[Lecce-sf] Fw: Prima l'assoluzione per i torturatori di Bolz…

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Autore: Rosario Gallipoli
Data:  
To: forumlecce
Oggetto: [Lecce-sf] Fw: Prima l'assoluzione per i torturatori di Bolzaneto, poi il via libera alle schedature di massa!


Comunicato della DN dei "carc" del 16.07.08



Il governo Berlusconi, con la copertura e il sostegno del PD di Veltroni, avanza nella sua politica reazionaria e antipopolare

Prima l'assoluzione per i torturatori di Bolzaneto, poi il via libera alle schedature di massa!

E' necessario e possibile ricacciare indietro la banda Berlusconi e il suo codazzo di lacchè!



Il 14 luglio è stata emessa una "esemplare" sentenza per i poliziotti che a Genova, nella caserma di Bolzaneto, picchiarono, umiliarono e torturarono i manifestanti arrestati nel corso delle proteste contro il G8 del 2001: TUTTI ASSOLTI O QUASI!

Il giudice ha emesso 15 lievi condanne (le stesse che si danno ad un poveraccio sorpreso a rubare un pezzo di formaggio al supermercato) e 30 assoluzioni riconoscendo che "qualcosa di grave è successo", ma evidentemente non lo ha ritenuto tanto grave da punirne i responsabili e gli esecutori, da non riconoscere la tortura e violenza gratuita, ma al massimo l' "abuso di potere".

Il segnale di come il governo, la magistratura e i partiti di destra e sinistra intendevano gestire i processi per il "massacro di Genova" lo si è visto chiaramente con le dure condanne inflitte nel dicembre scorso ad alcuni compagni arrestati durante le proteste del G8 (24 condanne di cui 2 a 11 anni di reclusione per devastazione e saccheggio).

Un altro segnale importante era arrivato dal precedente governo Prodi-D'Alema-Bertinotti che non solo non ha dato alcun corso al proposito di "verità e giustizia per i fatti di Genova", ma ha continuato la politica avviata dal governo Berlusconi di copertura e protezione dei macellai in divisa (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) e di promozione dei loro mandanti e dirigenti (De Gennaro e tutti gli altri artefici del "massacro di Genova" sono stati promossi!).

Queste sentenze dimostrano bene, anche agli ultimi illusi, cos'è la giustizia borghese e che i lavoratori e le masse popolari devono sempre mobilitarsi e lottare per far valere i loro diritti, anche nei tribunali.

Per i magistrati non sono mai esistiti i gravi reati (violenze varie, gravi lesioni, ecc., documentati da filmati e foto che hanno fatto il giro del mondo) che i poliziotti, i carabinieri e i finanzieri hanno commesso contro migliaia di persone inermi. Su questo massacro è calato il generale silenzio, con il sostanziale beneplacito anche di partiti della sinistra borghese (PRC, PdCI, Verdi) che hanno fatto di tutto in questi anni per deviare la protesta e l'indignazione popolare verso fumose proposte di commissioni parlamentari e si sono prodigati per tenerle costrette e ristrette nella "fiducia nel giusto corso della magistratura" o in velleitari proclami di "verità e giustizia per Genova". Anche per questo grande imbroglio e opera di diversione sono stati puniti nelle votazioni del 13 aprile.

Il 16 luglio le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno approvato un emendamento per cui, dal 2010, le impronte digitali di tutti i cittadini saranno apposte direttamente sulla carta d'identità. Il PD, che sostiene l'emendamento, lo giustifica affermando che serve per "disinnescare la questione ROM". In poche parole: se prendere le impronte digitali ai ROM è una forma di razzismo, procederanno con le schedature di massa.

Secondo il principio per il quale la borghesia promuove una misura reazionaria su un gruppo o un settore specifico delle masse popolari e poi la estende a tutte le masse popolari, le schedature di massa sono una misura ancora più grave delle schedature "selettive"; un più vasto attacco ai diritti democratici che offre un ulteriore strumento alle Autorità borghesi per controllare le masse popolari e reprimere e perseguitare i comunisti e le avanguardie di lotta.

