[NuovoLab] 318° ora in sielnzio per la pace

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per la globalizzazione dei diritti

Mercoledì 2 luglio, dalle 18 alle 19 sui gradini del palazzo ducale di
Genova, 318° ora in sielnzio pe la pace
Incollo di seguito il volantino che verrà distribuito
AFGHANISTAN. ENRICO PIOVESANA: LA SPIRALE DELL'ODIO
[Dal sito di "Peacereporter" (www.peacereporter.net) riprendiamo il
seguente articolo del 25 giugno 2008 col titolo "Afghanistan, la spirale
dell'odio" e il sommario "Sempre piu' forte il risentimento popolare
verso le truppe occidentali".
Ci aiuta a comprendere quanto sia criminale la decisione di partecipare
al fianco degli Stati Uniti alle guerra contro l’Afghsanistan, e quanto
sia urgente che tutti/e ne siano consapevoli
Amir, un ragazzo pashtun di 25 anni, usa internet per tenersi informato
su quel che accade nel suo Paese. Ogni giorno legge sui siti in lingua
locale di decine di afgani, talebani o civili, uccisi dalle forze Nato.
"La gente dei nostri villaggi e' ignorante e dopo tutti questi anni di
guerra considera ogni occidentale un 'bastardo americano' da far fuori.
Tra la popolazione c'e' un crescente sentimento di ribellione e di odio
verso gli stranieri e un sempre maggiore sostegno per i talebani".
L'ostilita' degli afgani verso le truppe occidentali e' sempre piu'
forte e sempre piu' spesso esplode in rabbiose proteste. Come e'
accaduto lunedi' mattina a Khogyani, nella provincia orientale di
Nangarhar, dove centinaia di persone sono scese in strada al grido di
"Morte all'America" dopo che un missile lanciato da un elicottero Apache
aveva distrutto una casa uccidendo due civili: un bambino e suo padre.
La Nato ha negato l'accaduto.

Civili vittime di bombardamenti e gravi abusi
A fomentare l'odio della popolazione afgana verso le truppe straniere
non sono solo i tanti civili uccisi dalle bombe e dai missili della Nato
- spesso vere e proprie stragi, come i 33 civili uccisi in un
bombardamento aereo lo scorso 10 giugno nel villaggio di Ebrahim Kariz,
nella provincia di Paktika.
A gettare benzina sul fuoco sono anche le violenze commesse dai soldati
governativi afgani che operano a fianco delle truppe occidentali, le
quali si guardano bene dal contrastare e denunciare le aberranti
malefatte dei soldati locali.
E' di pochi giorni fa la notizia che i comandi canadesi hanno dato
ordine ai propri soldati di "ignorare" i casi di stupri di bambini
commessi da militari afgani. Casi che pare siano cosi' frequenti da aver
causato traumi psicologici a molti reduci canadesi.

La Nato in difficolta' chiede ancora rinforzi
Intanto la guerra continua sempre piu' violenta, sia sul terreno
militare che su quello della propaganda.
Ogni giorno i portavoce alleati annunciano l'uccisione di decine di
"insorti" in seguito a combattimenti e raid aerei: i talebani negano,
ammettendo pochissime perdite o dicendo che i morti sono in realta' civili.
Dal canto loro, i portavoce talebani annunciano quotidianamente di aver
ucciso molti soldati occidentali in scontri a fuoco, agguati e
abbattimenti di elicotteri: i comandi Nato non commentano o smentiscono
regolarmente.
Intanto pero' chiedono continuamente nuovi rinforzi per far fronte a una
situazione oggettivamente sempre piu' difficile: lunedi' il comandante
delle forze Usa Michael Mullen ha detto di aver bisogno di almeno altri
10.000 soldati per combattere i talebani. Il mese di giugno e' stato per
la Nato il piu' sanguinoso dall'inizio della guerra, con trentadue
soldati caduti, secondo i dati ufficiali.