[RSF] I: Occorre reagire! \ Comunicati

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Autore: pilar
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To: forumroma
Oggetto: [RSF] I: Occorre reagire! \ Comunicati
In evidenza:

Sospensione arbitraria di servizio pubblico







Ancora abusi (legali!) di Poste Italiane S.p.A.




Carmelo R. Viola



         La giungla liberista galoppa e non si può dire, onestamente, che la 
colpa sia solo di questo centro-destra. Infatti – e questo è il fatto più 
grave – non esiste più una Sinistra propriamente detta e le contrapposizioni 
elettorali sono soltanto tali e motivate solo da un’inconfessabile comune “
corsa alla poltrona parlamentare”. L’unica differenza notevole fra l’attuale 
governo e il precedente è che questo è capeggiato da uno affetto da cratomania 
avanzata ed è interessato a risolvere ulteriori pendenze giudiziarie personali.


         Lo spirito dei due poli è unico. Lo stesso è il fine: mettere al 
centro della politica l’impresa – meglio se monetaria, cioè bancaria. Gli 
affari degli imprenditori sono il parametro dell’accozzaglia liberista ( 
improprio è il termine società), che può essere ricca o povera, stagnante o in 
crescita solo in rapporto a quelli. L’impresa è “vettrice” se vincente, è 
assorbita (mangiata) o azzerata se perdente. C’è completa analogia con la 
giungla propriamente detta. I diritti naturali, i bisogni della gente, la 
disoccupazione, i problemi quotidiani, la povertà, il disagio cittadino anche 
in relazione al posteggio di una semplice bicicletta, le difficoltà degli 
anziani, dei disabili: questi ed altri sono temi nostalgici, romantici, di chi 
è rimasto legato agli ideali dell’Ottocento.


         I 45 milioni di senza assistenza sanitaria nella “più grande 
democrazia del mondo “ (secondo la definizione del “corriere dei cretini”) è 
una quisquilia. Questo governo sta peggiorando il servizio sanitario, 
riducendo  il numero dei posti-letto, aumentando i ticket, riducendo il 
personale e dando più spazio alla speculazione privata, il tutto secondo un 
piano di una “corretta” amministrazione dei fondi monetari come se questi non 
fossero una creatura, diretta o indiretta, dello Stato.


         I fatti dimostrano in maniera inoppugnabile – intuitiva sarebbe dir 
poco – il fallimento del capitalismo, trasposizione umana della predazione 
animale, in ispecie della sua estremizzazione liberista, ma i suoi fautori 
procedono con la sensibilità di carri armati, ripetendo che  al contrario, è il 
socialismo ad essere fallito, ben sapendo che tutti i giochetti “monetari” – 
come quello, esilarante, del debito pubblico – servono al (non dichiarato) “
gioco supremo  a chi accumula più ricchezza”. Pochi sanno che la copertura del 
debito pubblico (di fatto, dello Stato verso sé stesso!)  impoverisce la 
collettività e arricchisce pochi banchieri! Privare la classe digerente di 
quest’accozzaglia liberista di questo sport significherebbe invitarla al 
socialismo, il che disturba le aspettative di veri e propri psicopatici senza 
contare che quello è condannato dalla Chiesa in nome del padreterno.


         Un’azienda, che da anni è all’avanguardia della “liberizzazione” 
della vita sociale è in mano ad una cricca di affaristi senza scrupoli che, da 
abuso ad abuso, sono arrivati a sospendere il servizio (pubblico) in molti 
piccoli centri, intanto a carattere provvisorio e con il pretesto delle ferie 
(introducendo il principio che non il personale va in ferie ma l’intero 
ufficio, come si trattasse di una bottega!), costringendo migliaia di 
cittadini – spesso donne ed anziani – a percorrere con i mezzi a disposizione 
chilometri e chilometri di strada per recarsi presso uffici centrali, già 
sovraffollati, senza la certezza di trovare un posto per il proprio mezzo di 
locomozione né quella di farcela dopo ore di attesa, lasciamo immaginare con 
quale difficoltà e sofferenza, specie durante il caldo. Mi riferisco alla 
provincia di Catania.


         Si tratta delle Poste Italiane S.p.A., che agiscono con l‘avallo 
della legalità ma in contrasto con la Costituzione – che prevede l’uguaglianza 
dei cittadini –  con il codice penale – che punisce l’interruzione di un 
pubblico servizio - e con il diritto da cui solo può discendere la legittimità 
di ogni atto, privato e pubblico.


         Non possiamo dare addosso solo all’attuale governo, trovandoci 
davanti agli effetti a distanza di quello precedente e di ministri, patiti 
della privatizzazione, come Bersani e, nella fattispecie, di un tale Gentiloni, 
già diretto responsabile del settore, il quale, cafonescamente, non rispose mai 
alle proteste cortesi e speranzose del sottoscritto, mostrando il vero volto 
della metastasi capitalista, con conseguente deregolazione, deumanizzazione e 
totale disprezzo del senso comune e dello Stato di diritto. Fino a quando anche 
il potere giudiziario continuerà a tacere?





Carmelo R. Viola

Si fa un gran parlare di sicurezza, ma poi come per assioma alla bufala della
Robin Tax, si sottraggono risorse e mezzi alle forze dell'ordine

Per la prima volta nella storia, tutti i sindacati delle Forze di Polizia E Co.
Ce.R. dell’intero Comparto sicurezza e difesa, in rappresentanza dei 500.000
operatori della sicurezza e della difesa italiani, protestano contro l’operato
del Governo



ALLARME SICUREZZA

Sindacati di polizia e Co.Ce.R.

uniti contro l’azione del Governo

LE RAGIONI DELLA PROTESTA

DOCUMENTO CONGIUNTO

DI TUTTI I RAPPRESENTANTI SINDACALI

DELLE FORZE DI POLIZIA E DELLE FORZE ARMATE
    In evidenza: 


    Sospensione arbitraria di servizio pubblico










    Ancora abusi (legali!) di Poste Italiane S.p.A.




