest'anno avevamo sperato che si potesse limitare a tre sole regioni. A tutt' oggi ospitiamo su tutto il territorio nazionale 7.359 cittadini stranieri".
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