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Processo G8, il pm accusa: «La polizia è omertosa»
Dura requisitoria di Enrico Zucca per le violenze durante il vertice dei
Grandi a Genova: «E' stato un processo difficile»
Quattro ore di requisitoria per il pm Enrico Zucca che ha contestato anche
la tesi della sassaiola di fronte alla scuola
Ha citato anche il giudice inglese Lord Denning, il pubblico ministero
Enrico Zucca nella sua requisitoria per la sanguinosa irruzione della
polizia nella scuola Diaz, per sottolineare quanto sia stato difficile fare
indagini sui poliziotti a causa della loro omertà.
La requisitoria, durata quattro ore e mezza, è iniziata senza alcuna
eccezione da parte dei difensori, nonostante il processo rischi la
sospensione, se venisse approvato dalla Camera l'emendamento al decreto
sicurezza. Contro questa possibilità si è scagliato l'eurodeputato Vittorio
Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum ai tempi del G8, secondo il
quale «è fondamentale che il processo sulle violenze alla Diaz si concluda e
non venga sospeso a causa della salva premier». «Al tempo il governo
Berlusconi fu complice delle violenze e oggi cerca di bloccare il processo».
Citando il giudice inglese Lord Denning, il pm Zucca ha raccontato che
bloccò una causa civile contro dei poliziotti «perché argomentò se fosse
vero quello che dicono le parti lese, condannate per un attentato a
Birmingham, vorrebbe dire che i poliziotti si sarebbero resi responsabili di
falsa testimonianza, di minacce e violenza e che le condanne erano
sbagliate». «Sarebbe disse il giudice una vista così terrificante che ogni
persona nel Paese direbbe: non è giusto che queste azioni proseguano».
Undici anni dopo però riconobbe l'errore. Il pm, riferendosi al processo in
corso, ha spiegato: «Noi riteniamo di aver usato prudenza nelle indagini, ma
ora chiediamo alla giustizia rigore. Invochiamo ordine e legge per il
rispetto delle persone e dei diritti». «Il G8 nel suo complesso è stato
messo fuori da questo processo ha sottolineato perché ci siamo dovuti
concentrare sui fatti».
Il pm ha quindi citato il prefetto Ansoino Andreassi, responsabile del G8 a
Genova fino all'arrivo del prefetto Arnaldo La Barbera, il quale nella sua
deposizione spiegò che all'origine della perquisizione nella scuola Diaz vi
fu la ricerca da parte delle forzedell'ordinedel riscattodel loro operato e
della loro immagine offuscata dai disordini e dalla morte di Carlo Giuliani,
con una azione più incisiva. Andreassi inoltre rivelò che fu decisa dall'alto
e dai vertici presenti a Genova.
Il pm ha poi contestato, citando anche alcune deposizioni dei testi della
difesa, che ci sia stata una sassaiola da parte degli occupanti la scuola
Diaz contro una pattuglia della polizia. L'episodio per l'accusa è
importante perché la sassaiola è stato il motivo addotto dai vertici della
polizia per decidere l'irruzione nella scuola che sfociò nella «macelleria
messicana» e nell'arresto di 93 manifestanti.
Il pm ha ricostruito poi cosa avvenne fuori della scuola prima dell'irruzione:
giovani picchiati a manganellate perché tentarono di fuggire all'arrivo
della polizia. Tra questi il giornalista free lance inglese Mark Cowell che
solo un poliziotto «buono» riuscì a salvare. «Mi sembrava ha riferito
Cowell, oggi presente in aula di essere un pallone a cui ognuno voleva dare
un calcio».
«La sera del 21 luglio in via Cesare Battisti e nelle vie limitrofe alla
scuola ha aggiunto il pm non vigeva neppure il codice penale».