                                                                                                       Carmelo R. Viola




             La giungla liberista galoppa e non si può dire, onestamente, che la colpa sia solo di questo centro-destra. Infatti - e questo è il fatto più grave - non esiste più una Sinistra propriamente detta e le contrapposizioni elettorali sono soltanto tali e motivate solo da un'inconfessabile comune "corsa alla poltrona parlamentare". L'unica differenza notevole fra l'attuale governo e il precedente è che questo è capeggiato da uno affetto da cratomania avanzata ed è interessato a risolvere ulteriori pendenze giudiziarie personali. 


             Lo spirito dei due poli è unico. Lo stesso è il fine: mettere al centro della politica l'impresa - meglio se monetaria, cioè bancaria. Gli affari degli imprenditori sono il parametro dell'accozzaglia liberista ( improprio è il termine società), che può essere ricca o povera, stagnante o in crescita solo in rapporto a quelli. L'impresa è "vettrice" se vincente, è assorbita (mangiata) o azzerata se perdente. C'è completa analogia con la giungla propriamente detta. I diritti naturali, i bisogni della gente, la disoccupazione, i problemi quotidiani, la povertà, il disagio cittadino anche in relazione al posteggio di una semplice bicicletta, le difficoltà degli anziani, dei disabili: questi ed altri sono temi nostalgici, romantici, di chi è rimasto legato agli ideali dell'Ottocento.


             I 45 milioni di senza assistenza sanitaria nella "più grande democrazia del mondo " (secondo la definizione del "corriere dei cretini") è una quisquilia. Questo governo sta peggiorando il servizio sanitario, riducendo  il numero dei posti-letto, aumentando i ticket, riducendo il personale e dando più spazio alla speculazione privata, il tutto secondo un piano di una "corretta" amministrazione dei fondi monetari come se questi non fossero una creatura, diretta o indiretta, dello Stato.


             I fatti dimostrano in maniera inoppugnabile - intuitiva sarebbe dir poco - il fallimento del capitalismo, trasposizione umana della predazione animale, in ispecie della sua estremizzazione liberista, ma i suoi fautori procedono con la sensibilità di carri armati, ripetendo che  al contrario, è il socialismo ad essere fallito, ben sapendo che tutti i giochetti "monetari" - come quello, esilarante, del debito pubblico - servono al (non dichiarato) "gioco supremo  a chi accumula più ricchezza". Pochi sanno che la copertura del debito pubblico (di fatto, dello Stato verso sé stesso!)  impoverisce la collettività e arricchisce pochi banchieri! Privare la classe digerente di quest'accozzaglia liberista di questo sport significherebbe invitarla al socialismo, il che disturba le aspettative di veri e propri psicopatici senza contare che quello è condannato dalla Chiesa in nome del padreterno.


             Un'azienda, che da anni è all'avanguardia della "liberizzazione" della vita sociale è in mano ad una cricca di affaristi senza scrupoli che, da abuso ad abuso, sono arrivati a sospendere il servizio (pubblico) in molti piccoli centri, intanto a carattere provvisorio e con il pretesto delle ferie (introducendo il principio che non il personale va in ferie ma l'intero ufficio, come si trattasse di una bottega!), costringendo migliaia di cittadini - spesso donne ed anziani - a percorrere con i mezzi a disposizione chilometri e chilometri di strada per recarsi presso uffici centrali, già sovraffollati, senza la certezza di trovare un posto per il proprio mezzo di locomozione né quella di farcela dopo ore di attesa, lasciamo immaginare con quale difficoltà e sofferenza, specie durante il caldo. Mi riferisco alla provincia di Catania.


             Si tratta delle Poste Italiane S.p.A., che agiscono con l'avallo della legalità ma in contrasto con la Costituzione - che prevede l'uguaglianza dei cittadini -  con il codice penale - che punisce l'interruzione di un pubblico servizio - e con il diritto da cui solo può discendere la legittimità di ogni atto, privato e pubblico. 


             Non possiamo dare addosso solo all'attuale governo, trovandoci davanti agli effetti a distanza di quello precedente e di ministri, patiti della privatizzazione, come Bersani e, nella fattispecie, di un tale Gentiloni, già diretto responsabile del settore, il quale, cafonescamente, non rispose mai alle proteste cortesi e speranzose del sottoscritto, mostrando il vero volto della metastasi capitalista, con conseguente deregolazione, deumanizzazione e totale disprezzo del senso comune e dello Stato di diritto. Fino a quando anche il potere giudiziario continuerà a tacere?




                                                                                        Carmelo R. Viola




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    Si fa un gran parlare di sicurezza, ma poi come per assioma alla bufala della Robin Tax, si sottraggono risorse e mezzi alle forze dell'ordine


    Per la prima volta nella storia, tutti i sindacati delle Forze di Polizia E Co.Ce.R. dell'intero Comparto sicurezza e difesa, in  rappresentanza dei 500.000  operatori della sicurezza e della difesa italiani, protestano contro l'operato del Governo




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    ALLARME SICUREZZA


    Sindacati di polizia e Co.Ce.R. 


    uniti contro l'azione del Governo


    LE RAGIONI DELLA PROTESTA


    DOCUMENTO CONGIUNTO


    DI TUTTI I RAPPRESENTANTI SINDACALI  


    DELLE FORZE DI POLIZIA E DELLE FORZE ARMATE




    Con il recente Decreto Legge nr. 112 emanato dal Governo il 25 giugno scorso riguardante la manovra correttiva del bilancio dello Stato per il triennio 2009/2011, sono state assunte decisioni che pongono a rischio la possibilità di continuare a mantenere livelli accettabili di sicurezza e di tutela per i cittadini.


