Mercoledì 16 luglio (domani mattina) ore 9,30 davanti all'Asilo Squat di via Alessandria 12 per andare insieme alle famiglie rumene sgomberate da via Pisa all'incontro con i funzionari del comune in corso Novara angolo via Bologna. Potremo così verificare se la promessa fatta, dopo lo sgombero e la successiva protesta in comune, sia la solita bugia che questi immigrati si sentono raccontare da anni o un fatto concreto.
Un giorno d'estate a Torino. Cronache di ordinaria violenza
Sono arrivati all'alba. Decine di mezzi di polizia e carabinieri in assetto antisommossa con i vigili del fuoco armati di scale per l'assalto alla casa di via Pisa, dove da 10 giorni abitano quattro famiglie di rumeni. Hanno scardinato la porta e sono entrati in armi nelle stanze dove dormiva la gente. I bambini hanno cominciato a gridare spaventati, una signora più anziana si è sentita male. Una scena di quelle che abbiamo visto nei film, che abbiamo sentito raccontare dai nostri vecchi, una scena da città occupata dai nazisti, con la gente braccata nelle case. Gli occupanti sono stati caricati su un pullman già pronto e portati nelle baracche dalle quali erano fuggiti, decidendo di occupare. Baracche in via Germagnano tra il canile e il fiume, che, dopo l'alluvione, si sono riempite di fango, un fango che non se ne è più andato. Una fogna a cielo aperto per uomini, donne e bambini.
Uno dei compagni subito accorsi in via Pisa è stato pestato e portato in questura: aveva provato a chiedere di entrare nella casa sgomberata per prendere le poche cose degli immigrati.
Solo più tardi, dopo estenuanti trattative, si è riusciti a recuperare materassi, coperte, abiti, giocattoli rimasti nella casa.
Occupanti e solidali si sono ritrovati all'Asilo Squat, dove hanno deciso per un presidio immediato di fronte al Municipio.
Detto fatto, un gruppone di persone si è trasferito in piazza Palazzo di Città, giusto in tempo per pescare il sindaco Chiamparino al bar, rinfacciargli i fatti del mattino ed imporgli un incontro con gli sgomberati. Incontro durante il quale il portavoce del sindaco ha promesso una casa «da domani sera» alle famiglie cacciate la mattina. A questa promessa in pochi credono, ma tutti hanno deciso di controllarne la fondatezza in un incontro domani mattina ai servizi sociali di corso Novara.
Il presidio è proseguito fino alla sera, anche perché intanto è arrivata la notizia dell'arresto di Fabio, il compagno fermato la mattina.
Il prossimo appuntamento per sostenere la lotta degli sgomberati di via Pisa è domani mattina, mercoledì, alle 9,30, di fronte all'asilo occupato di via Alessandria.
Da lì li accompagneremo in gruppo fino a corso Novara angolo via Bologna, dove hanno un incontro per verificare se questa promessa di una casa "dalla sera" è una presa in giro o meno.
Accorrete numerosi. La lotta di questo gruppo di famiglie, la loro volontà di resistenza è una barricata contro la barbarie che avanza nelle nostre città.
Sempre domani, non si sa a che ora, dovrebbe esserci l'udienza di convalida dell'arresto di Fabio, che ora è alle Vallette.