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Manifestazione dal Ducale a piazza Alimonda. E il procuratore generale rivela: "Durante il vertice gli americani potevano sparare"

G8 sette anni dopo, il giorno della memoria
Giornata di appuntamenti per ricordare i sette anni delle manifestazioni anti G8 si moltiplicano in un clima pacifico. Intanto, da un ricorso presentato dalla procura generale, si scopre che a Genova, nel luglio del 2001, numerosi militari e agenti dei servizi statunitensi vennero autorizzati all´uso delle armi sul territorio italiano.
G8, appuntamento in piazza Alimonda "Ma alla Maddalena non andremo"
Oggi corteo e manifestazione in ricordo di Carlo Giuliani
La folla in piazza Alimonda per ricordare l´uccisione di Carlo Giuliani durante gli scontri del G8. Una tragedia che, dopo sette anni, presenta ancora molti aspetti oscuri, che non potranno essere chiariti in un processo. L´inchiesta è infatti stata rapidamente archiviata Anche questa volta sono attese centinaia di persone che si fermeranno alle 17.26 in punto, nell´ora esatta in cui Carlo è stato ucciso.

Da sette anni nel luogo dell´omicidio
"I grandi sono sempre più costretti a nascondersi, Smettiamola di corrergli dietro e facciamo politica lontano da loro"
ERICA MANNA
Ore 17.26, 20 luglio 2001. La vita di Carlo Giuliani si ferma in questo istante, sull´asfalto di piazza Alimonda. Una striscia rossa che si allarga piano, fumo, pietre, gambe delle forze dell´ordine che lo nascondono alla vista. Voci che gracchiano nelle ricetrasmittenti. Frammenti di sette anni fa, ancora vivi nei racconti di chi quei giorni li ha vissuti, e che tappezzano la mostra Al lavoro - Genova chiama, allestita da Progetto comunicazione con il Comitato Piazza Carlo Giuliani, al Munizioniere di Palazzo Ducale. Oggi, alle 17.26, Genova si fermerà ancora, a piazza Alimonda, dove «una voce dal passato ci ricorderà che è importante fare memoria», dice Haidi Giuliani: «Sarà un momento di riflessione - anticipa - una sorpresa per chi verrà».
Al Ducale, alle 10.30, ci sarà il convegno "L´Italia è una repubblica che convive con la tortura", sullo stato dei diritti civili e politici con Riccardo Noury, portavoce della sezione italiana di Amnesty International, Mauro Palma, presidente del Comitato europeo per la prevenzione della tortura, e il sindaco Marta Vincenzi, che alle 12.30 incontrerà le parti civili del processo per i fatti di Bolzaneto. Alle 14.30, da piazza Matteotti, partirà la passeggiata verso piazza Alimonda, dove ci sarà il comico Andrea Rivera e suonerà un´orchestra rom, «perché vogliamo dare un segnale, siamo loro amici», dice Haidi.
Ieri, al Munizioniere di Palazzo Ducale, movimenti e comitati si sono dati appuntamento per «un ragionamento insieme», come lo chiama Haidi Giuliani. Su quei giorni di sette anni fa, certo, ma anche guardando al futuro, al G8 alla Maddalena. «Ci vorrà un passaggio di testimone simbolico - interviene Vittorio Agnoletto, nel 2001 portavoce del Genoa Social Forum - Chi farà il prossimo G8 avrà Genova addosso, la storia è passata di qui e non si deve ignorare. Non possiamo pensare di prenderne le distanze», dice, mentre su uno schermo, poco più in là, scorrono le immagini dell´irruzione alla Diaz. Questo, precisa Agnoletto, senza trascurare il cambiamento di scenario, la specificità della Maddalena. Sì, perché il luogo dove probabilmente avverrà il G8 2009 è una vera e propria «isola nell´isola, impossibile da raggiungere», dice Norma Bertulacelli della rete contro il G8 per la globalizzazione dei diritti, e questo «è un fatto positivo, vuol dire che gli Otto sono sempre più costretti a nascondersi».
La proposta è di realizzare una serie di iniziative sul territorio della Sardegna, sottolineando le ricadute dannose della globalizzazione a livello locale e «legando i temi sardi ai problemi mondiali», sottolinea Agnoletto. Il rischio di finire in un angolo c´è, ammonisce l´ex portavoce del Genoa Social Forum. Per questo «è importante coinvolgere anche la società civile, intellettuali, direttori di giornali, a dire la loro sull´inutilità e lo spreco dei G8», continua Agnoletto, che solleva anche il problema dell´autonomia del movimento: «Dobbiamo avere chiaro che Renato Soru, il presidente della Regione Sardegna, incarna un liberismo soft». Giuliano Giuliani chiude l´incontro lanciando un appello: «Piantiamola di correre dietro agli appuntamenti di quegli otto cialtroni e facciamo politica sui contenuti, lontano da loro». «Alla Maddalena è inutile andare - gli fa eco Haidi - sì invece ad iniziative in tutta la Sardegna».

