[Lecce-sf] Fw: Lettera aperta ai democratici e alla stampa

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Autor: Rosario Gallipoli
Data:  
Para: forumlecce
Assunto: [Lecce-sf] Fw: Lettera aperta ai democratici e alla stampa
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

Via Tanaro, 7 - 20128 Milano - Tel/Fax 02-26306454

e-mail: resistenza@??? - sito: www.carc.it

Direzione Nazionale





Lettera aperta ai democratici e alla stampa

Ecco chi chiameremo a testimoniare!



Chiediamo alla stampa, ai giornalisti e agli organi di informazione democratici di contribuire, con le loro inchieste e relazioni, a scoperchiare tutti gli intrallazzi e le macchinazioni che sono alla base dell'ottavo procedimento giudiziario contro la "carovana" del (n)PCI.



Il giudice delle indagini preliminari, dottoressa Rita Zaccariello ha fissato per il 1° luglio 2008 a Bologna la seconda parte dell'udienza preliminare per "associazione sovversiva con finalità di terrorismo" (270 e 270 bis) contro alcuni membri del (nuovo)PCI, del Partito dei CARC e dell'Associazione Solidarietà Proletaria (ASP). Questa udienza preliminare si tiene nell'ambito dell'ottava inchiesta a carico della carovana del (n)PCI, aperta nel 2003 dal sostituto procuratore Paolo Giovagnoli della Procura della Repubblica di Bologna. Con essa la GIP Zaccariello dovrà decidere se istruire il processo e quindi diventare complice di Paolo Giovagnoli nella sua opera di persecuzione dei comunisti o chiudere l'inchiesta e quindi una posizione coerente con i diritti e le libertà democratiche sancite dalla Costituzione.

Giovagnoli per portare avanti la sua "missione" persecutoria (per conto e con l'accordo di chi? a quale organismo politico-militare sta offrendo i suoi servigi in cambio di gloria e carriera?) ha messo in piedi una montatura giudiziaria violando la legislazione e la Costituzione del nostro paese, sperperando milioni di euro delle casse pubbliche (pagate dalle tasche dei lavoratori e delle masse popolari) in pedinamenti, controlli e operazioni di spionaggio, manipolando le autorità di altri paesi, calpestando i principi democratici a cui, almeno formalmente, si richiamano le istituzioni dello stato italiano e tanto più organismi come Magistratura Democratica e Magistrati Europei per la Democrazia e le Libertà (MEDEL) che se ne dichiarano difensori e a cui Giovagnoli stesso aderisce.

Lo zelante Giovagnoli riprende con particolare passione e solerzia un'operazione che dura da vent'anni e che ha visto avvicendarsi magistrati, servizi segreti, poliziotti, carabinieri e varie personalità istituzionali.

All'avanzare della crisi finanziaria in corso a livello italiano e mondiale e a fronte degli sconvolgimenti che essa porta con sé, la borghesia e il suo stato con alla testa il Vaticano (che svolge il ruolo di regia occulta) perfeziona e sviluppa con accanimento la repressione nei confronti delle masse popolari e in particolare delle sue avanguardie. Per la borghesia è di vitale interesse soffocare l'avanzata del movimento comunista, unico portatore ideologico e organizzativo dell'alternativa vera, reale e concreta al capitalismo ed essa persegue questo obiettivo con ogni mezzo, facendo sempre più massicciamente ricorso ad operazioni clandestine, illegali, antidemocratiche, utilizzando apparati legali e illegali, servizi segreti, polizie e carabinieri, squadracce come quelle promosse da fascisti, Lega Nord e altri organismi dopo il nuovo avvento al governo della banda Berlusconi, arrivando in varie parti del mondo a bombardare popolazioni inermi, ad occupare interi paesi, ad affamare milioni di bambini. E' in questo contesto che si collocano questa inchiesta (e le altre sette precedenti e le due posteriori: la nona aperta sempre da Giovagnoli e la decima aperta dalla Procura di Ancona con lo zampino di Giovagnoli) e questo processo.

Sono gli esponenti della borghesia i veri terroristi, i veri eversori della democrazia. Sono loro che noi accusiamo e che chiameremo a testimoniare al processo perchè rendano conto al "popolo sovrano" come essi amano chiamare le masse popolari che invece ingannano nel tentativo di tenerle succubi.