La sentenza per i torturatori di Bolzaneto e l'emendamento sulle schedature di massa dimostrano il carattere eversivo che ha assunto la borghesia rispetto al suo stesso ordinamento democratico. L'approvazione del Lodo Alfano (impunità per le cinque maggiori cariche dello stato), la militarizzazione delle città, lo schieramento dell'esercito a Chiaiano per difendere la costruzione della discarica e la criminalizzazione di ogni forma di opposizione (la magistratura ha aperto un'inchiesta sul NO Cav - Day e Sabina Guzzanti è oggetto di una feroce gogna mediatica e politica) sono altri esempi della mobilitazione reazionaria che avanza.

I banchieri, il Vaticano, gli imperialisti USA e sionisti, tramite la banda Berlusconi, tentano il colpo di mano per indebolire ulteriormente le masse popolari e per fiaccarne la resistenza e la mobilitazione perché sono il principale ostacolo all'attuazione del programma comune di lacrime e sangue della borghesia. Ogni legge, ogni manovra, ogni provvedimento che la banda Berlusconi approva, in concerto con il PD, è un passo avanti verso la guerra, verso maggiore sfruttamento, verso la repressione e lo smantellamento dei diritti democratici.

Resistere all'attuazione del programma comune della borghesia e rilanciare la mobilitazione, la lotta e la riscossa delle masse popolari è necessario e possibile:

1.      se i comunisti e i lavoratori avanzati tengono in mano l'iniziativa in modo autonomo e ideologicamente indipendente dalla borghesia;


2.      se ogni manovra antipopolare e antidemocratica della banda Berlusconi diventa ambito di organizzazione e lotta per le masse popolari e per i lavoratori;


3.      se si uniscono le forze più sane del nostro paese, i comunisti, i sinceri democratici, gli antifascisti, i pacifisti, in un fronte comune per difendere e affermare gli interessi delle masse popolari, per difendere e far valere, praticandoli, i diritti democratici individuali e collettivi conquistati con la Resistenza;


4.      se la lotta nelle piazze, gli scioperi, i cortei e le mobilitazioni sono affiancate alla lotta all'interno del teatrino della politica borghese, per sfruttare tutte le contraddizioni interne alla borghesia e alle sue istituzioni.


L'esperienza insegna, a partire dalla vittoria contro l'inquisitore Giovagnoli nel processo di Bologna contro il nostro partito e il (n)PCI, che la lotta su due gambe (mobilitazione nelle piazze e irruzione nel teatrino della politica borghese) e la costruzione del fronte comune di lotta e solidarietà rafforzano il campo delle masse popolari e inchiodano la borghesia.

La via del meno peggio, invece, apre le porte al peggio. La via della passività verso ogni sopruso rafforza i promotori e gli autori del sopruso. Lo abbiamo già visto: per i massacri di Genova la sinistra borghese si era arroccata nella richiesta di una commissione parlamentare, mostrando il legame e la fiducia che legano i suoi dirigenti alla legalità borghese (dipendenza e sudditanza ideologica da essa); per la campagna razzista contro i ROM la sinistra borghese si è limitata alla denuncia e anziché impugnare la parola d'ordine "impronte per nessuno" e mobilitarsi di conseguenza, ha opposto l'unica resistenza passiva che la legalità borghese consente: "impronte per tutti". Il governo Berlusconi l'ha accontentata.



La lotta, la resistenza, la mobilitazione e la solidarietà aprono la strada alla riscossa delle masse popolari!

Uniamo le forze in un fronte comune di lotta!

Costruiamo il Blocco Popolare!

Facciamo di ogni lotta un punto di forza per la riscossa delle masse popolari!

Avanziamo nella lotta per fare dell'Italia un nuovo paese socialista!