Auteur: Information Guerrilla newsletter Date: À: forumroma Sujet: [RSF] Bush torna a Roma per coinvolgere ancora di più l'Italia nella guerra permanente
Bush torna a
Roma per coinvolgere ancora di più l'Italia nella guerra
permanente
Appello del Patto permanente contro la
guerraIl presidente degli Stati Uniti Bush l'11 giugno prossimo
sarà di nuovo a Roma per discutere con il nuovo governo Berlusconi - uno dei
suoi più fedeli alleati in Europa - un maggiore coinvolgimento dell'Italia nelle
strategie di guerra degli USA nei vari scenari.Bush è "un'anatra zoppa"
ma prima di concludere il suo mandato vuole approfittare del favorevole clima
politico bipartizan in Italia per aumentare gli impegni militari del nostro
paese. In poche parole Bush vuole la disponibilità dell'Italia ai preparativi di
guerra contro l'Iran, più truppe da combattimento in Afghanistan, nuove regole
offensive per il contingente militare italiano in Libano da utilizzare contro
l'opposizione libanese, il pieno utilizzo dei militari italiani nei Balcani a
difesa della secessione del Kosovo, il via libera ai lavori alla base militare
del Dal Molin a Vicenza e l'allargamento operativo delle altre basi USA sul
nostro territorio, la partecipazione attiva allo Scudo missilistico che
già si sta realizzando con le prime installazioni nei paesi dell'Europa
dell'Est, una maggiore collaborazione tecnologica e militare tra aziende
italiane e statunitensi (vedi l'escalation della Finmeccanica), la subalternità
alle scelte della NATO, il rafforzamento della complicità militare e
diplomatica tra Italia e Israele.
Una accresciuta
aggressività militare finalizzata alla riconquista o all'ampliamento della
propria sfera d'influenza sul mercato mondiale - oggi in evidente declino - è la
risposta con cui gli Stati Uniti intendono rispondere alla recessione economica
abbattutasi sull'economia USA. Il tentativo dell'amministrazione Bush è quello
di accollare i costi economici, sociali e militari di questa sua crisi
anche sui paesi alleati.
Su questa inquietante
agenda di guerra, Bush troverà piena collaborazione da parte del governo
Berlusconi, il quale si sta affrettando a far suonare le fanfare della
guerra e del razzismo ed a peggiorare, se possibile, in Libano, in Afghanistan e
di nuovo in Iraq, il ruolo di guerra dell'Italia, già delineato da D'Alema
come quello la sesta potenza (coloniale) del mondo, in quanto a presenza di
militari oltreconfine.
Questa agenda la vogliamo
e la dobbiamo ribaltare con una mobilitazione contro la guerra che non ha fatto
e non farà sconti a nessun governo e a nessun soggetto politico che si sia
reso complice della guerra permanente, delle sue alleanze e dei suoi
obiettivi.
Il Patto permanente contro
la guerra lancia un appello alla mobilitazione a tutte le persone che vogliono
un altro mondo possibile in cui la Pace sia il punto di
riferimento della politica estera ed economica e la sicurezza sia
inscindibile dalla solidarietà e dalla cooperazione e giustizia sociale. Non
vogliamo che il nostro paese sia ancora complice della escalation di guerra e
non vogliamo che dia il benvenuto a colui che massimamente ha incarnato in
questi anni la guerra globale, la tortura e la sospensione dei diritti umani in
tutto il mondo.
Per dire No
a Bush e No alla guerra, per dire fuori l'Italia dalla guerra, chiamiamo
tutte e tutti in piazza mercoledì 11 giugno a Roma e
ovunque ci siano consolati e rappresentanze USA per protestare contro la visita
di Bush, per lanciare il nostro grido di allarme contro l'escalation di
guerra.
Per discutere gli scenari
di guerra in cui siamo coinvolti e il ruolo che in essi gioca l'Italia, ma anche
per discutere della manifestazione dell'11 giugno, invitiamo tutte e tutti al
FORUM convocato per sabato 24 maggio a Roma (Casa
internazionale delle donne, via della Lungara n.19, vicino a Regina Coeli dalle
ore 10.00). Nel frattempo invitiamo a promuovere subito riunioni unitarie in
ogni città per preparare la mobilitazione e discutere le possibilità concrete di
iniziativa.
Per lunedì 2 giugno a
Napoli, un'alleanza di forze pacifiste e antimilitariste ha lanciato la
proposta di una manifestazione contro le basi militari da tenersi nella
città sede del nuovo Comando Centrale della Marina militare USA,
chiamando alla partecipazione tutti i comitati popolari impegnati nella lotta
per lo smantellamento delle basi.
L'11 giugno saremo in piazza a Roma e in altre città contro la visita di
Bush e le politiche di guerra del nuovo governo Berlusconi, per riaffermare la
nostra piattaforma:
- il ritiro immediato
delle truppe italiane dall'Afghanistan, dal Libano, dai Balcani- la revoca
della decisione di costruire una nuova base militare a Vicenza e lo
smantellamento delle basi militari USA/NATO nel nostro territorio per
riconvertirle ad uso civile- la revoca dell'adesione dell'Italia allo Scudo
missilistico USA,- la revoca della partecipazione alla costruzione degli
F35- la revoca dell'accordo di cooperazione militare tra Italia e
Israele- il taglio delle spese militari a favore di quelle
sociali.
Il Patto permanente contro la
guerra