Re: [Hackmeeting] ma sto controllo, e' davvero un problema ?

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Aihe: Re: [Hackmeeting] ma sto controllo, e' davvero un problema ?
vecna wrote:
> wiky cacca wrote:
>
>> ma l'attenzione politica deve sempre restare alta...
>
> ho la sensazione pero', che l'attenzione politica non si sviluppi in
> funzione di quello che non c'e' ancora, ma di quello che c'e' e sta
> dando problemi.
>
> questo causa che la crescita delle persone e degli strumenti non e'
> fatta in un'ottica di miglioramento preorganizzato, ma solo in
> funzione dell'ultima necessita' che e' spuntata.
> (...)

Io credo che la cosa possa essere considerata _anche_ da un altro punto
di vista specificando due problemi separati e, forse troppo, semplificati:

1) l'essere spiati e' Male
2) cosa mi/ci succede in Tribunale

Il primo problema e' pratico e immediato: alcune informazioni rimangono
segrete per ottenere un certo effetto e, se qualcuno le legge, non
importa l'aspetto legale quanto il fatto che si sia compromesso
l'obiettivo. Altre informazioni le preferiamo segrete in quanto
favoriscono il consumismo, le multinazionali, il lavaggio mentale etc...

Il secondo problema e' di tipo legale ma anche politico e sociale:
supponiamo di essere completamente esposti alle intercettazioni, il
problema allora diventa "cosa mi succede, in questo paese, se comunico
certe informazioni e mi intercettano?". Come mi difendo se finisco nelle
mani di una corte? Chi mi difende? Ci sono modi per evitare certi
problemi? Dobbiamo evitare che si applichino certe leggi? Come si
denunciano i soprusi? Si riescono a denunciare? Etc...?

Insomma, da un lato la cryptografia serve all'attivismo, dall'altro gli
attivisti dovrebbero preoccuparsi di gestire eventuali complicazioni
legali o almeno esserne informati/coscienti.

Questo, secondo me, spiega anche le diverse opinioni all'interno del
movimento su questa faccenda: qualcuno si preoccupa per la propria e
l'altrui sicurezza, qualcun'altro si vede completamente fritto se
beccato e si concentra sulla sicurezza nella comunicazione prima che
sulle leggi che le regolano. Ognuno a suo modo naturalmente affronta
questo problema.

Io credo in una via intermedia in quanto penso si debba inculcare a
questa societa' almeno i principi base atraverso la cultura e la
denuncia. Anche perche' ogni volta che tirano fuori una legge
fascista/repressiva poi e' molto difficile toglierla e tanta gente ci
rimette (ed il resto iniziera' a prenderla come "normale"...).

Nel frattempo cerco un livello di sicurezza tale da soddisfare una
paranoia personale a cui sono affezionato evitando di essere IO quello
"che ha lasciato la porta aperta" :-)

ciao,
dw