Re: [cm-Roma] ma perche' non torniamo direttamente alla schi…

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Autor: rotafixa@movimentofisso.it
Data:  
Para: cm-roma
Asunto: Re: [cm-Roma] ma perche' non torniamo direttamente alla schiavitu'?
per quanto se ne è capito si tratta di allungamenti
volontari dell'orario di lavoro, quindi l'allarme di
catecara è un pochino sopra le righe.
certo sappiamo tutt* che il mercato ci vuole al lavoro o
morti (così non ci paga neanche la pensione), e che
troveranno sicuramente il modo di trovare volontari come i
nazisti li trovavano nei campi di sterm... ehm, lavoro.

sta a noi rifiutare il modello proposto dal mercato.
potranno modificare, o proporre di farlo, tutte le normative
che vogliono, ma se qui sotto abbassiamo consumi e pretese
(ad esempio non pensando che il miglioramento generazionale
segua lo schema classico bisnonno contadino->nonno maestro
di scuola->padre professore->figlio artista) tuttti gli
accordi che riusciranno a escogitare se li applicheranno da
soli, tra loro.

almeno, questo è il mio sogno/tentativo.

qui sotto la notizia da bruxelles.



AKI0006 7 ECO 0 AKI

      UE: ACCORDO DEI 27 SU DIRETTIVA TEMPO DI LAVORO, OK
ORARI OLTRE LE 48 ORE    =
APPROVATA ANCHE NORMATIVA SU INTERINALI


Bruxelles, 10 giu.(Aki) - I Ventisette hanno raggiunto nella
notte a
Lussemburgo un accordo sulla nuova direttiva sul tempo di
lavoro, che
consentirà di superare il tetto delle 48 ore settimanali a
determinate
condizioni. Un accordo difficile raggiunto a maggioranza
qualificata, che
pone fine, almeno per ora, a negoziati che duravano del
2002. Contrari cinque
paesi, Spagna, Belgio, Grecia, Ungheria e Cipro, che si sono
opposti alle
deroghe ma non avevano i numeri per ottenere la cosiddetta
'minoranza di
blocco'.
La direttiva sancisce le deroghe al tetto delle 48 ore per
ammettere un massimo di 60 o anche 65 ore, quest'ultima
però limitati a
lavori di pronto intervento ed emergenza che richiedono una
costante
reperibilità degli addetti. A lungo vi è stato un
braccio di ferro tra chi,
come la Gran Bretagna, voleva deroghe ancora più ampie, e
chi, come la
Francia, voleva limitazioni molto stringenti. Alla fine è
passato il
compromesso, sostenuto tra gli altri anche dalla Germania e
dall'Italia.
La
direttiva però non è ancora realtà, perché deve
passare il difficile vaglio
del Parlamento Europeo, in virtù del principio della
codecisione. I cinque
paesi contrari hanno esortato Strasburgo a mostrare i
muscoli, e l'esito del
dibattito parlamentare è tutt'altro che scontato.
Nella notta i Ventisette
hanno approvato anche una seconda direttiva, quella sul
lavoro interinale,
che prevede per i lavoratori 'in affitto' lo stesso
trattamento dei
dipendenti dell'azienda che li impiega. Sono consentite
tuttavia eccezioni,
se vi è un accordo in tal senso con le parti sociali, come
già accade in Gran
Bretagna.
      (Gdr/AKI)
10-GIU-08 11:00