[cm-Roma] Fwd: [collettivolavoriincorso] Critical Mass: reso…

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Aihe: [cm-Roma] Fwd: [collettivolavoriincorso] Critical Mass: resoconto
giro quesa mail giuntami oggi, altre immagini della critical mass su
http://dazebaonline.myjalbum.net/Critical%20Mass%20Roma%202008/



Resoconto sulla Critical Mass Interplanetaria di sabato 31 maggio

Bici, traffico e (nazi)rock'n'roll

Cinquemila biciclette hanno invaso le strade di Roma esprimendo il
bisogno e il desiderio di rinunciare alle automobili che
quotidianamente assediano tutti i quartieri, dal centro alla
periferia, causando gravi danni alla salute di milioni di persone,
guidatori inclusi.
Rivendicare il diritto a muoversi senza l'uso del petrolio con una
migliore rete di trasporto pubblico ha spesso scatenato lunghi e
fruttuosi dibattiti tra ciclisti e automobilisti.
Da San Giovanni si parte verso le 17.30 ma il nostro viaggio è
iniziato già due ore prima a Ciampino e S.Maria delle Mole, dove una
decina di "No-Fly" sono "imboccati" sui treni diretti a Termini.
Numerosa la rappresentanza castellana, in particolare quella veliterna
da sempre fattivamente in prima linea sulle questioni ambientali.
Alla basilica ci si riposa all'ombra, aspettando alcune migliaia di
biciclette che raggiungono gli ampi giardini provenendo dalla zona di
Porta Maggiore.
Tutti in sella alla bersagliera e via...
Si notano subito alcune auto dei vigili urbani di Roma che tentano di
"scortare" il corteo di due ruote.
E' una novità rispetto allo scorso anno. Alla fine i pizzardoni se la
caveranno bene, almeno per quanto si è potuto constatare di persona:
non che ce ne fosse bisogno, però stavolta i complimenti se li sono
guadagnati "sul campo".
Buona anche la presenza di compagni e compagne con i quali spesso si
incrociano i vari percorsi di lotta in questa città. Alcuni hanno
realizzato immediatamente una pista ciclabile verniciando con un rullo
attaccato ad una bici delle strisce gialle all'interno delle quali con
uno "stencil" venivano disegnate le sagome dei velocipedi. Vale la
pena ricordare che nessun mezzo di locomozione ha un rendimento così
alto come quello delle bici: il 97% ! In pratica tutta l'energia del
nostro corpo viene trasformata in energia meccanica e, quindi,
cinetica. Un capolavoro della tecnica e della scienza, tanto semplice
negli ingranaggi quanto utile nella sua praticità, specie nelle nostre
metropoli.
Ogni tanto capita di dover discutere con i cosiddetti "autosauri",
tutti però alla fine cedono il passo alla "massa critica", compreso
quelli che all'inizio provano ad insultarti o ad acciaccarti salvo poi
capire che non è il caso...
Insomma, pedalando pedalando saliamo sulla tangenziale, dove spesso ci
si ferma a scambiare quattro chiacchiere con gli abitanti del
quartiere che si ritrova le strade sopraelevate fino al quinto piano.
Una nonna al quarto piano di un palazzo con il nipotino appena nato in
braccio ci saluta dal balcone. Gli chiediamo come si chiamasse il
piccolo: "Francesco", come "Il Capitano"? La signora conferma, il pupo
è giallorosso e parte un boato e un lungo applauso dalle numerose bici
ferme. Chissà se troveremo qualche foto o qualche video che abbia
immortalato la scena. Ma nello stesso palazzo, un'altra anziana
signora che si trova al primo piano attira la nostra attenzione: dal
suo balcone sventola inspiegabilmente una bandiera della lazie con
tanto di stemma degli irriducibili. Ovviamente gli si chiedono
spiegazioni a 30 metri di distanza: la donna tende il braccio al cielo
e quasi sembra una provocazione, in realtà ci dice che la famiglia col
nipotino Francesco che avevamo appena salutato è una famiglia di
fascisti "sò tre ore che ve lo sto a dì", si sfoga l'anziana. Però gli
si fa notare che pure lei con quella bandiera marca male ma si
giustifica "e che devo fa so della lazie". Insomma una palazzina dagli
inquilini discutibili ma comunque simpatici. Arrivati all'altezza
dell'autostrada Roma-L'Aquila il passaggio viene ostruito da una
macchina in borghese della polizia e dai vigili: quest'anno non si
passa. Poco male, di fatto stringiamo in una morsa entrambe le
carreggiate della tangenziale-est. E' l'apoteosi. Mentre molta gente
sta ancora salendo le rampe della Prenestina, altri hanno già fatto il
giro e stanno andando verso il Verano, la Tiburtina e San Lorenzo. Ad
ogni aereo che sorvola le nostre teste partono i cori contro la
Ryanair e molti ciclisti solidarizzano anche perché numerosi di loro
vivono sotto le rotte di atterraggio, così ci dicono.
Il traffico di terra non deve farci dimenticare che a livello mondiale
il 10% dell'inquinamento è prodotto dai numerosi aerei. Questo trend è
in continua crescita sia in Europa che nel resto del mondo grazie al
fatto che il kerosene è totalmente detassato e numerosi governi
concedono generosi finanziamenti alle compagnie aeree private affinché
portino turisti nei rispettivi Paesi: a pagarne il prezzo sono i
lavoratori di queste multinazionali dell'aria e milioni di persone che
ne subiscono i danni sanitari e ambientali.
All'altezza dello svincolo per l'autostrada, mentre si va verso il
Verano, un signore sulla cinquantina esce da una delle tante auto e
comincia a pontificare, condendo il tutto con le solite frasi di
