[NuovoLab] blocca processi: sparisce automatismo della sospe…

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Author: brunoa01
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Subject: [NuovoLab] blocca processi: sparisce automatismo della sospensione di un anno
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Eliminati gli automatismi, a decidere saranno i capi degli uffici giudiziari
Andranno comunque avanti i procedimenti con pene superiori ai 4 anni
Cambia la norma blocca-processi
Pdl: ora votatelo. Il Pd: una farsa
Pd e Idv: "Regole cambiate perché ormai il Lodo Alfano mette al sicuro Berlusconi"
Presentate al testo in via di conversione 1200 modifiche. Vito: "Così costretti alla fiducia"

Cambia la norma blocca-processi Pdl: ora votatelo. Il Pd: una farsa

Niccolo Ghedini
ROMA - Il governo ha presentato due emendamenti che modificano radicalmente la cosiddetta norma 'blocca-processi' contenuta nel decreto sicurezza, in fase di conversione alla Camera dei deputati. Il testo, nella nuova formulazione, prevede che non ci sia più nessuna sospensione dei processi, ma solo un rinvio, fino a 18 mesi, di quelli "meno importanti". Sparisce quindi l'automatismo della sospensione di un anno dei processi per reati commessi entro il giugno 2002: una misura che era stata aspramente criticata da magistrati e opposizione. E che aveva suscitato non poche perplessità anche al Quirinale.

Ora, la norma che il governo vuole introdurre al decreto sicurezza dice soltanto che i capi degli uffici giudiziari dovranno tener conto, nella formazione dei ruoli d'udienza, delle priorità indicate nella direttiva di carattere generale introdotta nell'emendamento. Valutazioni che i dirigenti dei tribunali dovranno svolgere limitatamente ai procedimenti che prevedono pene inferiori ai 4 anni, mentre per quelli relativi a reati di maggiore gravità, per quelli commessi in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro e, più in generale, per tutti quelli che prevedono pene superiori ai 4 anni di reclusione, il governo ha mantenuto la priorità.

"E' una riformulazione dell'emendamento in cui rimane fermo il principio generale di dare priorità a determinati processi, cioè ai processi più gravi, ma si dà assoluta discrezionalità ai dirigenti degli uffici, quindi ogni singolo tribunale farà la propria valutazione su come gestire i ruoli d'udienza", ha osservato Niccolò Ghedini del Pdl. "Non c'è più una norma rigida che impone determinate decisioni - ha aggiunto - ma ogni singolo tribunale potrà attagliare la norma alle sue esigenze". "Rimane ferma - ha proseguito - la sospensione della prescrizione nei casi di rinvio e quindi non c'è nessun danno per la persona offesa che potrà trasferire l'azione in sede civile con tempi dimezzati. A noi sembra una soluzione che tiene conto delle critiche che erano state avanzate e della funzionalità dei processi e dei tribunali".

Cambiamenti che secondo la presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno dovrebbero ora convincere l'opposizione a votare a favore del provvedimento sulla sicurezza. "Così come è stata riformulata questa norma - ha affermato la parlamentare del Pdl - non può essere in alcun modo ricondotta a Silvio Berlusconi. Spero che ora ci possa essere il sostegno dell'opposizione".

Ma la chiusura è totale. E il ministro ombra dell'interno annuncia il voto contrario. E il capogruppo del Pd alla Commissioe giustzia, Donatella Ferranti, spiega: "Stamattina la maggioranza ha compiuto un clamoroso passo indietro. Questa vergogna che avrebbe avuto effetti dirompenti nell'ordinamento giudiziario viene finalmente fermata, ma questo accade all'indomani dell'approvazione del cosiddetto Lodo Alfano a dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che era stato tutto architettato per mettere al riparo il premier dai suoi problemi giudiziari".

Interpretazione identica a quella fornita dall'Idv. "Abbiamo la dimostrazione - ha commentato il capogruppo alla Camera Massimo Donadi - che l'Italia dei valori aveva ragione: il premier era pronto a mandare all'aria centomila processi per salvare se stesso. Berlusconi ha ottenuto il riscatto e cioè la 'porcata', il lodo Alfano, e adesso, forse, messosi in salvo lui, lascia libera la giustizia".

Al decreto sicurezza l'opposizione ha presentato inoltre più di mille emendamenti. "Vogliono costringerci a mettere la fiducia, vista la presentazione di quasi 1.200 emendamenti al decreto sicurezza, che è del tutto sproporzionata e ingiustificata", ha sostenuto Elio Vito, ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Ci dispiacerebbe se dovessimo ricorrere alla fiducia per esclusiva responsabilità delle forze di opposizione, di cui abbiamo accolto tutte le richieste - ha aggiunto - Ma noi entro martedì dobbiamo chiudere".

(11 luglio 2008)

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