Chiameremo perché depongano sugli indizi e sui motivi per cui aprirono uno dopo l'altro procedimenti giudiziari per lo stesso reato (associazione sovversiva) contro la stessa area politica e sui motivi per cui li chiusero con un nulla di fatto, in alcuni casi dopo una notevole quantità di atti inquisitori con anni di indagini, pedinamenti, controlli legali e illegali; chiameremo a dire al "popolo italiano" perché usano lo spauracchio del terrorismo per colpire i comunisti e gli altri oppositori:

- Gianfranco Avella, allora del Tribunale di Bergamo, titolare di primo procedimento penale contro la carovana del (n)PCI, dal 1981 al 1987, archiviato dopo ricorso alla Corte di Strasburgo.

- Carlo Mastelloni, del Tribunale di Venezia titolare del secondo procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, dal 1985 al 1991, chiuso con assoluzione in fase predibattimentale.

- I componenti della Corte di Venezia che nel 1991 decisero l'assoluzione in fase predibattimentale nel secondo procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI.

- Armando Spataro, del Tribunale di Milano, titolare del terzo procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, tra il 1989 e il 1990, chiuso con archiviazione in istruttoria.

- Franco Ionta, del Tribunale di Roma, titolare del quarto procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, nel periodo 1999 - 2001 chiuso con archiviazione e nuovamente titolare del quinto procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, tra il 2001 e il 2003 chiuso anch'esso con archiviazione, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Marini, del Tribunale di Roma, titolare del quarto procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, nel periodo 1999 - 2001, chiuso con archiviazione e titolare nuovamente del quinto procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, tra il 2001 e il 2003, chiuso anch'esso con archiviazione.

- Stefania Castaldi (NA) e Barbara Sargenti, del Tribunale di Napoli, titolari del settimo procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI, tra il 2001 e il 2005, chiuso per non competenza territoriale, membri del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Jean-Louis Bruguière, vice Presidente incaricato dell'istruzione in materia Antiterrorismo presso il Tribunale di grande istanza di Parigi, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Gilbert Thiel, Giudice d'istruzione in materia Antiterrorismo presso il Tribunale di grande istanza di Parigi, titolare del procedimento penale francese contro la carovana del (n)PCI, tra il 2003 e il 2006, chiuso con derubricazione del reato.



Chiameremo a deporre quei magistrati coinvolti a vario titolo in questo e nei precedenti procedimenti giudiziari che negarono di compiere gli atti a loro richiesti:

- Alberto Fabbri, Pubblico Ministero della Confederazione, Procura Federale, Ufficio Federale di Giustizia, Assistenza giudiziaria Internazionale, Bundesrain 20, 3003 Berna.

- Umberto Antico, del Tribunale di Napoli che rigettò la richiesta di arresti cautelari nel procedimento del Tribunale di Napoli



Chiameremo a deporre i funzionari della Pubblica Amministrazione, della Polizia e dei Carabinieri che condussero indagini e fornirono ai magistrati ricostruzioni ed elementi per aprire procedimenti giudiziari rivelatisi inconsistenti, sui motivi che li hanno indotti a dedicare le loro risorse a simili attività; chiameremo a deporre i membri del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi sugli obiettivi e l'attività del Gruppo stesso:

- il generale Ganzer e il generale Mori, dell'Arma dei CC, responsabili dei ROS che predisposero il materiale che diede l'input ai procedimenti giudiziari di Roma e Napoli.

- Gianfranco Tatozzi, Capo del Dipartimento degli Affari di Giustizia, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Augusta Iannini, Direttore Generale della Giustizia Penale, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Stefano Mogini, Magistrato italiano di collegamento presso il Ministero della Giustizia di Parigi, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Vittorio Pagliccia, Tenente Colonnello dell'arma dei CC Reparto Antiterrorismo ROS Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Paolo Scriccia, Tenente Colonnello dell'arma dei CC Reparto Antiterrorismo ROS Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Massimiliano Rocco, Capitano dell'arma dei CC Sezione Anticrimine Carabinieri Napoli, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Giuseppina Malvi, Dirigente Digos di Modena, autrice della perquisizione dell'abitazione di Giuseppe Maj in Villejuif il 23 giugno 2003, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Lamberto Giannini, Dirigente Digos di Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Ettorre Torri, Procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Pietro Saviotti, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Giuseppe De Falco, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Francesco Gratteri, Direttore del Servizio antiterrorismo Ministero dell'Interno, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Antonio Petrillo, Vice Questore aggiunto Ministero dell'Interno - Direzione centrale polizia di prevenzione, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Jean-Claude Marin, Direttore degli Affari penali e delle Grazie, Ministero di Grazia e Giustizia, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Jean-Louis Nadal, Procuratore Generale Tribunale di Parigi, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Fabrice Burgaud, Vice Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di grande istanza di Parigi - Sezione C 1, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Philipphe Lagauche, Vice direttore generale degli Affari penali e delle Grazie, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Francoise Travaillot, Capo dell'Ufficio della cooperazione penale internazionale, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Anne Kostomaroff, Capo dell'Ufficio della lotta alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e al riciclaggio, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Emmanuel Barbe, Magistrato francese di collegamento presso il Ministero della Giustizia di Roma, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Bernard Charbonnier, Direzione Centrale des Reinsegnements Generaux della polizia nazionale francese, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Fevre, Direzione della Sourveillance du Territoire, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Quille, Direzione Centrale della Polizia giudiziaria, membro del Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi.