Presentata martedì a Palazzo Rosso un´altra rivisitazione di quei giorni
"Inferno Bolzaneto" 31 storie dall´orrore
Nel libro di Mario Portanuova testimonianze sul dramma vissuto nella caserma
MARGHERITA RUBINO
Genova sa ribellarsi. Porta nella propria storia una capacità, continuata e sottovalutata, di reazione tota sua, improvvisa e collettiva, guerriera o politica: dalla sassaiola antiaustriaca del 1746 alle ribellioni antifasciste del 1960. Va inscritta, in questa tradizione di rabbie impreviste, l´intera civilissima manifestazione di "Genova città dei diritti". Messa su in pochi giorni da sindaco, Nando Dalla chiesa Dalla Chiesa, Torre e tutto lo staff comunale quando sembrava che il processo G8 non arrivasse neppure a sentenza, è diventata una sorta di bandiera cittadina. Si badi, il punto non sono i dibattiti, quelli sono anche interessanti, ma lasciano poco: il punto è la ricerca complessiva di una memoria autonoma, condotta con propri mezzi e propri ragionamenti, sui fatti tormentati di Alimonda, Diaz, Bolzaneto. Lo Stato non fa ancora chiarezza? E la città se la avvia da sola, questa ricerca di chiarezza, fissando, come minimo, puntelli forti per la memoria. Il più importante, a nostro avviso, sta nel buio pesto di quei soprusi effettuati nella caserma di Bolzaneto: lo Stato di diritto non può avere eccezioni o pause, e là le ha avute. Lo denunciò con forza Giuseppe D´Avanzo su Repubblica, con articoli che riportavano i racconti dei singoli e che ruotavano sulla denuncia dell´infermiere Marco Poggi; cui fu alla fine consigliato un bel trasferimento. Li amplia e li ribatte oggi, con quella agghiacciante violenza che hanno i libri che allineano fatti, testimonianze firmate e cronologie, senza una parola di commento, l´impressionante "Inferno Bolzaneto", di Mario Portanuova, prefazione di Giuseppe Pisapia, presentazione a Palazzo Rosso martedì 22, ore 18.30, nel cuore della "Città dei diritti". Testimonial, con gli autori, proprio Dalla Chiesa: il suo nome evoca quanto di meglio forse un Milite abbia mai dato allo Stato, ma non fa velo all´esigenza di giusto ripensamento, in chiave, nella sostanza, antimilitare. La scansione del volume ci pare esemplare, poiché ai terrificanti contenuti risponde una asciutta eleganza formale, che allinea "Un carcere provvisorio", "Il buco nero", "Le storie", "Gli imputati". I sottotitoli, poi, sono le frasi pronunciate dai persecutori, "Benvenute ed Auschwitz", "Ti infilo il manganello", "Denti rotti" e così di seguito per 31 storie. Nell´insieme, si tratta dell´atto di accusa ragionato e comprovato dei magistrati di Genova, di Genova tutta ci piacerebbe dire, contro quella gravissima violazione che chiuse in maniera tombale il G8. Con pagine contro sentenza ma convincenti, come il capitoletto sulle torture: le violenze provate a Bolzaneto erano state classificate tali in sentenze della Corte Europea precedenti il 2001. Bolzaneto è metafora di una questione alta e concreta: tre giorni senza alcuna legge nel centro di una città possono, per chi non vigili, diventare più vasto orrore di qualunque natura.

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Carlo

Forum Per La Sinistra Europea - Genova

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Coordinamento Genovese contro l'Alta Velocità

http://notavgenova.altervista.org/


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