[Lecce-sf] Fw: CHIAIANO proprietà dell'Arciconfraternita dei…

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著者: Rosario Gallipoli
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To: forumlecce
題目: [Lecce-sf] Fw: CHIAIANO proprietà dell'Arciconfraternita dei Padri Pellegrini
A proposito di preti e chiesa:



"Ad'ogni battaglia si schiera chi stà da una parte o dall'altra"



Dice in una importante canzone Pier Angelo Bertoli.



Rosario.





-----Messaggio originale-----
Da: alfonsonavarra@??? [mailto:alfonsonavarra@virgilio.it]
"Annafiorella" <annafiorella.damore@???>
Inviato: venerdì 18 luglio 2008 17.23
Oggetto: fuori la chiesa dal business rifiuti
FUORI LA CHIESA DAL BUSINESS RIFIUTI
DA PARTE DI ALFONSO NAVARRA - AD
ALEX ZANOTELLI E AI CATTOLICI DI BASE (18 luglio 2007)
Caro Alex (Zanotelli), bellissima la tua lettera (che sotto riporto).
Bisognerebbe aggiungere un punto: la tua Chiesa dovrebbe tirarsi
anch'essa fuori dal business dei rifiuti. La cava di Chiaiano, di
proprietà dell'Arciconfraternita dei Padri Pellegrini, quindi della
Curia napoletana, non deve essere messa a disposizione di Bertolaso
perchè possa farci la sua discarica. Stiamo parlando di Chiaiano,
oggi il luogo simbolo della resistenza per i "rifiuti-zero" e punto
nevralgico in cui la logica repressiva tenta lo sfondamento nei
confronti di quello che la stampa chiama il "Partito del NO", e che è
in realtà l'alternativa civile dei movimenti di base. (Non è per nulla
casuale Il riferimento al decreto che fa delle discariche "aree di
interesse strategico" da presidiare con l'esercito e che prevede 5 anni
di carcere per i promotori delle proteste: ad esempio un certo
prete che gira sempre con la sciarpa arcobaleno intorno al collo).
"Da qualche tempo il Duomo di Napoli sembra diventata la 'casa' di disoccupati, sfrattati e altri diseredati". Ti vedo ridere da sotto i baffi: magari fosse! La Chiesa non dovrebbe forse essere la "Casa degli ultimi?". Ed invece - per quanto ne so - usa il suo enorme patrimonio immobiliare (il 20% della "ricchezza" nel settore, pare) al pari degli altri protagonisti della speculazione edilizia e fondiaria. Il dato del 20% lo traggo da un'inchiesta del settimanale "Il Mondo" (11-5-2007), firmata da Sandro Orlando, ripresa in TV da "Annozero" di Santoro. Il Vaticano, inteso come "Palazzinaro", secondo la citata inchiesta possiederebbe "un quarto di Roma". A Milano, dove vivo, circa la metà delle case sfitte (90-100.000) fanno capo a società controllate o satellizzate dalla Curia. Fossero date in locazione a prezzi equi (facciamo il 15% dello stipendio medio di un lavoratore?) il mercato degli affitti verrebbe rivoluzionato. Potrebbero essere sistemati tutti i 20.000 che nel 2007hanno fatto richiesta all'ALER di un alloggio popolare. Altri dati su Milano: 11.000 richieste di sfratti esecutivi, oltre il 50% per morosità. Alloggi pubblici disponibili per la risposta: circa 1000. Solo 600/700 gli alloggi di nuova costruzione programmati entro il 2010.
I banchieri certo si scoccerebbero alquanto per gli "affitti sociali" perchè si vedrebbero ridotto il valore del loro patrimonio immobiliare, al momento più che gonfiato.
Papa Benedetto XVI ha rivolto un appello ai "grandi" del G8: "Occupatevi dei poveri e dei deboli! Occorre rilanciare un equo processo di sviluppo integrale a tutela della dignità umana." Sante parole, è il caso di dirlo. Il Papa ha ammonito i leader del G8 ad adottare coraggiosamente "tutte le misure necessarie per vincere i flagelli della povertà estrema, della fame, delle malattie, dell'analfabetismo, che colpiscono ancora tanta parte dell'umanità. Mi unisco anch'io - ha detto Ratzinger - a questo pressante appello alla solidarietà". Ecco, caro Eminenz (direbbe la Littizzetto), una piccola "dritta" al tuo cardinale Sepe di Napoli sarebbe gradita. Del genere: "Figliolo, lascia perdere i trenta denari, e tuteliamo la salute delle nostre "pecorelle" di Chiaiano. Questa discarica non s'ha fare e, per quanto ci compete, non la lasceremo fare".
