Autore: Massimiliano Piagentini Data: To: forumlucca Oggetto: [Forumlucca] Il ritorno dei morti viventi
Congresso PDCI: conferma per Diliberto e centralismo
Produzione: Usa
Anno di uscita: 1985
Durata: 85'
Regia: Dan O'bannon
Trama:
Dentro un magazzino di materiali farmaceutici e strumentazioni
mediche, giacciono alcuni zombie rinchiusi in contenitori
dell'esercito americano.Un incidente li libera dagli involucri dove
sono stati fino a quel momento...
Pdci: conferma per Diliberto e centralismo
Il Comitato centrale, riunitosi a seguito della conclusione del
congresso nazionale del Pdci, ha rieletto segretario del partito
Oliviero Diliberto.
Confermate anche le cariche del presidente, Antonino Cuffaro, e del
tesoriere Roberto Soffritti. I componenti della minoranza guidata da
Katia Bellillo hanno deciso di non entrare nel Comitato centrale, per
protestare, spiega Luca Robotti, uno dei promotori della seconda
mozione congressuale, contro il «mancato rispetto del pluralismo».
Nel Pdci sarà severamente vietato formare correnti e fare propaganda o
assumere atteggiamenti contrari alle decisioni degli organismi
ufficiali del partito. È questa la novità del quinto congresso del
Pdci. Ieri sera i delegati, in seduta segreta, hanno confermato la
validità della norma statutaria sul centralismo democratico.
Nel suo intervento conclusivo, Oliviero Diliberto ha sottolineato che
questa regola dovrà essere «assolutamente rispettata da tutti», pena
sanzioni severe. Lo stesso segretario del Pdci ha ammesso che negli
ultimi anni questo principio del comunismo non era di fatto più
rispettato. «Fino a quando sarò segretario del partito intendo - ha
sottolineato - far rispettare questa regola, anche perchè non potremo
andare all'incontro con il Prc in ordine sparso. In questo dobbiamo
essere tetragoni e ricordare che la nostra cultura è quella marxista e
leninista».
Un altro giro di vite è stato annunciato da Diliberto sul
tesseramento: «I militanti che non verseranno la quota annuale
verranno "damble" espulsi dal partito. Nel Pci questo era un dato
acquisito, ma evidentemente anche nel nostro partito - ha concluso
Diliberto - è entrata la degenerazione».
Belillo: no al centralismo democratico «Il centralismo democratico
riesumato da Diliberto tradisce solo la sua vocazione autoritaria e
non ha nulla a che vedere con le grandi discussioni che si tenevano
all'interno del Pci». Così Katia Bellillo, leader della minoranza
interna del Pdci, commenta con i giornalisti il discorso conclusivo
del segretario del partito. «Il centralismo democratico - ha
sottolineato Bellillo che è stata per lungo tempo militante nel Pci -
deve essere attuato correttamente. Questo non è stato fatto da
Diliberto che non garantisce il diritto di tutti a esprimersi
liberamente nel partito». L'ex ministro ha criticato la decisione del
congresso di eleggere un comitato centrale di 520 componenti: «Questo
conferma la linea autoritaria di Diliberto perchè in un organismo così
pletorico per la minoranza esprimersi diventa una farsa, anzi una
tragedia».
Diliberto rinnova inviti a Prc «Caro Vendola, a che cosa ci serve
farci la guerra tra noi quando il nemico di classe sta governando il
Paese?». Nel discorso conclusivo del quinto congresso del Pdci,
Oliviero Diliberto, si è rivolto al possibile futuro leader del Prc
per chiedergli di perorare la causa dell'unità dei comunisti. A
corredo delle sue ragioni Diliberto ha ricordato che nel 2009 si
terranno le elezioni Europee. Ha ribadito l'invito a presentare liste
comuni con il Prc ed ha aggiunto: «Si tratta di un test fondamentale
dopo le elezioni politiche. Sarebbe sciagurato se ci presentassimo
alle Europee con due liste contrapposte, anche perchè sarebbe
inevitabile scivolare nelle polemiche e nella competizione politica».
Diliberto ha ribadito l'intenzione di dar vita in autunno «ad una
grande manifestazione per difendere i salari contro un Berlusconi che
farà pagare la crisi mostruosa in arrivo alle classi più deboli».
Secondo il leader del Pdci queste ultime sono state completamente
abbandonate dagli altri partiti politici: «Finora abbiamo visto dal Pd
e dall'Idv un'opposizione sacrosanta solo sui temi della giustizia».
Verdi a Francescato, polemiche su Pecoraro Non tira aria migliore a
Chianciano al congresso dei Verdi. Dopo l'elezione di sabato di Grazia
Francescato a segretario, polemiche sulla ricomparsa di Pecoraro
Scanio. La sua comparsa sul palco del congresso dopo l'elezione della
Francescato è stata «una indegna sceneggiata che mi ha impedito di
salire sul palco a farle i miei auguri», dice Marco Boato, concorrente
della Francescato. «Faccio i miei auguri a Grazia Francescato - dice
Boato - di cui sono amico da trent'anni e con la quale collaborerò
lealmente come ho sempre fatto anche in passato. Resta profondo e
ancor più accentuato il mio dissenso politico sull'operazione che ha
portato alla sua vittoria congressuale purtroppo all'insegna del
continuismo con il gruppo dirigente che ha portato i Verdi alla
catastrofe elettorale dell'aprile scorso».
«Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio - attacca - su questa matrice
continuista credo che lo abbia brutalmente fugato la sceneggiata
disgustosa che si è verificata all'atto della proclamazione del voto
con la comparsa improvvisa in sala e sul palco di Alfonso Pecoraro che
in un colpo solo è riuscito a delegittimare l'autonomia politica di
Grazia Francescato e imporre mediaticamente la sua paternità sulla
operazione elettorale che ha portato all'elezione di Grazia». «Anche
quest'ultimo atto - conclude - è il segno di un modo "padronale" di
concepire i Verdi e di un protagonismo narcisista che purtroppo aveva
già portato i Verdi alla disfatta».
Nel suo discorso da neo segretario Grazia Francescato ha attaccato:
«Sono a vostra disposizione e in questo anno darò tutta me stessa, ci
metterò tutta la mia passione, la mia forza ma anche la mia durezza».
«Perchè - aggiunge - con alcune persone bisogna essere duri e se
qualcuno ha approfittato dell'aria allegra per farsi i fatti suoi,
sappia che ora l'aria è seria». «Servono - aggiunge - rigore e schiena
dritta. Qua i furbetti del partitino hanno chiuso».
La Francescato ha detto di voler tenere un filo diretto con tutti e a
questo dedicherà un giorno alla settimana. Ha invitato tutti a
esprimere le diverse opinioni e a confrontarsi «perchè il confronto
non può esserci solo qui e ritornare fuori tra un anno». E si è detta
pronta anche a contrasti. «Perchè - ha avvertito - il conflitto quando
è espresso va bene, sennò ci si divide in clan».