    Per la prima volta nella storia, tutti i sindacati delle Forze di Polizia E Co.Ce.R. dell'intero Comparto sicurezza e difesa, in  rappresentanza dei 500.000  operatori della sicurezza e della difesa italiani, protestano contro l'operato del Governo:




      1.. PERCHE' sono stati previsti "tagli" nel triennio per oltre tre miliardi di euro sui  capitoli di spesa della "sicurezza" e della "difesa" delle Amministrazioni dello Stato. Questi "tagli" impediranno l'acquisto di autovetture, di mezzi,  di strumenti utili per svolgere il servizio nonché la possibilità di avere  risorse sufficienti e necessarie per le attività addestrative, per i corsi di formazione, per rinnovare le armi in dotazione, per l'acquisto di munizioni, delle divise e per la ordinaria manutenzione degli uffici e delle infrastrutture, in particolare quelle di accesso al pubblico, che diventeranno sempre più fatiscenti. 
      2.. PERCHE' è stata prevista la riduzione complessiva nel triennio dell'organico delle Forze di Polizia e delle Forze Amate  di circa 40.000 operatori dovuta sia al mancato turn over del personale che alla "nefasta" previsione di sospensione volontaria dal servizio e/o collocamento "coatto" in pensione per anzianità "contributiva. Di conseguenza saranno migliaia le pattuglie e gli operatori in meno sul territorio con conseguente riduzione dei servizi e dei controlli ed una oggettiva riduzione della capacità operativa e d'intervento sul territorio delle forze dell'ordine  e delle forze armate; 
      3.. PERCHE'  vengono emanati nuovi provvedimenti legislativi che attribuiscono nuove incombenze alle forze dell'ordine e alle forze armate e contemporaneamente si adottano solo "tagli"di spesa; 
      4.. PERCHE'  è prevista la riduzione del 50% all'anno di stanziamenti per remunerare le indennità direttamente connesse all'operatività, che come è noto incidono direttamente sui servizi in strada e sul controllo del territorio, per la sicurezza interna ed internazionale del Paese,  mentre si conferma la mancata previsione di interventi di detassazione del lavoro straordinario, già concesso al settore privato,  e/o delle indennità accessorie; 
      5.. PERCHE'  è prevista la riduzione del 40% della retribuzione accessoria in caso di malattia, anche per infortuni sul lavoro con una penalizzazione economica addirittura superiore agli altri pubblici dipendenti;   
      6.. PERCHE'  non sono  previsti il riconoscimento  per legge  né il finanziamento della "specificità" degli appartenenti alle forze dell'ordine e alle forze armate, né risorse per  la formazione e per la riforma ordinamentale del personale;  
      7.. PERCHE'  il provvedimento contiene decisioni che vanno in netta controtendenza con l'obbiettivo dichiarato di collocare sicurezza e difesa in cima alle priorità dell'azione di governo, quale indispensabile premessa della possibilità di sviluppo di questo Paese. 



    Per questa ragione, per ripristinare condizioni di piena funzionalità operativa degli apparati e continuare a garantire la sicurezza dei cittadini:  


    C H I E D I A M O




      1.. il riconoscimento  per legge ed il finanziamento della "specificità" del Comparto sicurezza e difesa; 
      2.. adeguate risorse economiche per il rinnovo del contratto di lavoro del Comparto sicurezza e difesa; 
      3.. l'eliminazione per il 2009 dei "tagli" per la sicurezza e la difesa con la conseguente apertura di un tavolo di confronto per razionalizzare in prospettiva futura la spesa e per introdurre riforme organizzative che possano eliminare gli attuali sprechi gestionali; 
      4.. la copertura totale del "turn over"nelle forze di polizia ed una diversa modalità applicativa del collocamento a riposo d'Ufficio in prossimità del raggiungimento dei limiti d'età rispetto a quello che si intende prevedere per il pubblico impiego; 
      5.. un trattamento diverso per gli operatori della sicurezza e della difesa per le assenze per malattia  che al momento si vedrebbero decurtare la retribuzione giornaliera fino alla metà, tra l'altro anche per assenze connesse a fatti accaduti in servizio; 
      6.. l'eliminazione del taglio sulle risorse per la professionalizzazione; 
      7.. il mantenimento della contrattazione e la detassazione della retribuzione accessoria; 
      8.. il riordino delle funzioni e delle carriere necessario per conseguire un sistema più efficiente, in grado di garantire maggiori operatività e produttività; 
      9.. l'attuazione della previdenza complementare per gli operatori dell'intero Comparto sicurezza e difesa, la sanatoria del pregresso ed il mantenimento dei trattamenti economici aggiuntivi per infermità dipendenti da causa di servizio; 
      10.. la  riforma della Dirigenza del Comparto. 



    Premesso quanto sopra,  è doveroso  per noi tutti lanciare un grido d'allarme, nella speranza che il senso dello Stato induca il  Governo a cambiare subito e radicalmente  la propria politica sulla sicurezza e sulla difesa, modificando in sede di conversione in legge il contenuto del decreto.


    Altrimenti i sindacati del comparto saranno costretti ad una imponente, motivata, giustificatissima manifestazione di protesta.




