carissimi tutti/e, visto che almeno per ora il Tirreno non l'ha pubblicato l'ho invio attraverso alcune mailing list, è un intervento in solidarietà ai giovani che hanno occupato l'ex Ostello di Lucca.
grazie dell'attenzione
ciao
Eugenio Baronti
La legalità e l'ordine è stato ripristinato, che gioia! Da quale pericolo ci siamo liberati? Da un centinaio di ragazzi/e, che si sono costruiti un luogo per ritrovarsi e stare insieme nell'ex Ostello di Lucca inutilizzato e abbandonato da decenni. Ragazzi/e stufi di gironzolare su e giù per una città che cessa di vivere dopo che si spenge anche l'ultima vetrina. Una città che non sa offrire niente di niente ai giovani, costretti in angusti spazi commerciali mercificati,. dove vengono considerati semplicemente dei clienti che devono soltanto consumare.
La distanza tra le giovani generazioni e le istituzioni è sempre più grande, questa divaricazione non giova certo alla democrazia e contribuisce ad un imbarbarimento generale nelle relazioni individuali sociali e umane a creare un clima culturale dove a prevalere è l'indifferenza, l'intolleranza, la paura per tutto quello che è diverso e fuori dai canoni riconosciuti di una normalità che ti viene conficcata dentro fino nel più profondo dell'anima attraverso la forza persuasiva e omologante di un poderoso sistema mediatico che ti plasma di se prendendoti per mano fin dalla culla senza lasciarti un attimo di respiro e di libertà.
Avevo vent'anni ed ero un militante di quel forte e vivace movimento studentesco che attraversò la nostra città nella prima metà degli anni settanta, ricordo che tra gli obiettivi avevamo quello della creazione degli spazi sociali per favorire l'incontro, il confronto, le relazioni umane, per liberare la fantasia, la creatività, l'angoscia i bisogni e le speranze che è dentro ogni giovane di quella età. Siamo al 2008, ancora la stessa domanda e ancora uno sgombero e non è il primo, spero perlomeno che sia l'ultimo. Domanda, come può un giovane di oggi avere fiducia nella politica e nelle istituzioni? Chi ha il coraggio di andargli a dire ancora una volta che adesso stiamo valutando, stiamo cercando alternative, stiamo mettendo a punto una proposta, come possiamo che questi non ci voltino le spalle mandandoci a quel paese?
Come Amministratore Regionale, anche se il mio partito non ha mai avuto responsabilità amministrative nel Comune di Lucca ma partecipa da anni alla maggioranza di centro sinistra della provincia, con responsabilità diretta di governo, mi sento di dire che siamo tutti colpevoli, di questa situazione, compreso ovviamente il sottoscritto, siamo anche noi responsabili dei lunghi ritardi accumulati. L'ostello era un progetto di cui si parlò per la prima volta durante il primo mandato Tagliasacchi quando io ero segretario della federazione di Lucca di Rifondazione. Ne è passata da allora di acqua sotto i ponti, comunque è chiaro, meglio tardi che mai e bene ha fatto l'assessore Mario Regoli a rimettere con forza sul piatto il progetto Ostello garantendo i lavori di recupero in tempi ragionevoli. La Provincia sta supplendo ad un vuoto di iniziativa e ad una totale assenza di sensibilità del Comune di Lucca rispetto alle politiche giovanili. Nonostante tutto questo io mi sento di chiedere scusa ai ragazzi lucchesi a quelli ormai cresciuti che hanno lottato nei decenni precedenti per spazi sociali giovanili e mai sono riusciti ad ottenerli e a quelli di oggi che sono ancora una volta stati svegliati nel profondo della notte per essere buttati fuori anche se in modo civile ed educato. Per i bempensanti lucchesi che proliferano ormai a dismisura in ogni angolo della città, i giovani di oggi dovrebbero essere silenziosi, non ascoltare musica, non sostare davanti ai pub e gelaterie non affollare Via Fillungo il sabato pomeriggio perché ostacolano i clienti dei negozi del centro, insomma in definitiva dovrebbero diventare completamente invisibili. Se poi in migliaia riempiono con alcol e sostanze stupefacenti il vuoto, la solitudine di tante sere uguali e noiose, poco importa basta che non crepino lungo le strade cittadine e si consumino queste tragedie dentro le mura della sacra famiglia.. Questi giovani non sono una categoria astratta, non sono altro da noi, tra questi ci sono i nostri figli anche quelli dei bempensanti rigorosi e amanti dell'ordine e della sicurezza .
Se il Comune continuerà a non far niente per i giovani, la Provincia ha il dovere di intervenire con sollecitudine, attrezzando un capannone da destinare provvisoriamente a spazio sociale per i giovani lucchesi. Questo deve essere l'impegno che ci prendiamo come partito e questo dobbiamo chiedere con forza al Presidente e alla Giunta Provinciale. Non c'è più tempo da perdere, anche la pazienza ha un limite soprattutto quando si è giovani.
Eugenio Baronti
www.eugeniobaronti.it il mio blog è aggiornato