[Forumlucca] Paura e sicurezza

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Autore: annmedr@tin.it
Data:  
To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Paura e sicurezza
vi invio il comunicato stampa spedito da La città delle donne ai
giornali sul pacchetto sicurezza e giustizia del governo Berlusconi.
ciao
annamaria medri
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Paura e sicurezza

Il governo Berlusconi promette, con il “pacchetto
sicurezza” in discussione in Parlamento, di prendere tutti i mostri
cattivi che rubano, violentano e spaventano, per rinchiuderli o
mandarli via per sempre. Si tornerebbe alla vita ordinata, sicura dei
tempi andati prima di questo esodo biblico di stranieri invadenti.

Eppure Maria, Gabriella e tante donne come loro non vivrebbero
tranquille; il loro incubo non è la strada o la notte piena di
assassini; loro, i mostri li hanno dentro casa, ci dormono insieme
persino. La testa del persecutore, sul cuscino vicino, che russa nella
notte, mentre lei spera che non si svegli e non si muove. La ragazzina
di Niscemi uccisa dagli amici; a Roma, la donna delle pulizie rom,
violentata dal datore di lavoro italiano e via così. Tant’è che la
prima causa di morte per le donne italiane e nel resto del mondo è la
violenza maschile. Le donne vengono maltrattate e uccise per mano di un
uomo, più facilmente il compagno, un conoscente, un famigliare; gli
sconosciuti e gli stranieri sono l’eccezione: l’eccezione che conferma
la regola.

Se è vero che nel corso della loro vita quasi 7 milioni di
italiane (32%) sono state violentate o picchiate e non meno di 12
milioni hanno subito torture psicologiche e molestie (compreso lo
stalking) è bene sapere che negli ultimi 12 mesi ci sono stati
1.150.000 nuovi casi di violenze e 62 donne sono state uccise.
Tra le
donne che hanno subito violenza, l’ISTAT ci dice che il 17,5% ha subito
stupri e violenze sessuali compiuti da conoscenti, amici, familiari, il
70% ha subito stupri e violenze sessuali compiuti da mariti, conviventi
e ex, mentre solo il 10% è stata stuprata da stranieri ed il 2,5% da
persone non meglio identificate.
Che cosa fa il governo Berlusconi per
aiutare milioni di donne vittime di violenza di cui ben tre milioni tra
le mura domestiche? Ebbene decide di eliminare il Fondo istituito dalla
Finanziaria 2008 con 20 milioni di euro per il sostegno alle vittime e
la prevenzione. I Centri antiviolenza a supporto delle donne
maltrattate restano senza i soldi che il precedente governo aveva
stanziato.

Ma il massimo rispetto alla reale volontà, del ministro
degli interni Maroni, di garantire la sicurezza di cittadini e
cittadine lo si scopre vedendo quali reati la legge “sospendi
processi”, per fermare il processo a Berlusconi appunto, va a toccare:
1) Maltrattamenti in famiglia, 2) Stupro e violenza sessuale, 3) Furto
con strappo, 4) Omicidio colposo per norme sulla circolazione, 5)
Omissione di soccorso, 6) Porto e detenzione di armi clandestine, 7)
Usura, 8) Traffico di rifiuti e associazione per delinquere, 9) Rapina,
10) Furto in appartamento, 11) Sequestro di persona, 12) Immigrazione
clandestina, 13) Sfruttamento della prostituzione, 14) Reati
informatici, 15) Circonvenzione di incapace, 16) Detenzione di
materiale pedo-pornografico, 17) Falsificazione di documenti pubblici,
18) Bancarotta fraudolenta, 19) Detenzione di documenti falsi per l’
espatrio, 20) Aborto clandestino, 21) Incendio, 22) Incendio boschivo,
23) Corruzione giudiziaria.
Tutti reati che prevedono pene inferiori
ai 10 anni, ma che sono nello stesso, tempo i più odiosi e quelli che
creano allarme sociale.

E’ utile per i governanti buttare benzina sul
fuoco della paura. e dirigere la percezione dell’insicurezza sociale
dal reddito, dai diritti, dai problemi quotidiani verso la ricerca del
capro espiatorio. E così anche le bambine e i bambini rom e sinti sono
dei possibili pericoli a cui prendere le impronte digitali per
difenderli dai loro genitori, dice Maroni, perché non li mandano a
scuola. Ma cose c’entra l’obbligo scolastico con le impronte digitali?

Alla paura ed al senso di insicurezza di molti italiani e di molte
donne in particolare il Governo, che ha fatto di questo tema il suo
cavallo di battaglia in campagna elettorale, deve dare risposte
concrete e coerenti: non accettiamo che si taglino le risorse né tanto
meno che si usino questi temi come merce di scambio per salvare il
premier dai suoi processi personali.
Su questi reati non si tratta, non
si deve accettare nemmeno di parlarne, non nel nostro nome.

La Città
delle Donne
(per informazioni: luccacittadelledonne@???)