    Roma,17 luglio 2008




    ORGANIZZAZIONI SINDACALI DEL COMPARTO SICUREZZA


    DELLA POLIZIA DI STATO


    SIULP - SAP - SILP PER LA CGIL -  SIAP/ANFP - CONSAP/ANIP/ ITALIA SICURA - FSP/ UGL - COISP  - UILPS


    DELLA  POLIZIA PENITENZIARIA


    SAPPE - OSAPP - CGIL FP - CISL FP - UIL PA -  SINAPPE - SIAPPE - USPP (UGL-CLPP-LISIAP) 


    DEL CORPO FORESTALE DELLO STATO


    SAPAF - CGIL FP - CISL FP - UIL PA - UGL - FESIFO (SAPECOFS-CISAL-DIRFOR)
    LE RAPPRESENTANZE MILITARI DEL COMPARTO SICUREZZA


    COCER CARABINIERI - COCER GUARDIA DI FINANZA


    LE RAPPRESENTANZE MILITARI DEL COMPARTO DIFESA


    COCER ESERCITO - COCER MARINA MILITARE - COCER AERONAUTICA MILITARE







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    Ma i tagli comprendono anche altri comparti pubblici




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    COORDINAMENTI NAZIONALI MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE


    Roma, 7 luglio 2008


    Il Governo assesta un durissimo colpo ai pubblici dipendenti varando il Decreto Legge n. 112, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 25 giugno, già in vigore e che dovrà essere convertito in Legge entro 60 giorni.


    Il decreto, per la nostra Amministrazione:


    · peggiora le condizioni di lavoro;


    · blocca le assunzioni;


    · riduce l'organico;


    · taglia il FUA di un ulteriore 10%;


    · blocca per il 2009 l'erogazione dei 7 milioni di euro e li riduce del 20% dal 2010.


    E questo mentre nei nostri Uffici il personale è alle prese con le operazioni per garantire l'avvio del prossimo anno scolastico, saltando molto probabilmente il periodo di ferie estive.


    Ora basta. Il provvedimento mette definitivamente in ginocchio il Ministero, rendendo, con l'inasprimento del blocco delle assunzioni, irrecuperabile la carenza di personale che da anni come Organizzazioni Sindacali denunciamo e svuotando il già esiguo Fondo Unico di Amministrazione destinato alla riqualificazione, alla produttività ed alla contrattazione di sede.


    Inoltre, a fronte dell'ennesima riunificazione con il ministero dell'Università, non solo si negano le risorse necessarie per omogeneizzare i trattamenti economici del personale, ma si blocca anche l'erogazione dei 7 milioni di euro ottenuti dopo una lunga vertenza delle lavoratrici e dei lavoratori PI ed accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali.


    E questo mentre :


    · L'UCB non certifica il contratto sulle somme in assestamento del FUA 2007 e chiede all'Amministrazione di prendere dal Fondo quelle pagate ai vincitori dei ricorsi sulla retrodatazione delle decorrenze conseguenti alla riqualificazione. Ad oggi si tratta di circa 2 milioni di euro che sono stati anticipati dal capitolo degli stipendi senza che di tale iniziativa sia stata data informazione alle Organizzazioni Sindacali.


    · L'Amministrazione, senza convocare le Organizzazioni Sindacali di comparto per la dovuta informativa, sottoscrive un accordo con i Sindacati della Scuola che prevede di utilizzare il personale scolastico inidoneo all'insegnamento (ex 113) anche presso gli uffici centrali e periferici del Ministero.


    Abbiamo chiesto un incontro al Ministro Gelmini da oltre un mese per avere un confronto sulle varie questioni relative al personale e segnalare le urgenze ed i nodi da sciogliere per consentire a questo Ministero di svolgere proficuamente il proprio ruolo di sostegno alla scuola pubblica di questo Paese.


    A questo punto sarebbe ancor più necessario avere un incontro con il Ministro cui potremmo spiegare le gravissime conseguenze del "decreto Tremonti" sulla Scuola, sul Ministero e sul personale tutto.


    FP CGIL CISL FP e UIL PA Pubblica Istruzione, ritenendo necessario ribadire il ruolo essenziale del servizio pubblico e la necessità di rispettare i contratti sottoscritti e gli impegni assunti:


    PROCLAMANO LO STATO DI AGITAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE DEGLI UFFICI CENTRALI E PERIFERICI


    ED ESORTANO LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI A:


    · indire nei posti di lavoro assemblee sulle misure del provvedimento del Governo e sulle ripercussioni negative per il personale e per le utenze;


    · predisporre ed inviare o.d.g di protesta;


    · informare l'utenza delle condizioni in cui è costretto a lavorare il personale, condizioni che saranno aggravate dal nuovo decreto, e del fatto che eventuali disservizi saranno da addebitare esclusivamente all'Amministrazione;


    · attenersi all'orario di lavoro, esigendo i propri diritti, compreso quello alle ferie, nel rispetto del contratto nazionale di comparto.


    FP CGIL   CISL FP   UIL PA


    Boccuni    Vecchio       Ripani




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    E le sorprese non finiscono qui... 



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    ----- Original Message ----- 
    From: sindacale@??? 
    To: "Undisclosed-Recipient:;"@??? 
    Sent: Thursday, July 17, 2008 4:31 PM
    Subject: [R28A] - comunicato stampa Rete28Aprile - l


    alle compagne e ai compagni interessati
    vi inviamo il comunicato stampa della Rete28Aprile sull'attacco all'articolo 18 e il Decreto 112 per vs. opportuna conoscenza
    Un saluto!
    [Rete28Aprile]



    Comunicato della Rete28Aprile




    Il governo riparte con l'attacco all'articolo 18. La complicità nazionale tra governo e imprese, auspicata dal ministro del Welfare, c'è già tra governo e Confindustria ai danni del mondo del lavoro








    Con gli ultimi emendamenti al Decreto 112, il governo annuncia e avvia l'attacco per realizzare la piena libertà di licenziamento.