- Paolo Vicini, Funzionario Digos di Bologna, autore della perquisizione dell'abitazione di Giuseppe Maj in Villejuif il 23 giugno 2003.



Chiameremo a deporre i mandanti delle spie Antonio Foglia e Giovanni Cancello sull'opera di provocazione e di ricerca forsennata di elementi per montare l'ottavo procedimento giudiziario contro la carovana del (n)PCI:

- Musella, che risulta impiegato dell'Intendenza di Finanza (tel. 081.20.16.16 e 081.55.21.415), Marcello Nicola e Morganello Donato (SISDE ora SIN) - ufficio c/o sede INPS via Nuova Poggioreale, tel. 081.78.71.916.



Chiameremo a deporre sulle modalità illegali con cui venne eseguito il sequestro del materiale documentale su cui è costruita l'accusa di Paolo Giovagnoli:

- Frederic Veaux, Direction Nationale Anti-Terrorisme (DNAT), Parigi.



Inoltre chiameremo a testimoniare tutti quelle personalità che come membri o consulenti di Commissioni Parlamentari, come deputati o senatori, come giornalisti o come avvocati si sono interessati alle supposte attività sovversive di organismi o membri della carovana del (n)PCI:

- avv. Rambert Bernhard (PF 2126 Langstrasse 62 CH-8026 Zurigo) che si è occupato delle perquisizioni fatte eseguire in Svizzera il 23.06.2003 da Stefania Castalidi e Barbara Sargenti nell'ambito del settimo procedimento giudiziario a carico della carovana del (n)PCI.

- avv. Jacques De Felice e avv. Irene Terrel, Parigi, per deporre sulle modalità illegali con cui venne eseguito il sequestro del materiale documentale su cui è costruita l'accusa di Giovagnoli e sugli inutili passi compiuti per fare aprire un procedimento per il furto compiuto dal funzionario Digos Paolo Vicini a carico di G. Maj durante la perquisizione del 23 giugno 2003.

- Davide La Pas del Syndicat de la Magistrature.

- on. André Vallini, deputato del Partito socialista francese.

- on. Pellegrino, presidente della Commissione Parlamentare di indagine sulle Attività Terroristiche.

- Gianni Cipriani, giornalista e autore di numerosi saggi, consulente della Commissione parlamentare sulle stragi e della commissione Mitrokhin.

- on. Francesco Caruso, deputato indipendente nel PRC che presentò un'interpellanza parlamentare.

- on. Russo Spena che presentò assieme all'on. Maria Luisa Boccia un'interpellanza parlamentare a cui non fu data mai nessuna risposta dal governo.

- on. Isabella Bertolini, per deporre sui fatti e sugli avvenimenti che l'hanno portata a presentare più volte interpellanze parlamentari e rilasciare interviste in cui indicava la carovana del (n)PCI come fonte di reati terroristici.



Chiediamo ai destinatari di questa "Lettera aperta" che sono al corrente di attività analoghe a quella da noi sopra indicata svolte da persone che non figurano nel nostro elenco, di segnalarci i nominativi e i relativi recapiti, in modo che possiamo citarli come testi nel caso in cui si arrivasse a processo.



A giorni pubblicheremo un dossier sul Gruppo bilaterale italo-francese sul terrorismo e le minacce gravi e sui nostri "integerrimi" persecutori. Invitiamo tutti i destinatari di questa "Lettera aperta" a contribuire ad arricchirlo e diffonderlo.