Auteur: ANDREA AGOSTINI Date: À: forumgenova Sujet: [NuovoLab] genova decima provincia italiana a rischio usura
dal secoloxix.it
Usura, allarme in Liguria
07 luglio 2008
Elisa Mangini
Senza sicurezza non è possibile avere uno sviluppo economico delle piccole imprese. E’ questo il tema del convegno di Confesercenti Liguria che si è svolto questa mattina a Genova.
Oltre agli episodi di microcriminalità, i commercianti devono fare i conti con un altro, preoccupante fenomeno, quello dell’usura: se sino a pochi anni fa anche gli esperti pensavano che fosse prerogativa solo dell’Italia meridionale, adesso i dati confermano che l’usura è un dramma sociale diffuso dappertutto.
Secondo le informazioni raccolte da Confesercenti attraverso “Sos Impresa”, l’insieme degli sportelli che si occupano del rapporto tra criminalità organizzata e attività commerciali, Genova risulta decima, tra le prime venticinque province, nel quoziente di rischio usura (calcolato sulla base di indici finanziari e del numero di denunce in rapporto alla popolazione).
«Da questo punto di vista c’è un forte allarme - ha detto Andrea Dameri, funzionario Confesercenti - e l’intenzione è quella di andare ad approfondire questo dato cercando di capire se effettivamente il rischio è cosi alto e se ci sono davvero problemi radicati sul territorio».
Un primo passo è stato fatto con la nascita del progetto Sos Impresa Liguria: «Ci saranno quattro sportelli, uno per provincia - ha spiegato Dameri - cui le persone che hanno problemi di natura finanziaria o che sono state vittime di usura possono rivolgersi per consulenze, supporto psicologico o per ricevere informazioni riguardo all’accesso al fondo di solidarietà».
Da questo punto di vista, la maglia nera in Liguria spetta al Ponente: è in questa zona che, secondo i dati della magistratura, risultano le maggiori infiltrazioni di criminalità organizzata; «in Liguria - ha concluso Dameri - secondo gli i dati più recenti (del 2006, ndr), sono state sette le denunce, che hanno visto coinvolte una ventina di persone».
In Italia, dal punto di vista socio-biografico, l’età delle vittime si concentra soprattutto tra i 41 e i 55 anni; i commercianti coinvolti sono circa 150.000, molti indebitati con più strozzini, che chiedono interessi mensili di circa il 10%.