Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)
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Direzione Nazionale
Milano, 17 luglio 2008
Alla redazione del quotidiano Libero
In data 12 luglio '08 il vostro quotidiano ha pubblicato un articolo sulla solidarietà (che rivendichiamo con forza) espressa dal nostro Partito a Sabina Guzzanti e alle migliaia di persone scese in piazza per il No-Cav day, dal pretestuoso titolo I primi fan del nuovo partito sono indagati per sovversione (vedi allegato).
Come sicuramente sarete già al corrente, dati i buoni rapporti che intercorrono tra la redazione del vostro giornale, la Magistratura e le forze dell'ordine e il risalto che abbiamo dato attraverso i nostri comunicati stampa inviati anche alla vostra redazione, il 1 luglio '08 il GUP Rita Zaccariello, durante l'udienza preliminare tenutasi presso il tribunale di Bologna, ha decretato il non luogo a procedere per l'Ottavo Procedimento Giudiziario per "associazione sovversiva" (270 bis) montato contro il (n)PCI, il Partito dei CARC e l'Associazione Solidarietà Proletaria dal "novello Torquemada": il giudice Paolo Giovagnoli.
Questo procedimento giudiziario è durato ben cinque anni, ha portato a decine di perquisizioni, sequestri di materiale, intercettazioni, pedinamenti, utilizzo di due infiltrati (Foglia e Cancello - se volete una conferma potete intervistarli, basta chiedere alla DIGOS), ha coinvolto autorità di altri paesi, ha portato alla creazione di un apposito organismo (poliziesco-politico-giudiziario) internazionale fondato sulla violazione della divisione dei poteri (il Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi) e all'utilizzo senza limiti da parte del giudice Giovagnoli dei soldi dei contribuenti: solo per le intercettazioni di venti compagni per cinque anni le spese ammontano ad almeno 8.900.000 euro. Contro questa persecuzione politica più di 7.000 lavoratori, studenti, pensionati e casalinghe hanno preso posizione, così come intellettuali (ad esempio Dario Fo, Margherita Hack) e politici (ad esempio Diliberto, Rosa Russo Iervolino, Russo Spena). Sull'esito di questa ennesima inchiesta contro il nostro Partito e il (n)PCI, sul perché parte di apparati giudiziari e polizieschi si ostinano a definirci "terroristi" potete chiedere direttamente conto, magari con un intervista, al PM dott. Giovagnoli. Da parte nostra vi alleghiamo il comunicato emesso dopo la sentenza e quelli emessi nei giorni successivi.
Il vostro articolo è stato pubblicato dodici giorni dopo la decisione del GUP Rita Zaccariello. Fornisce quindi una ricostruzione dei fatti chiaramente errata e falsa. Altro che indagati: non luogo a procedere! Vi chiediamo quindi di fare una smentita pubblica sul vostro giornale, ripristinando la realtà dei fatti. In caso contrario, non esiteremo a querelarvi per diffamazione e, non lo nascondiamo, lo faremmo con immenso piacere.
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La Direzione Nazionale del Partito dei CARC
Comunicato della DN dei "CARC" del 17.07.2008
Il Vaticano è l'avamposto della mobilitazione reazionaria delle masse popolari!
La sua azione porta odio e morte!!
Mentre il Papa dall'Australia rinnova i moniti per "la difesa del creato" e "contro l'aborto", in sua vece in Italia una schiera di porporati e di "cardinali in borghese" intensifica l'attacco ai diritti e alle conquiste di civiltà che le masse popolari italiane hanno conquistato con le lotte dei decenni passati.
Schifani ha proposto di denunciare alla commissione affari costituzionali del Senato la sentenza della Cassazione che ha sancito il diritto della famiglia di Eluana Englaro di sospendere l'alimentazione forzata che tiene la donna in vita da 16 anni, in condizioni vegetative (sotto la tutela di suore che da 14 anni hanno il loro bel guadagno con i rimborsi di denari pubblici che la Regione versa per mantenere questa "assistita") .
Ufficialmente non è mai esistito un conflitto tanto aspro fra potere legislativo e potere giudiziario: c'è voluto il via libera del Vaticano e l'intraprendenza del governo della banda Berlusconi per rafforzare il processo di accentramento dei poteri che i principali gruppi imperialisti del nostro paese hanno finora promosso sottobanco, stralciando la Costituzione (il gruppo bilaterale italo - francese sulle minacce gravi e il terrorismo istituito dalle Autorità per perseguitare i comunisti ne è un esempio).