    Infatti viene modificata la normativa sui contratti a termine che imponeva alle aziende di assumere i lavoratori a tempo indeterminato, nel caso in cui fossero violate le norme sulle causali o si superassero i 36 mesi di lavoro a termine. Per il governo, da ora in poi, basterà un risarcimento da 2,5 a 6 mensilità al posto dell'assunzione. E' la stessa misura di un progetto di legge che un esponente del governo ha presentato in Parlamento. In esso si chiede di dare alle imprese la possibilità di sostituire la reintegra del posto di lavoro per i licenziamenti ingiusti con un risarcimento economico. Riparte così l'attacco all'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori.


    L'attacco sulla libertà di licenziamento si aggiunge a una lunga serie di modifiche delle normative esistenti, a favore delle imprese peggiori e ai danni della qualità e dei diritti del lavoro. Ultima tra queste misure quella che concede 5 giorni alle imprese prima di denunciare il rapporto di lavoro appena instaurato. Lasciando così la possibilità agli imprenditori più spregiudicati di evitare danni nei casi di infortuni sul lavoro avvenuti con il lavoratore appena assunto.


    Queste norme, assieme a quelle sugli appalti, sull'assunzione, sugli orari di lavoro, rappresentano una scandalosa demolizione dei diritti e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori e sono la dimostrazione che la complicità nazionale tra imprese e lavoro, auspicata dal ministro del Welfare, è in realtà una vergognosa complicità tra governo e Confindustria ai danni del mondo del lavoro.


    Di fronte a tutto questo non c'è alcuna possibilità oggi di un accordo sindacale dignitoso tra sindacati,  governo e la Confindustria, perché mediare con queste scelte sarebbe un danno incalcolabile per tutte le lavoratrici e i lavoratori.




    Roma, 17 luglio 2008





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    Comunicati & Lettere
    Bandiera nera a Legambiente
    Peduzzi e Alibrandi, (Prc): "Solidarietà ai lavoratori degli Enti parchi"
    Resoconto prima riunione "Comunisti Uniti Lazio" (12 Luglio 2008)
    Festivalatilla




    ----- Original Message ----- 
    From: Lino Balza 
    To: Sent: Thursday, July 17, 2008 9:18 PM
    Subject: bandiera nera a legambiente



    -----Messaggio originale-----
    Da: noinc@??? [mailto:noinc@yahoogroups.com]
    Inviato: lunedì 14 luglio 2008 10.36
    Oggetto: [Rete NoInc] Bandiera nera a Legambiente
    [assembleapermanente]
    Bussoleno



    A margine dell'incontro pubblico DIS-FARE in Val Susa indetto dalle associazioni ambientaliste valsusine Ambiente Valsusa, Habitat, Valsusaviva, Difendiamo il futuro, in collaborazione con i Comitati NO TAV, in piazza del Municipio a Bussoleno, incontro che ha visto la partecipazione di centinaia di cittadini, contro l'accordo di Pra Catinat e l'ambiguo documento FARE, alcuni soci di Legambiente hanno deciso di restituire la tessera e di assegnare alla segreteria piemontese di Legambiente la bandiera nera per l'appoggio dato da Legambiente nazionale all'accordo di Pra Catinat.
    Con preghiera di divulgazione e pubblicazione sui siti.


    Ricevo e divulgo. E commento: per rinunciare alla tessera dopo 30 anni,  non ho atteso l'appoggio di Legambiente ai sindaci SI TAV, mi era bastato l'entusiastico appoggio del presidente onorario Legambiente al TAV Terzo Valico.
    Legambiente della provincia di Alessandria ha chiesto un incontro al presidente della amministrazione provinciale di Alessandria per chiedergli conto del siluramento dell'assessore provinciale all'Ambiente. E' forse stato un alleato dell' ambientalismo? Vediamone un profilo tramite questa replica ad un suo intervento sulla stampa:    
    <<Renzo Penna scrive che io sono il peggiore degli ambientalisti: "radicale, velleitario, solitario, protestatario, indisponibile al dialogo, accusatore di tradimento". Dopo aver mosso i primi passi proletari assieme, avendo io scelto di non ambire a fare il lauto mestiere di funzionario sindacale, parlamentare e assessore (eccetera per il futuro), pensavo di aver svolto per quaranta anni un compito prezioso a favore della salute e dell'ambiente, non solo perché gratuito anzi pagato perfino col licenziamento. Continuo a pensarlo.


     Penso, per restare in provincia, alle lotte lontane per chiudere le produzioni di morte dell'Acna in Bormida, dell'Eternit di Casale Monferrato, dei Pigmenti di Spinetta Marengo, a difendere le quali c'era invece il sindacato di Penna, disinteressato nel mentre alla riconversione del ciclo del Biossido di titanio e alla ricerca chimica. 


    Penso ai tentativi sventati di massacrare la salute con la centrale nucleare di Isola S. Antonio, l'inceneritore di San Michele, la centrale termoelettrica di Ventolina, la centrale termoelettrica di San Michele, e perpetrati dalla parte politica di Penna (affaristica secondo me, di sinistra secondo lui).


    Penso, in tempi più recenti, alla sponsorizzazione (carta canta) dell'assessore all'ambiente per la centrale a biomasse a Castellazzo Bormida. Al voto della sua giunta a favore del TAV Terzo Valico, dell'inceneritore e del deposito nucleare a Bosco Marengo. Ai sostegni verso l'impianto di bioetanolo di Rivalta Scrivia. Alle omissioni per l'Elciter di Bosco Marengo. Alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Alla rinuncia alla bonifica integrale dell'Ecolibarna. Al disastro del cromo a Spinetta Marengo. E penso soprattutto che nulla ha fatto per l'Osservatorio ambientale della Fraschetta.