LETTERA AGLI AMICI
È AL COLMO LA FECCIA
17 luglio 2008 - Alex Zanotelli
Carissimi,
è con la rabbia in corpo che vi scrivo questa lettera dai bassi di Napoli, dal Rione Sanità nel cuore di quest'estate infuocata. La mia è una rabbia lacerante perché oggi la Menzogna è diventata la Verità.
Il mio lamento è così ben espresso da un credente ebreo nel Salmo 12
"Solo falsità l'uno all'altro si dicono:
bocche piene di menzogna,
tutti a nascondere ciò che tramano in cuore.
Come rettili strisciano,
e i più vili emergono,
è al colmo la feccia"
Quando, dopo Korogocho, ho scelto di vivere a Napoli, non avrei mai pensato che mi sarei trovato a vivere le stesse lotte. Sono passato dalla discarica di Nairobi, a fianco della baraccopoli di Korogocho, alle lotte di Napoli contro le discariche e gli inceneritori. Sono convinto che Napoli è solo la punta dell'iceberg di un problema che ci sommerge tutti.
Infatti, se a questo mondo, gli oltre sei miliardi di esseri umani vivessero come viviamo noi ricchi (l'11% del mondo consuma l'88% delle risorse del pianeta!) avremmo bisogno di altri quattro pianeti come risorse e di altro quattro come discariche ove buttare i nostri rifiuti.
I poveri di Korogocho, che vivono sulla discarica, mi hanno insegnato a riciclare tutto, a riusare tutto, a riparare tutto, a rivendere tutto, ma soprattutto a vivere con sobrietà.
È stata una grande lezione che mi aiuta oggi a leggere la situazione dei rifiuti a Napoli e in Campania, regione ridotta da vent'anni a sversatoio nazionale dei rifiuti tossici.
Infatti, esponenti della camorra in combutta con logge massoniche coperte e politici locali, avevano deciso nel 1989, nel ristorante "La Taverna di Villaricca", di sversare i rifiuti tossici in Campania. Questo perché diventava sempre più difficile seppellire i nostri rifiuti in Somalia. Migliaia di Tir sono arrivati da ogni parte di Italia carichi di rifiuti tossici e sono stati sepolti dalla camorra nel Triangolo della morte (Acerra-Nola- Marigliano), nelle Terre dei fuochi (Nord di Napoli ) e nelle campagne del Casertano. Questi rifiuti tossici "bombardano" oggi, in particolare i neonati, con diossine, nanoparticelle che producono tumori, malformazioni, leucemie...
Il documentario Biutiful Cauntri esprime bene quanto vi racconto.
A cui bisogna aggiungere il disastro della politica ormai subordinata ai potentati economici-finanziari. Infatti questa regione è stata gestita dal 1994 da 10 commissari straordinari per i rifiuti, scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti. È sempre più chiaro, per me, l'intreccio fra politica, potentati economici-finanziari, camorra, logge massoniche coperte e servizi segreti!. In 15 anni i commissari straordinari hanno speso oltre due miliardi di euro per produrre oltre sette milioni di tonnellate di "ecoballe", che di eco non hanno proprio nulla: sono rifiuti tal quale, avvolti in plastica che non si possono né incenerire (la Campania è già un disastro ecologico!) né seppellire perché inquinerebbero le falde acquifere. Buona parte di queste ecoballe, accatastate fuori la città di Giugliano, infestano con il loro percolato quelle splendide campagne denominate "Taverna del re".
