[RSF] Lettera aperta al Governo

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Autor: Equivita
Data:  
Para: Equivita
Asunto: [RSF] Lettera aperta al Governo


COMUNICATO 06/06/08

Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri, On. Silvio
Berlusconi
Al Ministro degli Affari esteri, On. Franco Frattini
Al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali On. Luca Zaia
Al Ministro dell¹Ambiente e della tutela del territorio e del mare, On.
Stefania Prestigiacomo
Al Ministro dell¹Economia e delle finanze, On. Giulio Tremonti


On. Silvio Berlusconi
Presidente del Consiglio dei Ministri
On. Franco Frattini
Ministro degli Affari esteri
On. Luca Zaia
Ministro delle Politiche agricole
On. Stefania Prestigiacomo
Ministro dell¹Ambiente
On. Giulio Tremonti
Ministro dell¹Economia


                                                               Roma, 6
giugno 2008 
Gentile Presidente Silvio Berlusconi,
Gentili Ministri,


vorremmo contribuire alla Vostra riflessione sugli Ogm con alcune
spiegazioni che non vengono quasi mai riportate dai media. Siamo convinti
che saprete dare loro il giusto peso.

La caratteristica principale e unica delle sementi modificate è di essere
coperte da brevetto.
Dovrebbe far riflettere chiunque il fatto che gli Ogm furono varati negli
USA (1980), e poi in Europa (1998), insieme ad incredibili nuove leggi
brevettuali che, per la prima volta nella storia, consentivano di
privatizzare il ³bene comune² più prezioso: la materia vivente del pianeta.
Da quel momento è bastato introdurre un gene estraneo in una pianta perché
l¹intera pianta diventasse proprietà privata, come fosse un¹invenzione umana
e non un elemento della natura.

Scriveva The Guardian nell¹ottobre del ¹97: ³Con rapidità sorprendente un
gruppetto di imprese sta cercando di prendere il controllo di produzione e
commercializzazione della merce più importante del mondo: il cibo².

Negli ultimi venti anni il binomio modifica genetica e brevetto (i cui
diritti si riscuotono ad ogni ciclo riproduttivo o risemina) è stato per le
aziende biotech, insieme all¹acquisto delle aziende sementiere, non
strumento di maggiore benessere per agricoltori o cittadini, ma strumento di
una guerra economica, sotterranea e di conquista, o, se vogliamo, di una
nuova forma di colonizzazione a cui siamo tutti esposti.

Ciò spiega perché ogni strategia sia stata usata per imporci il cibo
transgenico:

-     nonostante gli Ogm abbiano fino ad oggi tradito tutte le promesse su
produttività, sostenibilità, capacità di ³sfamare il mondo²;
-     nonostante si siano rivelati assai dannosi per l¹ambiente, la salute,
la sovranità alimentare che sola garantisce la sicurezza alimentare, la
libertà di scelta alimentare, la biodiversità e la tutela dei diritti umani;
-     nonostante siano stati quasi sempre catastrofici per l¹economia dei
paesi poveri (vedi Argentina, vedi India);
-     nonostante siano una minacca per i paesi che come il nostro puntano
sui prodotti di qualità;
-     nonostante si siano rivelati un cattivo investimento anche per i paesi
produttori.


Charles Benbrook, già direttore Agricoltura della ³Academy of Science²
statunitense, ha spiegato in occasione di un convegno a Roma alla Camera dei
Deputati, il 18/05/03, che gli studi fatti su 8.200 siti sperimentali
universitari degli USA dimostrano che gli Ogm non producono di più, ma dal 7
al 10% in meno, mentre inquinano 4 volte di più. Oggi l¹imponente studio di
Friends of the Earth, ³Who benefits from GM crops: the rise in pesticide
use² conferma questi dati e li peggiora (l¹uso del glifosato, sostanza
cancerogena, è aumentato in USA di 15 volte in 11 anni). Il direttore della
Soil Association britannica, P. Melchett, dice ³i prodotti con i quali le
compagnie biotech dicono di poter ³sfamare il mondo² non hanno mai recato un
aumento di produzione complessivo, ma al contrario una riduzione².

Certi che terrete nel dovuto conto questi argomenti inviamo i nostri più
cordiali saluti.


Per il Comitato Scientifico EQUIVITA
Fabrizia Pratesi De Ferrariis
Coordinatrice




Comitato Scientifico EQUIVITA
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Tel. +39.06.3220720, +39.335.8444949
E-mail: equivita@???, www.equivita.org
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