    Promosse e condotte, sono state, quelle, battaglie collettive, di popolo. Perciò non mi sento "solitario". Battaglie basate sul conflitto, ma per modelli di sviluppo e di politica alternativi. Perciò non mi sento "protestatario". Battaglie tutte vincitrici. Perciò non mi sento "velleitario". Né Penna, nei suoi alti ruoli dirigenti sindacali e politici, assente o controparte di quelle lotte, non lo accuso di "tradimento", come tanti compiacenti ambientalisti "del dialogo", perché ambientalista non è stato mai.>>


    Lino Balza     




    Messaggio di pace e salute inviato a _2.728____ destinatari da


    Lino Balza
    Via Dante 86
    15100 Alessandria
    Tel.  013143650


    linobalzamedicinadem@???


    MEDICINA DEMOCRATICA - MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE
    Onlus Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale
    Via dei Carracci 2 e  Via Venezian 1 Milano
    Tel. 024984678 Fax 0248014680
    medicinademocratica@???
    segreteria@???
    http://web.tiscalinet/medicinademocratica/
    www.medicinademocratica.org 


    Sezione provinciale
    Via San Pio V n. 4 15100 Alessandria


    ----- Original Message ----- 
    From: A&A
    To: destinatari-ignoti: 
    Sent: Thursday, July 17, 2008 2:58 PM
    Subject: COMUNICATO STAMPA







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    Peduzzi e Alibrandi, (Prc): "Solidarietà ai lavoratori degli Enti parchi"


    "L'agitazione che sta coinvolgimento da qualche giorno i lavoratori dei Parchi è la conseguenza del Decreto "Brunetta", che prevede riduzioni del personale, blocco del turn-over e addirittura l'obbligo di conferma annuale degli Enti parchi ritenuti necessari. Già da oggi gli addetti ai parchi lavorano prevalentemente in una condizione di precarietà, in quanto gli Enti sono costretti a ricorrere a personale temporaneo per far fronte alle carenze organiche. Il blocco dell'utilizzo del personale precario e delle stabilizzazioni, insieme all'obbligo di applicare da subito la riduzione del 15%  dell'organico, impedirà agli Enti parco di funzionare eludendo di fatto la possibilità di svolgere le funzionI per le quali sono stati istituti.
    Esprimiamo solidarietà ai lavoratori che versano in una situazione di totale incertezza per il loro futuro, in un momento in cui invece è necessario sviluppare le attività dei parchi come volano di un'altra economia, che comprenda attività di agricoltura sostenibile e biologica, turismo compatibile e difesa dei beni comuni.
    Confermiamo tutta la nostra disponibilità a sostenere le azioni politiche e sociali in grado di contrastare un ulteriore penalizzazione del nostro patrimonio ambientale".


    E' quanto dichiarano Ivano Peduzzi, capogruppo Prc Regione Lazio e Gaetano Alibrandi, responsabile Ambiente e Vertenze territoriali del Gruppo Consiliare Prc Lazio.


    Roma, 17 luglio 2008






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    ----- Original Message ----- 
    From: mercantedivenezia 
    To: sedi regionali (rai) 
    Sent: Thursday, July 17, 2008 10:10 PM
    Subject: newsletter MdV



          Resoconto prima riunione "Comunisti Uniti Lazio" (12 Luglio 2008)  
          Scritto da Comunisti Uniti Lazio     
          giovedì 17 luglio 2008  


          Si è tenuta sabato 12 luglio a Roma una prima riunione tra compagni e compagne che stanno sostenendo nel Lazio l'Appello "COMUNISTE E COMUNISTI: COMINCIAMO DA NOI" e che intendono partecipare attivamente, attraverso la condivisione di percorsi collettivi e di metodologie di lavoro, al percorso di apertura di una "Costituente Comunista". 
          Nello spirito dell'appello, intendiamo questa fase costituente come momento necessario per riunificare le forze di tutti i comunisti che, ad oggi, sono sparsi tra PRC e PdCI, in molte organizzazioni e coordinamenti comunisti da tempo extraparlamentari per scelta e in migliaia di individualità politiche (ormai la stragrande maggioranza) che non si riconoscono più nelle componenti comuniste organizzate esistenti. La partecipazione, considerando la natura non pubblica della riunione (convocata solo tra gli iscritti della mailing list "Comunisti Uniti Lazio"), è stata più che positiva (30 persone), con contributi che hanno spaziato dall'analisi della crisi attuale del movimento operaio e comunista fino alle proposte sulle cose da fare per raggiungere l'obiettivo prefissato. 


          Vanno registrati i saluti e gli interventi di due compagni - uno del PdCI e l'altro degli Autoconvocati del PRC (aderenti alla terza mozione congressuale) - che hanno inteso partecipare e sostenere questa nostra iniziativa pur essendo, in contemporanea, impegnati coi congressi dei rispettivi partiti. 
          Riteniamo rilevante il fatto che abbiano presenziato compagne e compagni di uno spettro d'età molto vasto (dai 20 anni in su) e che provenivano non solo da Roma, ma anche da altre città del Lazio (Pomezia, Colleferro, Viterbo, Manziana). 


          Pur nella diversità di alcune posizioni e delle differenti proposte espresse, cosa per altro naturale vista la premessa, l'atteggiamento collettivo è stato quello di raccogliere lo spirito unitario e aperto dell'appello "Comunisti Uniti", al quale abbiamo aderito tutti, senza l'esclusione pregiudiziale di nessuno e senza settarismi, per dare una spinta alla costruzione di un percorso organizzativo verso la ri-costruzione di un Partito Comunista degno di questo nome nel nostro paese. 


