[Forumlucca] Fw: Botte da orbi, e siamo solo all'inizio

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Autor: Monti Virginio
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To: forumlucca
Betreff: [Forumlucca] Fw: Botte da orbi, e siamo solo all'inizio

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From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Friday, June 06, 2008 6:21 PM
Subject: Botte da orbi, e siamo solo all'inizio


Praticamente il congresso del Prc non è ancora iniziato e già si danno botte da orbi.
Le mozioni 1 e 2 che si contendono la maggioranza - ma accetto la scommessa sul fatto che maggioranza relativa e non assoluta in ogni caso sarà - si scambiano accuse di tutti i tipi.
Siccome dal punto di vista dei contenuti sono simili, la mozione 2 (bertinottiani per Vendola) ha anche accusato la mozione 1 (bertinottiani "pentitisi" la sera del 14 aprile) di aver copiato brani della 2!!!
Ora siamo al litigio sui numeri. I circoli non hanno ancora cominciato a votare, ma si sono espressi i comitati federali nei quali sta prevalendo la moz. 1.
Per capire l'aria che tira (nonché il livello delel argomentazioni) leggetevi i due comunicati che seguono.
Il primo è di Francesco Ferrara (bertinottiani per Vendola), il secondo di Paolo Ferrero (bertinottiani pentiti).

Siccome è probabile che alcuni riferimenti al territorio vi risultino ostici, mi permetto di darne una spiegazione.
Sapete qual è il punto?
Il punto è che la moz. 1 sta prevalendo (sia pure relativamente) in città come Roma, Milano, Torino, Firenze, Venezia, Bologna, Perugia, Ancona, cioè praticamente in tutti i capoluoghi del centro nord.
Ai vendoliani resta il sud.
Ma - ecco il punto! - è proprio al sud che si concentra una buona parte degli attuali iscritti del Prc.
Ad esempio, se la federazione di Firenze in 10 anni è passata da 4.000 a 2.000 iscritti, e la stessa sorte ha avuto quella di Torino, Napoli ha raddoppiato e con quasi 5.000 iscritti è la prima d'Italia. Ma ai primissimi posti troviamo anche un centro del comunismo internazionale come Reggio Calabria, che ha lo stesso numero di iscritti di Milano, e solo un pò più sotto la simpaticissima Cagliari.
Ora, siccome è storia vecchia l'apparizione nei congressi delle truppe cammellate di qualche ras locale, ed è - non me ne vogliano i compagni meridionali - storia ben radicata in certe aree del sud, quel che traspare dalle dichiarazioni di Ferrara è la convinzione di poter vincere grazie alla magica mobilitazione di massa nelle federazioni super-controllate, dove già in passato risultava magari una partecipazione ai congressi del 60% degli iscritti contro una media nazionale del 30%.
Che si usino questi trucchi non è nuovo, né meraviglia che vi si ricorra oggi perché ai livelli locali del Prc vi sono molti interessi da difendere, quel che mi meraviglia un pò è la rivendicazione pressoché esplicita di questa metodologia.
Ma evidentemente non vi sono più limiti. E questo è interessante.

Leonardo


DICHIARAZIONE FERRARA
"Si sta concludendo - afferma l'ex responsabile dell'Organizzazione del Prc Francesco Ferrara - la fase che precede il vero Congresso di Rifondazione Comunista. Finalmente la parola passa, nei congressi di circolo, a tutte le iscritte e a tutti gli iscritti: la platea legittimata a decidere della linea politica e degli orizzonti strategici che Rifondazione si darà a partire dal Congresso di Chianciano, secondo il solo metodo realmente democratico, 'una testa,un voto' ".
"Sinora - prosegue Ferrara - sono stati consultati, come è pur giusto nel quadro di un dibattito che deve essere il più capillare possibile, i gruppi dirigenti, a livello nazionale e locale.

I risultati di questa consultazione, svolta nei Comitati politici federali eletti nel precedente congresso, in una situazione dunque molto diversa da quella attuale, hanno valore puramente consultivo. Non incidono concretamente sulle scelte dei congressi di circolo e non prefigurano in alcuna misura l'esito finale del congresso.

Anche a questo livello, mi pare tuttavia opportuno segnalare che si sono schierate in larga maggioranza a favore della mozione Vendola tutte le regioni nelle quali si conta il maggior numero di iscritti a Rifondazione e che persino nella regione da cui proviene il principale leader della mozione 1, nel Piemonte di Paolo Ferrero, la mozione Vendola ha raggiunto la maggioranza dei consensi".

"Ma anche in questo caso - conclude Ferrara - a esprimersi sono stati gli organismi dirgenti del partito. Nelle prossime settimane si pronuncerà invece, con poteri decisionali, il corpo vivo di Rifondazione: le iscritte e gli iscritti".

DICHIARAZIONE FERRERO

FERRERO, PRC: MOZIONE 1, CHE NON E' LA "MOZIONE FERRERO", HA LA MAGGIORANZA NEI CPF, IO NON HO CONCEZIONE FEUDALE DEL PARTITO.

Dichiarazione di Paolo Ferrero, esponente del Prc.
"La mozione n. 1, e cioè quella che vede come primo firmatario Maurizio Acerbo e come cofirmatari molti e qualificati esponenti del Prc, tra i quali anche il sottoscritto, ha ottenuto - in molte delle principali città, province e regioni del nostro Paese e all'interno degli organi che si sono finora espressi, e cioè i Comitati politici federali - ottimi e lusinghieri risultati, pari alla maggioranza relativa dei consensi. Così dicono i voti dei Cpf di città come Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, Catanzaro, ma anche quelli di città non capoluoghi di regione ma ugualmente importanti come La Spezia, Pisa, Livorno, Grosseto, Viareggio, Modena, Caserta, Taranto, Brindisi.
Per quanto riguarda il sottoscritto, mi limito sommessamente a ribadire che la mozione n.1 è la mozione di tutti, o meglio di molti, nel Prc. Non abbiamo né avremo un candidato-leader alla segreteria perché tali modalità non corrispondono al nostro modo di fare politica. Corrispondono, invece, temo, a una concezione feudale del partito. Ecco perché, per quanto riguarda la mia regione di nascita e residenza, il Piemonte, trovo assurdo applicare la regola medioevale del "cuis regio, eius religio". La mia regione si è espresso - peraltro solo in parte - nei Comitati politici federali, e continuerà a farlo nei congressi di circolo e federazione, in modo libero e democratico. Come, del resto, mi auguro avvenga anche in tutte le città, paesi e regioni italiane, quando terranno i congressi. Riconosco, tuttavia, che se la mozione congressuale che ho sottoscritto dovesse subire una sonora sconfitta a Pomaretto, dove sono nato, a Chiotti, paesino di 100 anime, dove sono cresciuto, o a Pinerolo, dove vivo e dove torno appena posso, sarei molto contrariato, nei confronti degli amici e dei compagni con i quali sono cresciuto e ho imparato a fare politica. "Valdocomunisti" in testa".





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