[RSF] I: [retecivicacquacampania] L'acqua francese torna pub…

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Autore: pilar
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To: forumroma
Oggetto: [RSF] I: [retecivicacquacampania] L'acqua francese torna pubblica

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From: Gennaro Varriale
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Sent: Tuesday, July 08, 2008 1:21 AM
Subject: [hyperlink] L'acqua francese torna pubblica


L'acqua francese torna pubblica

In Francia la gestione dell'acqua è privatizzata ma sempre più comuni optano, perché conviene, per la ripubblicizzazione. Nel 2009 sarà la volta di Parigi. L'ondata però è planetaria.

di Sarah Di Nella

LA GESTIONE DELL'ACQUA a Parigi tornerà presto pubblica. Per ora in mano ai due più grandi operatori privati del settore, Suez e Veolia, l'acqua di Parigi si appresta a passare a un nuovo operatore pubblico che dovrebbe nascere nel 2009, Eau de Paris. Lo aveva promesso il sindaco di Parigi, il socialista Bertrand Delanoe [nella f oto], nel corso della campagna che lo riportò all'Hotel de ville nel marzo 2008 e lo ha confermato a giugno. L'amministrazione della capitale francese non rinnoverà il contratto con Veolia che scade proprio nel 2009, e interromperà così la privatizzazione instaurata nel 1985 dall'allora sindaco di Parigi Jacques Chirac. Il progetto della municipalità parigina si iscrive nel più ampio movimento di ripubblicizzazione dell'acqua in Francia: sono già più di quaranta le città e comunità urbane che hanno scelto di fare il salto. Oltre alla capitale, anche grandi città come Tolosa, Lione, Bordeaux o Lille hanno avviato un processo di ripublicizzazione dell'acqua. Un'ondata sorprendente in un paese molto legato ai servizi pubblici, ma dove l'80 per cento dei servizi di produzione e di distribuzione dell'acqua sono in mano a società private.

Un'eccezione rispetto al resto dei paesi europei dove in molte città l'acqua è rimasta pubblica. È il caso ad esempio di Roma, Madrid, Amsterdam, Bruxelles o Stoccolma.

A Londra invece, come ricorda Anne Le Strat, vicesindaca di Parigi incaricata dell'acqua, l'acqua è priva-tizzata al cento per cento ma dilaga la polemica sullo stato della rete di distribuzione, in cattivo stato a causa dei mancati investimenti della società privata Thames Water. Le perdite stimate potrebbero riempire circa 300 piscine olimpiche ogni giorno e necessiterebbero un investimento annuale di oltre un miliardo di euro.

Il primo obiettivo della ripubblicizzazione è la «stabilizzazione» del prezzo dell'acqua, in aumento costante dal 2005. Per le multinazionali dell'acqua, l'impennata dei prezzi è dovuta all'inflazione, ma molti puntano invece il dito sulla sovrafatturazione attuata da Veolia o Suez, che incassano utili da record.

Secondo uno studio dell'associazione di consumatori Ufc-Que Choisir, realizzato nel 2006 e aggiornato nel 2007, il Sindacato delle Acque dell'Ile de France vince la palma della sovra-fatturazione, con un tasso di margine del 58,7 per cento, vengono poi Lione [47,8 per cento] e Reims [45,7 per cento]. «Questi risultati - si legge nel rapporto Ufc -Que Choisir - evidenziano gli strabilianti profitti realizzati da due imprese, Veolia e Suez, che si dividono l'essenziale del mercato, e testimoniano delle inefficienze del servizio». Gli agglomerati di Chambéry, Clermont-Ferrand, Annecy e Grenoble, dove l'acqua è gestita da aziende autonome municipali, «presentano invece prezzi fatturati abbastanza vicini al nostro calcolo di costo», afferma Ufc-Que Choisir, che consiglia ai sindaci di «considerare seriamente l'opportunità di un ritorno alla gestione pubblica».

Una tendenza che si osserva a livello globale, tanto che il Corporate europe observatory e il Transnational istitute, da tempo impegnati nelle lotte per i beni comuni, hanno lanciato un sito che segue passo per passo la riconquista dell'acqua: www.remunicipalisation.org presenta una cartografia mondiale dettagliata delle collettività che sono riuscite a bloccare la mercificazione dell'acqua. Secondo i promotori del sito, l'ondata di ripubblicizzazione è dovuta alla consapevolezza sempre più diffusa che la privatizzazione dei servizi non è conveniente né per la rete idrica né per gli utenti. E ciò nonostante il Fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e l'Unione europea continuino a presentare la privatizzazione dell'acqua come una soluzione vincente.