          E' stato riconosciuto che "Costituente è percorso dei comunisti" e non di una generica sinistra, pur essendo fondamentali alleanze e fronti di lotta per organizzare le classi subalterne (con la classe dei lavoratori salariati al centro) e pezzi interi della società nella mobilitazione anticapitalista: la riunificazione dei comunisti o passa da un programma autonomo, da un'indipendenza ideologico-culturale e da un'organizzazione comunista che riconnetta anche a livello di sentimento di massa le idee e le prospettive del socialismo e del comunismo nel XXI Secolo, oppure verranno ripetuti all'infinito gli errori del passato quando è stato fin troppo palese il ruolo subalterno delle comuniste e dei comunisti (appoggio ai governi filo-padronali e "neo-liberisti" dei Padoa-Schioppa e dei Dini; governismo a tutti i livelli ed a tutti i costi; creazione della Sinistra Arcobaleno, "stampella borghese", di cui le dirigenze dei due partiti ufficiali portano gran parte delle responsabilità; assunzione del paradigma della compatibilità e della concertazione in luogo dell'anticapitalismo e del conflitto di classe). 


          Grave è il momento politico che stiamo vivendo: crisi dei comunisti, governo ultrareazionario di destra, emergenza economica, sociale e democratica (attacchi ai diritti "civili", sindacali, ecc...), guerre commerciali e militari a livello internazionale (e i comunisti devono essere sempre dalla parte dei popoli oppressi contro l'Imperialismo USA egemone, ma anche contro quello della UE e delle sue avventure economiche e militari). 


          Per dare una risposta di classe adeguata è necessario costruire, quindi, una "agenda autonoma" dei comunisti che significa, oggi, coordinarsi e vincolarsi unitariamente a programmi di lotta e mobilitazione sulle questioni sociali (salario, contratti, precarietà, casa, immigrati), tra gli studenti, sul territorio (scempi ambientali, nucleare) e sulla guerra (basi, truppe, spese militari, antimperialismo) visibili in tutto il paese per non lasciare le destre o il populismo come unica "valvola di sfogo" per la classe. 


          Di fronte a tutto questo scempio, è necessario tornare alla testa delle mobilitazioni e non rimanere al carro della rappresentazione mediatica dei conflitti o della loro mediazione istituzionale. 


          Evidenti sono gli errori e le gravi responsabilità dei partiti che, senza alcun risultato positivo per la classe lavoratrice e per i movimenti di lotta, hanno partecipato al governo Prodi e alla farsa Arcobaleno, ma altrettanto evidenti sono stati i limiti e le inadeguatezze dei gruppi della cosiddetta sinistra extraparlamentare che non sono stati in grado di costruire un'alternativa credibile a livello di massa. 


          Per questo dobbiamo ripartire unitariamente tornando in piazza da protagonisti, luogo primo dove si deve esprimere il conflitto di classe. 


          La "Costituente Comunista" non può che essere completamente alternativa all'intero sistema bipolare/bipartitico (tanto alla PdL quanto al PD, quindi) con cui il capitalismo italiano intende governare questa fase. 


          Né oggi né domani è possibile pensare ad alleanze con un PD che si presenta come l'altra faccia della governabilità. Allo stesso tempo la Costituente Comunista non deve essere subordinata ai processi elettoralistici (è vero il contrario). 


          E' perciò, secondo noi, una necessità storica e prioritaria quella di costruire da subito una "casa comune dei comunisti", ovunque collocati, in cui questi si ritrovino a discutere e organizzarsi per mobilitarsi in strutture unitarie. Pensiamo che i coordinamenti regionali dell'Appello debbano arrivare sin da settembre a strutturarsi "fisicamente", oltre che nelle mailing list, in Coordinamenti o Cantieri per la Costituente Comunista a livello locale. Devono essere luoghi pubblici, aperti a tutti (compagni/e del PRC e PdCI, ma anche di altre organizzazioni come CUC-MCC, Rete dei Comunisti, SC, PCL, PdAC, ecc... e singoli militanti non appartenenti a nessuna "parrocchia") e che abbiano come unico discrimine il sostegno leale e unitario alle iniziative collettivamente decise. 


          · Proponiamo che a Settembre si svolga una prima Assemblea Nazionale di tutti coloro che hanno aderito all'Appello (su questo chiediamo il coinvolgimento attivo e il massimo sostegno dei gestori del sito e delle mailing list), pubblica e aperta anche a tutti quelli che vorranno promuovere questi movimenti e coordinamenti per la Costituente Comunista, dove proporre un percorso di strutturazione locale e nazionale, per poi andare "a verifica" dopo un periodo 6-8 mesi di iniziative e mobilitazioni comuni. 


          · Proponiamo, in questa prima fase, che il percorso che tutti insieme dovremo avviare preveda una "doppia appartenenza"  e non lo scioglimento di questo quell'altro partito o gruppo organizzato. 


          · Proponiamo il rispetto di tutte/i  le/i partecipanti con pari dignità. 


          · Proponiamo l'urgenza che vengano accantonate tutte le posizioni di rendita di cui ancora godono i dirigenti. I nuovi dirigenti saranno legittimati dal peso politico ma anche dal percorso comune intrapreso, nel rispetto delle storie di tutti e prescindendo dalle provenienze e dai percorsi politici di ciascuno.


          · Sosteniamo la proposta del "Cantiere per la Costituente Comunista" della Campania che intende organizzare, tra i sostenitori dell'Appello, un campeggio di confronto a Palinuro (SA) nella prima settimana di Settembre e proponiamo che in un week-end di quel periodo si organizzi una prima riunione nazionale tra i promotori e sostenitori dell'Appello. 


