Improvvisa accelerazione dei pm: anche se scatterà la prescrizione un´eventuale condanna in primo grado avrà effetti sulle cause civili
G8, sentenza anticipata
Bolzaneto, dribblato il blocca-processi: verdetto fra lunedì e martedì
Quarantacinque imputati fra forze dell´ordine militari, medici e guardie carcerarie
MASSIMO CALANDRI
LA SENTENZA per i soprusi e le violenze nella caserma di Bolzaneto potrebbe essere letta già all´inizio della prossima settimana. Dopo sette anni di attesa, e complice il discusso emendamento al decreto-sicurezza, uno dei grandi procedimenti del G8 ha subìto nelle ultime ore un´improvvisa accelerazione. Temendo le nefaste influenze del paventato decreto blocca-processi, i pm Patrizia Petruzziello e Vittorio Ranieri Miniati hanno ufficialmente rinunciato alle repliche, previste nell´udienza del 14 luglio. Lunedì mattina al presidente della sezione, Renato Delucchi non resterà che prenderne atto e ritirarsi in camera di consiglio. La decisione finale, secondo i bene informati, potrebbe essere ufficializzata già nella stessa giornata o al più tardi martedì. Per Bolzaneto sono imputate 45 persone tra generali, funzionari di polizia, ufficiali dei carabinieri, agenti, militari, guardie carcerarie e medici. La prescrizione scatterà nel gennaio 2008, ma in caso di condanna in primo grado le vittime potranno rivalersi sui colpevoli civilmente.
Slitta invece di qualche giorno la richiesta di pena della procura di Genova per i 29 agenti e super-poliziotti imputati del sanguinario assalto alla scuola Diaz. E´ possibile che i pm Francesco Cardona Albini ed Enrico Zucca chiedano la condanna mercoledì prossimo. Ieri, nel corso della requisitoria, i sostituti procuratori si sono concentrati su una delle tante bugie raccontate dai pubblici ufficiali coinvolti nello scandalo. Questa però sembra proprio essere una bugia esemplare. E´ la storia del fantomatico tentativo di omicidio dell´agente Massimiliano Nucera. Che prima raccontò di essere stato colpito con una coltellata da un misterioso giovane vestito di nero, un presunto Black Bloc che venne fermato dagli agenti ma poi riuscì chissà come a nascondersi tra i 93 no-global della scuola. Quando ad un primo esame risultò che il giubbotto di Nucera, esibito come regina delle prove, presentava due tagli, allora il poliziotto cambiò versione. Lo sconosciuto aveva vibrato due colpi, appunto. E però la perizia stabilì che su quell´indumento qualcuno aveva vibrato tre, forse quattro coltellate. Un racconto «incoerente», con tracce «incompatibili»: Nucera è accusato di falso ideologico e calunnia insieme ad un collega che prima testimoniò le stesse cose, e poi fece marcia indietro. Un episodio completamente inventato per incastrare ulteriormente i 93 fermati – come se non bastassero le false molotov – sostiene la procura. Il colonnello Garofano del Ris parlà di «coltellate a tavolino». Per forza, aggiungono i pm, che i testimoni sono spariti e l´accoltellatore pure: non è mai esistito!
L´udienza si è chiusa con la rievocazione della perquisizione arbitraria nella scuola di fronte alla Diaz, la Pascoli, che ospitava il centro stampa. Stamani il dibattimento riprende: si parlerà del bottiglie incendiarie fasulle.
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Carlo
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