E così siamo giunti al disastro! Oggi la Campania ha raggiunto gli stessi livelli di tumore del Nord-Est, che però ha fabbriche e lavoro. Noi, senza fabbriche e senza lavoro, per i rifiuti siamo condannati alla stessa sorte. Il nostro non è un disastro ecologico - lo dico con rabbia - ma un crimine ecologico, frutto di decisioni politiche che coprono enormi interessi finanziari.
Ne è prova il fatto che Prodi, a governo scaduto, abbia firmato due ordinanze: una che permetteva di bruciare le ecoballe di Giugliano nell'inceneritore di Acerra, l'altra che permetteva di dare il Cip 6 (la bolletta che paghiamo all'Enel per le energie rinnovabili) ai 3 inceneritori della Campania che "trasformano la merda in oro- come dice Guido Viale - Quanto più merda, tanto più oro!".
Ulteriore rabbia quando il governo Berlusconi ha firmato il nuovo decreto n. 90 sui rifiuti in Campania. Berlusconi ci impone, con la forza militare, di costruire 10 discariche e quattro inceneritori. Se i 4 inceneritori funzionassero, la Campania dovrebbe importare rifiuti da altrove per farli funzionare. Da solo l'inceneritore di Acerra potrebbe bruciare 800.000 tonnellate all'anno!
È chiaro allora che non si vuole fare la raccolta differenziata, perché se venisse fatta seriamente (al 70 %), non ci sarebbe bisogno di quegli inceneritori.
È da 14 anni che non c'è volontà politica di fare la raccolta differenziata. Non sono i napoletani che non la vogliono, ma i politici che la ostacolano perché devono ubbidire ai potentati economici-finanziari promotori degli inceneritori. E tutto questo ci viene imposto con la forza militare vietando ogni resistenza o dissenso, pena la prigione. Le conseguenze di questo decreto per la Campania sono devastanti. "Se tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge (articolo 3 della Costituzione), i campani saranno meno uguali, avranno meno dignità sociale-così afferma un recente Appello ai Parlamentari Campani.
Ciò che è definito "tossico" altrove, anche sulla base normativa comunitaria, in Campania non lo è; ciò che altrove è considerato "pericoloso" qui non lo sarà. Le regole di tutela ambientale e salvaguardia e controllo sanitario, qui non saranno in vigore. La polizia giudiziaria e la magistratura in tema di repressione di violazioni della normativa sui rifiuti, hanno meno poteri che nel resto d'Italia e i nuovi tribunali speciali per la loro smisurata competenza e novità, non saranno in grado di tutelare, come altrove accade, i diritti dei campani".
Davanti a tutto questo, ho diritto ad indignarmi. Per me è una questione etica e morale. Ci devo essere come prete, come missionario. Se lotto contro l'aborto e l'eutanasia, devo esserci nella lotta su tutto questo che costituisce una grande minaccia alla salute dei cittadini campani. Il decreto Berlusconi straccia il diritto alla salute dei cittadini Campani.
Per questo sono andato con tanta indignazione in corpo all'inceneritore di Acerra, a contestare la conferenza stampa di Berlusconi, organizzata nel cuore del Mostro, come lo chiama la gente. Eravamo pochi, forse un centinaio di persone. (La gente di Acerra, dopo le botte del 29 agosto 2004 da parte delle forze dell'ordine, è terrorizzata e ha paura di scendere in campo).
Abbiamo tentato di dire il nostro no a quanto stava accadendo. Abbiamo distribuito alla stampa i volantini :"Lutto cittadino. La democrazia è morta ad Acerra. Ne danno il triste annuncio il presidente Berlusconi e il sottosegretario Bertolaso." Nella conferenza stampa (non ci è stato permesso parteciparvi !) Berlusconi ha chiesto scusa alla Fibe per tutto quello che ha "subito" per costruire l'inceneritore ad Acerra! (Ricordo che la Fibe è sotto processo oggi!).
