[Forumlucca] Fw: Rendiconto al gotha sionista statunitense.

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Autore: Monti Virginio
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To: forumlucca
Oggetto: [Forumlucca] Fw: Rendiconto al gotha sionista statunitense.

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From: Lista Campo
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Sent: Wednesday, June 04, 2008 7:00 PM
Subject: Rendiconto al gotha sionista statunitense.


da Maria Grazia Ardizzone

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Guardateli un po'! Tutti e due gli sfidanti del Partito Democratico a render conto davanti al gotha sionista statunitense. E naturalmente il bersaglio principale è sempre l'Iran.
Maria Grazia (PG)
È il primo afro-americano in corsa per la Casa Bianca
Obama: «Io il candidato dei democratici»

Primo discorso con la nomination in tasca: «Elimineremo le minacce iraniane sul nucleare»


      (Afp) 
NEW YORK - Chiusi i seggi in South Dakota e Montana, ultimi a pronunciarsi dopo una serie di voti in 54 stati e territori americani, Obama ha annunciato ufficialmente di essere «il candidato dei democratici a presidente degli Stati Uniti». «È un giorno nuovo e migliore in America», ha detto il primo afro-americano che correrà per la poltrona della Casa Bianca, nel discorso notturno della vittoria in cui ha preso in prestito uno slogan che riecheggia John F.Kennedy, ma anche Ronald Reagan. Le elezioni del 4 novembre per scegliere il 44mo presidente degli Stati Uniti saranno infatti una sfida tra un candidato nero di 46 anni, figlio di un immigrato del Kenya e di una madre bianca del Kansas, e un eroe di guerra di 71 anni, il repubblicano John McCain. 


«SEMPRE AL FIANCO DI ISRAELE» - Gli Stati Uniti resteranno sempre «al fianco di Israele e Gerusalemme deve restare capitale» ha detto Obama parlando a Washington davanti alla platea dell'associazione israelo-americana, nel suo primo discorso pubblico dopo aver conquistato matematicamente la nomination.

CONTRO L'IRAN - Con la nomination democratica in tasca, ha annunciato che da presidente si impegnerà a «eliminare» la «minaccia» che il programma nucleare iraniano rappresenta per Israele e il Medio Oriente. «Non scenderò mai a compromessi quando si tratta della sicurezza del popolo israeliano», ha aggiunto raccogliendo un lungo applauso. Obama ha affermato che «farà tutto il possibile», ripetendo per tre volte la parola "tutto", per evitare che l'Iran possa entrare in possesso di un ordigno nucleare. «Non esiste più grande minaccia dell'Iran per Israele e per la pace e la stabilità nella regione», ha detto Obama. «Il pericolo posto dall'Iran è così serio e reale che il mio obiettivo sarà eliminare questa minaccia» ha aggiunto il senatore afro-americano. «Lascerò sempre - ha aggiunto Obama - la minaccia di un'azione militare sul tavolo per difendere la nostra sicurezza e quella del nostro alleato israeliano».

BUSH SI CONGRATULA - Al candidato afro-americano sono arrivate nel frattempo le congratulazioni dell'attuale inquilino della Casa Bianca, George W. Bush. «Il senatore Obama ha fatto una lunga strada per diventare il candidato del suo partito - ha commentato la portavoce Dana Perino, che non ha detto se Bush telefonerà al senatore dell'Illinois -. E il suo successo storico riflette anche il fatto che il nostro Paese ha fatto progressi»

LA CLINTON NON ANNUNCIA IL RITIRO - Da New York, la Clinton gli ha fatto i complimenti senza però annunciare formalmente il ritiro. Ma nel suo discorso davanti alla conferenza dell'American Israel Public Affairs Committee (AIPAC) si è riferita ad Obama riconoscendo implicitamente la sua sconfitta nella corsa alla nomination democratica. «So che Barack Obama sarà un buon amico di Israele», ha detto l'ex firs lady visibilmente emozionata. Lo staff della Clinton ha fatto sapere che la senatrice cerca un incontro privato al più presto con Obama e crescono le voci di un suo possibile ruolo di vice nel 'ticket' presidenziale. La Clinton non ha esitato a rivolgersi direttamente alla piazza decisa a non farsi da parte neppure dopo l'ormai matematica certezza della nomination democratica ottenuta da Barack Obama con la vittoria nel Montana: ultimo capitolo di cinque logoranti mesi di battaglia, lungo i quali si sono dipanate le primarie, insieme a quello del South Dakota che ha regalato all'ex "first lady" un irrilevante successo in extremis. «Sono molti coloro che hanno votato per me», ha caparbiamente ricordato la senatrice dalla sua roccaforte di New York, commentando a caldo i risultati, «e io voglio ascoltarne le voci. Voglio sentire da voi che cosa ne pensate», ha insistito, invitando quindi i propri sostenitori a collegarsi con il sito della sua campagna elettorale.

MCCAIN: «QUANTE IDEE PERDENTI» - Non ha lesinato il sarcasmo John McCain, nell'intento di cominciare da subito a demolire Barack Obama: colui che, ormai è sicuro, dovrà affrontare il 4 novembre prossimo nelle presidenziali Usa. «Sapete, rispetto al mio avversario ho qualche anno in più», ha esordito McCain davanti a circa seicento sostenitori, riuniti per ascoltarlo a New Orleans. «Perciò sono sorpreso - ha ironizzato il virtuale candidato repubblicano - nel constatare come un uomo così giovane abbia fatto incetta di tante idee perdenti».




04 giugno 2008



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