[NuovoLab] Con l'assedio economico arriva la malnutrizione

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Author: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Subject: [NuovoLab] Con l'assedio economico arriva la malnutrizione
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Con l'assedio economico arriva la malnutrizione

di Rami Almeghari*, dai territori occupati della Striscia di Gaza

04/06/2008

"Non ho nemmeno una monetina da dare, se uno dei miei figli me la
chiede. E' per questo che mi nascondo da loro".

A parlare è Naser al-Batran, quarantunenne, padre di cinque bambini
che vivono nella Striscia di Gaza. Lavorava per una fabbrica tessile
in Israele, ma dal giugno 2007 con la chiusura totale del transito
civile e commerciale voluto da Israele, è rimasto disoccupato,
peggiorando una situazione economica già difficile.

"La nostra vita è triste, miserabile", dice.

Il devastante blocco economico su Gaza tinge di nero ogni attimo della
vita là. Secondo il Ministero della Salute palestinese di Hamas, il
70% del milione e mezzo dei residenti di Gaza soffre di anemia, oltre
il 44% delle donne in gravidanza.

"La malnutrizione fra i bambini palestinesi è aumentata negli 11 mesi
scorsi, colpendo oltre il 10% della popolazione di Gaza in età
inferiore ai 18 anni" riferisce l'organizzazione sanitaria Ard
al-Insan di Gaza.

Una recente indagine condotta da Ard al-Insan ha rivelato che il 10,4%
delle famiglie di Gaza City e della Striscia di Gaza a sud e a nord,
soffrono di malnutrizione cronica; si registra un arresto della
crescita infantile e una diminuzione della natalità.

"L'impossibilità per la maggioranza delle famiglie palestinesi di
acquistare i prodotti alimentari di base ha aggravato la situazione"
spiega il Dott. Adnan Abdel Aziz al-Wahadi, primario dell'unità di
assistenza sanitaria di Ard Al-Insan.

"Rispetto a periodi anteriori, la richiesta di cure mediche legate
alla nutrizione sono aumentate negli ultimi 11 mesi, come attesta la
comparazione con un'indagine del 2003 in cui la malnutrizione colpiva
il 3,4% delle famiglie " spiega il Dott. al-Wahadi.

Un gran numero di famiglie di Gaza non sono attualmente in grado di
procurarsi il cibo essenziale e di accumulare riserve. L'assedio di
Israele e la punizione indiscriminata sulla Striscia di Gaza seguita
all'elezione democratica di un anno fa del governo Hamas è
caratterizzata da severe restrizioni sul cibo e sulle importazioni di
combustibile.

Mohammed Mohareb, pescivendolo nel mercato del campo profughi di
Nuseirat nella Striscia di Gaza centrale, racconta dell'impossibilità
per i residenti di comprare pesce: "prima smerciavo anche 100 scatole
di pesce; ora me ne procuro una ventina e non riesco neanche a
venderle tutte: perdo più di quanto guadagno".

Nour al-Din Abu-Saqer, fruttivendolo nel mercato del campo profughi di
Maghazi nella Striscia di Gaza centrale, sfaccendato dietro la sua
bancarella di frutta ci dice che: "la gente non compra frutta: negli
ultimi due mesi anche meno che negli 11 mesi passati. Solo nella prima
settimana del mese si vende qualcosa, quando gli impiegati statali
ricevono il salario e per il resto del mese i frutti appassiscono
sugli scaffali. I prezzi superano il potere d'acquisto delle persone,
specialmente per i disoccupati".

Il Programma Alimentare Mondiale sostiene che l'80% delle famiglie
della Striscia di Gaza dipende dagli aiuti alimentari internazionali,
poiché il tasso di disoccupazione ormai supera l'80%.

Oltre il 95% dell'industria di Gaza ha fermato la produzione lasciando
a casa 32.000 lavoratori.

Il mese scorso, Israele ha ulteriormente ridotto le spedizioni di
gasolio, di gas da cucina e cibo nella Striscia di Gaza, aggravando
così le condizioni di vita. Gli automobilisti sono costretti a usare
olio da cucina per i motori.

"Non disponiamo di risorse naturali; l'unica nostra risorsa è il
lavoro, e senza lavoro, senza cibo, senza cure mediche adeguate come è
pensabile la sopravvivenza e lo sviluppo di una nazione?" si chiede il
Dott. al-Wahadi. Una domanda rimarrà senza risposta.

* Rami Almeghari collabora con diversi mass media tra cui il Palestine
Chronicle, IMEMC, The Electronic Intifada and Free Speech Radio News.
Rami è stato anche traduttore e redattore capo del centro stampa
internazionale "Palestinian Information Service" di Gaza. Può essere
contattato all'indirizzo ami_almeghari@???.

Traduzione dall'inglese per www.resistenze.org a cura del Centro di
Cultura e Documentazione Popolare


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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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"Be sure your sin will find you out"
(Numbers 32:23)
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