Uno schiaffo ai giudici! Bertolaso ha annunciato che aveva firmato il giorno prima l'ordinanza con la Fibe perché finisse i lavori! Poi ha annunciato che avrebbe scelto con trattativa privata, una delle tre o quattro ditte italiane e una straniera, a gestire i rifiuti. Quella italiana sarà quasi certamente la A2A (la multiservizi di Brescia e Milano) e quella straniera è la Veolia, la più grande multinazionale dell'acqua e la seconda al mondo per i rifiuti. Sarà quasi certamente Veolia a papparsi il bocconcino e così, dopo i rifiuti , si papperà anche l'acqua di Napoli. Che vergogna!
È la stravittoria dei potentati economici-finanziari, il cui unico scopo è fare soldi in barba a tutti noi che diventiamo le nuove cavie. Sono infatti convinto che la Campania è diventata oggi un ottimo esempio di quello che la Naomi Klein nel suo libro Shock Economy, chiama appunto l'economia di shock! Lì dove c'è emergenza grave viene permesso ai potentati economico-finanziari di fare cose che non potrebbero fare in circostanze normali.
Se funziona in Campania, lo si ripeterà altrove. (New Orleans dopo Katrina insegna!).
E per farci digerire questa pillola amara, O' Sistema ci invierà un migliaio di volontari per aiutare gli imbecilli dei napoletani a fare la raccolta differenziata, un migliaio di alpini per sostenere l'operazione e trecento psicologi per oleare questa operazione!! Ma a che punto siamo arrivati in questo paese!?! Mi indigno profondamente! E proclamo la mia solidarietà a questo popolo massacrato! "Padre Alex e i suoi fratelli " era scritto in una fotografia apparsa su Tempi (inserto di La Repubblica). Sì, sono fiero di essere a Napoli in questo momento così tragico con i miei fratelli (e sorelle) di Savignano Irpino, espropriati del loro terreno seminato a novembre, con i miei fratelli di Chiaiano, costretti ad accedere nelle proprie abitazioni con un pass perchè sotto sorveglianza militare.
Per questo, con i comitati come Allarme rifiuti tossici , con le reti come Lilliput e con tanti gruppi,
continueremo a resistere in Campania. Non ci arrenderemo. Vi chiedo di condividere questa rabbia, questa collera contro un Sistema economico-finanziario che ammazza e uccide non solo i poveri del Sud del mondo, ma anche i poveri nel cuore dell'Impero. Trovo conforto nelle parole del grande resistente contro Hitler, il pastore luterano danese, Kaj Munk ucciso dai nazisti nel 1944 . "Qual è dunque il compito del predicatore oggi ?Dovrei rispondere: fede, speranza e carità. Sembra una bella risposta. Ma vorrei dire piuttosto :coraggio. Ma no, neppure questo è abbastanza provocatorio per costituire l'intera verità... Il nostro compito oggi è la temerarietà
Perchè ciò di cui come Chiesa manchiamo non è certamente né di psicologia né di letteratura. Quello che a noi manca è una santa collera".
Davanti alla menzogna che furoreggia in questa regione campana, non ci resta che una santa collera. Una collera che vorrei vedere nei miei concittadini, ma anche nella mia chiesa. "I simboli della chiesa cristiana sono sempre stati il leone, l'agnello, la colomba e il pesce-diceva sempre Kaj Munk-Ma mai il camaleonte".
Vi scrivo questo al ritorno della manifestazione tenutasi nelle strade di Chiaiano, contro l'occupazione militare della cava. Invece di aspettare il giudizio dei tecnici sull'idoneità della cava, Bertolaso ha inviato l'esercito per occuparla. La gente di Chiaiano si sente raggirata, abbandonata e tradita .
Non abbandonateci.
È questione di vita o di morte per tutti. È con tanta rabbia che ve lo scrivo. Resistiamo!

Alex Zanotelli

Napoli 12 luglio 2008