Il Ministro Sacconi, citando il Cardinal Bagnasco, si dice preoccupato del fatto che su "una questione etica" si sia permessa di intervenire la Cassazione; le associazioni dei fondamentalisti cattolici sono in fibrillazione per "la prima sentenza di morte emessa in Italia" e persino personaggi dello spettacolo scendono in campo e tirano la volata (Celentano ha proposto di esporre bottigliette d'acqua contro la sentenza della Cassazione e Ferrara ha subito rilanciato, organizzando una marcia in Campidoglio!).
Insomma: il Vaticano parla e straparla di difesa della vita (di chi deve ancora nascere o di chi è in coma da anni), ma non dice nulla contro la guerra di sterminio non dichiarata che miete decine di migliaia di morti ogni giorno per fame, miseria, mancanza di assistenza o sul lavoro. Ha ragione il (nuovo)Pci quando parla di "Repubblica pontificia": il Vaticano detta i contenuti, i tempi e i modi dell'attacco ai diritti individuali e collettivi, alle conquiste di progresso e civiltà ottenute dalle masse popolari e la banda Berlusconi, col suo codazzo di burattini, lo mette in pratica.
In questo contesto rientrano:
· l'assoluzione, da parte del CSM, del PM di Napoli che nel febbraio 2007 inviò i poliziotti in ospedale per "indagare" su un aborto terapeutico (interrogatori alla paziente e alle altre degenti, sequestro del feto, blocco del reparto per 4 ore); "ha agito secondo le procedure", come se fosse normale per una donna essere trattata da criminale per aver abortito o per un medico essere trattato da assassino per aver assistito e curato una paziente!
· Il trattamento che un'anestesista dell'ospedale Niguarda di Milano ha riservato a una donna che aveva accusato un malore dopo un aborto: all'interno dell'ospedale non l'ha soccorsa, né assistita perché "obiettore di coscienza".
Divide et impera. La difesa della vita e dei valori cattolici, la difesa della famiglia tradizionale, le discriminazioni contro le donne, gli omosessuali e le lesbiche, la crociata contro l'aborto, conquistato dopo una dura lotta e la vittoria di un referendum popolare; lo scontro di civiltà verso gli islamici e l'oscurantismo: queste sono le colonne su cui il Vaticano basa il suo ruolo di avamposto della mobilitazione reazionaria, questi sono i principali temi su cui tenta di arruolare parte delle masse popolari (i settori più arretrati) per contrapporla alla parte più avanzata, più combattiva e meno rassegnata delle masse popolari.
Il Vaticano è la centrale della mobilitazione reazionaria nel nostro paese. Liberarsene definitivamente è necessario e possibile.
Le condizioni, l'esperienza concreta e le aspirazioni delle masse popolari e dei lavoratori del nostro paese lo richiedono e lo permettono. Sono le condizioni concrete e le aspirazioni dei milioni di uomini e donne che per vivere devono lavorare, che fanno fatica ad arrivare a fine mese, delle migliaia di giovani coppie che non trovano la stabilità e la sicurezza per mettere su famiglia e per avere dei figli o adottarli, delle donne che vengono discriminate nella società e sottopagate sul lavoro. A ognuno di essi il Vaticano propone una sola soluzione, arruolarsi al servizio dei suoi interessi e del suo potere, convincersi a vivere una vita di stenti, soprusi e guerra fra poveri per conquistarsi il paradiso dopo la morte. A ognuno di essi il Vaticano parla di difesa della vita e di paradiso mentre prospera sulla morte e sulle disgrazie dell'umanità intera.
A ognuno di essi i comunisti offrono un'altra possibilità. Quella di mobilitarsi contro i loro oppressori, contro chi causa le guerre, le carestie, la precarietà, i morti per malattie curabili e sul lavoro nel nome del profitto.
Lo sdegno e la rabbia delle masse popolari per le ipocrisie, le ingerenze e i soprusi compiuti dal Vaticano crescono ogni giorno e si trasformano in un grido di lotta: liberiamoci dal Vaticano, dalla sua corte e dai suoi cortigiani!
Ricacciare indietro l'attacco del Vaticano significa bastonare tutta la borghesia imperialista nel nostro paese.
Ricacciare indietro l'attacco del Vaticano significa dare una legnata alla banda Berlusconi e ai suoi lacchè.
Liberarsi definitivamente dal Vaticano è possibile solo innalzando la bandiera rossa per avanzare nella lotta per fare dell'Italia un nuovo paese socialista!
Libertà per i fedeli di ogni religione di organizzare le loro pratiche religiose e di usufruire dei mezzi necessari. Abolizione del Vaticano e di tutti gli altri privilegi della Chiesa cattolica. Nazionalizzazione di tutte le proprietà che il Trattato del Laterano del '29 e le successive modifiche hanno dato al Vaticano e di tutte le proprietà degli ordini religiosi e affini.
Terza delle Dieci misure immediate della fase socialista elaborate dal (nuovo)Pci (reperibili sul sito
http://lavoce.samizdat.net