          · Ci impegniamo, come gruppo del Lazio, a rimanere in contatto anche in questi mesi estivi (attraverso la mailing list e non solo) per coordinarci da subito in eventuali mobilitazioni contro il governo Berlusconi, contro gli attacchi ai diritti del movimento dei lavoratori o degli immigrati. 


          · Ci impegniamo, nello spirito unitario che abbiamo dichiarato, anche a riconvocarci a Roma nei primissimi giorni di Settembre con tutti quei compagni della lista del Lazio che non hanno potuto partecipare oggi per strutturare questo percorso nella nostra Regione, con una riunione che stavolta convocheremo pubblicamente in luogo da decidere. 


          · Chiediamo ai gestori delle liste e del sito che vengano informati di ogni iniziativa e riunione intraprese tutti i firmatari  dell'Appello e non solo gli iscritti nelle mailing list. 


          · Ci assumiamo l'impegno di rendere sempre pubblici i resoconti delle riunioni e degli incontri per favorire il massimo  dell'estensione e del coinvolgimento delle iniziative che scaturiranno da questo Appello. 


          Come nello spirito dichiarato nell'Appello: 


          Comunisti Uniti, ripartendo dai militanti del PRC e del PdCI, ma anche da tutte quelle comuniste e comunisti che sono sparsi ovunque e ovunque organizzativamente collocati. 


          Roma, 12 luglio 2008 








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    Spettacoli:
    Festivalatilla


     Si è tenuta ieri, (17-7- 08 ) una conferenza stampa organizzata dagli assessori alla cultura -Giuseppe Pellegrino,  sport e spettacolo-  Michele Loiudice, del comune di Casamassima (BARI), per la presentazione della programmazione eventi e spettacoli del 2008. 
    Particolare risalto è stato dato al Festivalatilla che prende il nome dal celebre compositore del 1700 di origine casamassimese, Gaetano Latilla, zio e maestro del più noto Nicolò Piccinni.


    Il Festivalatilla prevede un calendario di spettacoli lirico-sinfonici che si terranno presso il complesso "Monacelle" in Via Roma a Casamassima e che avranno inizio il giorno 11 luglio e termineranno il giorno 11 settembre.


    La finalità di questo Festival, che intende dare risalto all'opera buffa, è quello di offrire una vetrina a nuovi talenti tra cui molti giovani promettenti recentemente diplomati ai conservatori. Questo evento culturale prevede il coinvolgimento dei comuni limitrofi al territorio di Casamassima. 


    Particolare evidenza è stata posta al concerto diretto dal M° Jurgen Bohem dell'orchestra "Sudest Deutscher Kammerchor"




    Segue locandina spettacoli: 


    Foto conferenza stampa


    Foto complesso Monacelle





    Info stampa: 080 673892
                                338 1922038



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    Anche quest'anno si apre il sipario sulla seconda edizione del Festivalatilla, kermesse musicale incentrata sull'Opera Buffa, l'Intermezzo Musicale e l'Operetta che prevede un corollario di seminari e attività artistico-musicali per riscoprire e valorizzare la musica e la storia della città di Casamassima e della Puglia. 




    L'evento, organizzato dal Comune di Casamassima con il supporto dell'ass, culturale il Sipario e la collaborazione dell'Ass. ACCA, ha raccolto già dalla prima edizione un crescente successo di pubblico, grazie alla costante attenzione dedicata agli artisti e compositori locali ai musicisti emergenti e alla partecipazione di grandi nomi della musica classica e lirica.




    Quest'anno a calcare il palcoscenico nelle suggestive piazze di Casamassima si alterneranno tra l'altro  musicisti quali il baritono Gerardo Spinelli di Casamassima, la Sudest Deutscher Kammerchor diretta dal Prof. Jurgen Bohem, il soprano Marianna Prizzon di Trieste e la straordinaria  voce del controtenore Aurelio Schiavoni di Taranto.




    Si riporta il calendario dell'edizione 2008:




    19 Luglio Seminario "Gaetano Latilla da Bari  a Casamassima"  a cura dell'Ass. Culturale"il Sipario"


    ore 20 via Roma Complesso Monacelle";




    19 Luglio 2008  


    "Livietta e Tracollo" opera lirica di G. B. Pergolesi  


    ore 21 via Roma Complesso Monacelle";




    20 Luglio 2008 


    "Sudest Deutscher Kammerchor" concerto diretto dal M° Jurgen Bohem


    ore 19.30  via Roma Complesso "Monacelle";




    24 Luglio 2008 


    " Messa pastorale per organo e due voci" di Gaetano Latilla


    Ore 21 "Chiesa Matrice"




    10 Agosto 2008


    "La finta Cameriera ovvero Don Calascione" di Gaetano Latilla  


    Ore 21 "Circolo didattico G. Marconi"




    11  Settembre 2008


    "L'eredità di zio Buoso" Commedia teatrale giocosa in un atto da G. Forzano e D. Alighieri adattamento scenico di G. Spinelli , in collaborazione con l'Ass. Teatrale "Acca"


    ore 21 via Roma Complesso Monacelle";







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    In edicola:


    Questo nome vi dice già qual è il senso vero del progetto: farsi portavoce di quell'Italia auto-organizzata che combatte in prima linea per un Paese più giusto e non lo fa chiusa nei privilegi dei Palazzi, ma in mezzo alla gente. Siete voi, siamo noi. Molte inchieste della Voce sono nate proprio dal lavoro di gruppi organizzati che hanno raccolto materiali, documenti, testimonianze ed hanno poi trovato nella nostra Voce lo strumento per  diffondere - anche presso le istituzioni - quei fatti che altrimenti sarebbero passati sotto silenzio.
    La Voce delle Voci in edicola nelle principali città italiane. 





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