Autore: SILVERIOTOMEO Data: To: social forum Oggetto: [Lecce-sf] il decreto razzista ora legge
Sicurezza, cosa prevede il decreto
Ecco cosa prevede nel dettaglio il decreto convertito in legge oggi dall'Aula di Palazzo Madama:
Aggravante di clandestinità Per lo straniero presente irregolarmente in Italia e che delinque le pene verranno aumentate di un terzo. L'aggravante viene applicata sia agli extracomunitari che ai cittadini stati membri dell'Unione europea irregolarmente presenti in Italia.
Utilizzo militari nelle grandi città Tremila soldati avranno compiti di pubblica sicurezza nelle grandi città per «specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità», per un periodo di sei mesi (al massimo rinnovabile per un anno). I soldati saranno a disposizione dei prefetti e saranno impiegati in 10 città e affiancheranno forze di polizia nel controllo del territorio, in aree metropolitane o comunque densamente popolate, per servizi di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, perlustrazione e pattugliamento. Saranno utilizzati principalmente carabinieri già impiegati in compiti militari all'estero o comunque volontari specificamente addestrati.
Espulsioni più facili Tutti gli stranieri che siano stati condannati a una pena superiore a due anni (fino ad oggi era di 10 anni) saranno espulsi, ed espulsione immediata per gli stranieri comunitari o clandestini che delinquono o (comunitari, dopo due mesi di permanenza nel nostro Paese) che non sono in grado di dimostrare una fonte lecita di guadagno. Per questi è previsto il rito per direttissima ed è abolito il patteggiamento in fase di appello.
Carcere e confisca degli immobili affittati a clandestini Carcere da 6 mesi a 3 anni e confisca degli immobili ceduti a titolo oneroso a clandestini e irregolari, nel caso in cui il proprietario ne derivi un 'illecito profittò (restano fuori le badanti e colf alloggiate nelle case dei datori di lavoro). Con la condanna scatta anche la confisca del bene.
Ergastolo per chi uccide pubblico ufficiale e più reati senza sospensione carcere Ergastolo a chi uccide un agente e stretta sulla custodia cautelare. Per chi uccide un agente delle forze dell'ordine in servizio (poliziotti, carabinieri, finanzieri e altri agenti di pubblica sicurezza) la massima pena prevista sarà quella dell'ergastolo. Inoltre, aumenta il numero dei reati per i quali non è concessa la sospensione della pena detentiva. Rimarrà in carcere chi commette atti osceni, violenza sessuale, violenza sessuale di gruppo, furto e tutti i delitti aggravati dalla clandestinità, ma anche chi spaccia sostanze stupefacenti e psicotiche. Per chi è incensurato non scatteranno più in maniera automatica le attenuanti generiche.
Confisca beni patrimoniali di origine mafiosa e no a gratuito patrocinio Vengono inserite norme per la confisca dei beni di origine mafiosa o di provenienza illecita o la cui consistenza risulti sproporzionata al proprio reddito dichiarato o alla propria attività economica. Sempre in tema di lotta alla mafia vengono ampliati i poteri di coordinamento del procuratore nazionale antimafia anche in materia di prevenzione. Infine, i mafiosi già condannati non potranno più avvalersi del gratuito patrocinio.
Più poteri a sindaci e prefetti Sono ampliati i poteri dei sindaci dei prefetti in tema di ordine pubblico e sicurezza urbana, prevedendo inoltre una collaborazione tra polizia locale e statale. Il sindaco potrà adottare provvedimenti «contingenti e urgenti» per fronteggiare ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità pubblica e la sicurezza urbana. Il prefetto può intervenire con proprio provvedimenti in caso di inerzia del sindaco e di predisporre gli strumenti necessari all'attuazione delle iniziative adottate dal sindaco per la sicurezza pubblica. Il sindaco segnala alle autorità competenti gli stranieri irregolari da espellere.
Lotta alla contraffazione Vengono introdotte norme specifiche in materia di distruzione delle merci contraffate.
Possibile rinvio dei processi per reati fino al 2 maggio 2006 Rinvio discrezionale dei processi, fino a 18 mesi, per i reati che non generano allarme sociale compiuti fino al 2 maggio 2006. Il rinvio congela anche i termini di prescrizione. L'imputato potrà rifiutarlo e non si applica se è già chiuso il dibattimento. Viene inoltre data priorità ai processi che prevedono il rito per direttissima, quelli con imputati detenuti e quelli per reati più gravi, come mafia, terrorismo, ma anche incidenti sul lavoro e circolazione stradale, immigrazione clandestina e reati puniti con pene superiori ai quattro anni e quelli nei quali ci sono casi di recidiva reiterata. Saranno i capi degli uffici giudiziari, alla luce di questo elenco di reati considerati prioritari, a stilare un elenco proprio del quale dovranno essere informati il Consiglio Superiore della Magistratura e il ministro della Giustizia.