Agnoletto: Berlsuconi a «trasformare qualunque dialettica so…

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Tárgy: Agnoletto: Berlsuconi a «trasformare qualunque dialettica sociale in una sitazione di guerra»
liberazione 26.6.08

Checchino Antonini
Da Strasburgo, Vittorio Agnoletto, europarlamentare del Prc, nota la tendenza di Berlsuconi a «trasformare qualunque dialettica sociale in una sitazione di guerra»

Checchino Antonini
Da Strasburgo, Vittorio Agnoletto, europarlamentare del Prc, nota la tendenza di Berlsuconi a «trasformare qualunque dialettica sociale in una sitazione di guerra».
Per l'ex portavoce del Genoa social forum le prove generali si terranno in luoghi a bassa conflittualità per poi dispiegarsi in Val Susa e a Vicenza.
«Ma prima in Val Susa - spiega - per una questione di fretta, e perché può contare sull'acquiescenza del Pd locale e nazionale».
All'Auditorium di Roma, di fronte alla platea della Confesercenti che lo fischierà quando se la prende con le toghe rosse, Berlusconi parte da Napoli, dall'emergenza rifiuti, per annunciare l'uso della forza contro le «minoranze organizzate» che occupano «una ferrovia, un'autostrada, un aeroporto. E' una violenza contro gli altri viaggiatori, contro i cittadini, contro le istituzioni, contro lo Stato». Poi, questo recupero di legalità, lo preannuncia anche per la Val Susa, allergica alla Tav, e addirittura per il Frejus dove, per quanto se ne sa, non esiste nemmeno un progetto di grande opera. «Il primo a rispettare la legalità dovrebbe essere proprio il governo - riprende Agnoletto - che non ha ancora presentato la valutazione di impatto ambientale (Via) per la Tav in Val Susa. Perfino l'uomo di Berlusconi a Strasburgo, Tajani, ha dovuto dichiarare che entro fine agosto la Ue deve ricevere la Via, che sarebbe dovuta arrivare nel maggio del 2008, per un'opera per la quale ancora manca il tracciato. Quello che non dice nessuno è che dal 2004 i costi della Tav sono aumentati del 38,2% e nessuno ha spiegato dove l'Italia andrà a prendere i 20 miliardi necessari visto che l'Ue dà solo 500 milioni». A sentire il ministro Matteoli li dovranno tirar fuori i privati quei soldi. Intanto, se non si comincia a scavare entro la fine del 2009 quei fondi Ue sono persi. L'unica possibilità reale per sopravvivere alla Tav è la mobilitazione della Valle. E proprio per questo, il premier ha ripreso una controversa idea di La Russa stoppata, poche settimane orsono, dal collega di governo Maroni.
Decine di lanci di agenzia, sulle reazioni al discorso dell'Auditorium, ma nessuna tocca il nodo dell'esercito contro chi manifesta: «La questione è più grave, se possibile, dell'attacco ai giudici pronunciato poco dopo quelle parole da Berlusconi. Da un lato c'è un conflitto istituzionale da non sottovalutare, ma non può passare sotto traccia la dichiarazione di guerra alle opposzioni sociali da combattere cambiando la natura delle forze armate. Se si mettono insieme queste sparate alla schedatura etnica, spacciata per censimento, al cinismo con cui è stata imposta l'inflazione programmata (la metà di quella reale) e al silenzio delle opposizioni parlamentari, la sensazione che si prova è di una grande impotenza: i conflitti non hanno voce in parlamento, bisogna ricostruire una vera opposizione di sinistra».
Intanto, a Napoli, 139 auto (tante quanti saranno i Tir di immondizia) hanno mandato in tilt il traffico sulla tangenziale per contestare la discarica a Chiaiano. E a Vicenza si torna a manifestare lunedì 30 giugno e il 3 luglio. Le resistenze non si fermano.


26/06/2008

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