circostanza nei nostri confronti e con molti insulti, ma senza
cattiveria. Tanto che a una certa riconosce un suo amico, forse un
collega di lavoro, e gli rivolge testuali parole "A 'nfamone pure te
qua? Li mortacci tua", ma col sorriso che contraddistingue il
fraseggio popolare ben diffuso e del tutto interclassista in questa
Roma post-veltroniana.
Ogni tanto qualcuno buca o si ritrova a dover affrontare dei guasti
tecnici che vengono prontamente superati grazie alla collaborazione e
all'esperienza di altri compagni di viaggio. Ci sono diversi tandem ma
anche alcuni risciò e bici dalle altezze improbabili. Nutrita la
presenza di ragazze sui roller. Si può dire che è definitivamente
conclusa l'era dei pattini con le ruote non-allineate. Trombe e
pentole, fischietti e campanelli, clacson e tamburi rendono il
percorso molto piacevole e danno spesso il ritmo alla gente che
ricambia, come ad esempio sotto la galleria di via Nazionale. Ma
qualcuno si attrezza con una vera e propria amplificazione da
battaglia collegata ad una o più batterie che spara musica a tutto
volume. Turisti e abitanti in giro per la spesa o per un gelato ci
riprendono con i videofonini, le telecamere e le macchine
fotografiche. Più di qualcuno che si trova in auto fa lo stesso, il
problema è che alcuni stavano guidando! Nel tragitto avvengono almeno
due tamponamenti tra automobili e qualche scivolone di alcuni di noi
sulle rotaie dei tram o sui maledetti sanpietrini, utilissimi in altre
occasioni. Il serpentone è molto eterogeneo e molto compatto allo
stesso tempo. L'età dei partecipanti racchiude quattro generazioni.
C'è anche chi viene con tutta la famiglia sistemando i bambini su una
specie si side-car coperto collegato alla bici a mò di roulotte.
Nonostante la dilagante ondata xenofoba e razzista nessuno li
sgombera. E di questi tempi è già una buona notizia...
A piazza di Spagna tra tassisti incazzati e turisti curiosi si crea un
mega-tappo in cui tutti rimangono fermi per diversi minuti e allora se
ne approfitta per urlare dai megafoni i motivi per cui tanta gente
partecipa alla "ciemmona" e perché ogni giorno molti di noi usano un
mezzo a motore che inquina, occupa molto spazio e ci costa quanto
almeno due stipendi ogni anno.
Raggiungiamo piazza del Popolo, peraltro già gremita di turisti che ci
chiedono ancora cosa stessimo facendo.
Molti scendono dalle bici per riposarsi e rinfrescarsi alle fontane.
Di certo in pochi vanno in cerca di un gelato tra i costosi bar del
centro.
Alcuni però si accorgono di un gruppetto di una quindicina di naziskin
che si trovano sul sagrato della "chiesa gemella" che fa angolo con
via di Ripetta. Si trovano ad una 50ina di metri di distanza, sono
piuttosto giovani e sembrano una classica comitiva di pischelli: solo
che molti di loro vestono di tutto punto, dalle bretelle agli anfibi,
come prescritto nei manualetti del piccolo-bacarozzo. Proprio accanto
a loro ci sono almeno due mezzi blindati della Polizia. Strano? Manco
tanto, se uno ci pensa. Quattro di questi skinhead, giovanissimi,
decidono di farsi un giro perlustrativo tra la gente in bici che stava
ferma ad aspettare gli altri provenienti da via del Babuino. I ghigni
dei nazi-pischelli sono ben visibili. Se la ridono. Si trovano "dentro
al nemico" e provano a distribuire il giornalino del "Blocco
studentesco". Cominciano però a sentirsi non proprio a loro agio e
basta qualche occhiata per farli allontanare. Alcuni li seguono fin
sotto la scalinata della chiesa dove la maggior parte del gruppo
attendeva il ritorno dei quattro. I fascistronzi provocatori
accelerano il passo per raggiungere i loro amici invitandoli allo
stesso tempo a scendere per farsi dare una mano. Il capobanda
acquisisce punti per il curriculum da federale esibendosi anche in un
saluto romano in perfetto stile.
E' il segnale che la Polizia attendeva. Una decina di agenti indossa i
caschi e sfodera i manganelli puntando dritti verso chi si stava
avvicinando ai nazistelli. Dalla loro postazione rialzata, a un metro
dalle camionette partono 7-8 bottiglie di Peroni da 66cl verso di noi.
La celere si affretta a venirci addosso, mentre un'auto di guardie in
borghese fa lo "spazzaneve" rischiando di investire tre compagni.
Continua il lancio di bottiglie con la polizia che avanza verso la
"critical mass" dando le spalle ai giovanotti del "Blocco studentesco"
i quali nei loro lanci mandano pericolosamente in frantumi tutte le
bottiglie, almeno un paio delle quali a due passi anche dai celerini
che però non si degnano minimamente neanche di girarsi verso di loro
per dirgli qualcosa e continuano ad avanzare. Volano un paio di
manganellate e allo stesso tempo ci dicono "Ci pensiamo noi".
Stamo apposto, allora... Esaurite le bocce di birra da lanciare, i
codardi scappano verso via di Ripetta, lasciando il compito agli
agenti che comunque si sono dovuti fermare davanti a un numero di
persone molto maggiore del loro che non indietreggiava minimamente e
che neanche avrebbe potuto farlo data la densità di persone e di
biciclette.
In quei concitati momenti, compresi tra quando i quattro fascisti sono
"entrati" nella massa critica e quando si sono squagliati verso il
resto della comitiva, non molti hanno afferrato il senso del loro
gesto né tantomeno al termine dei lanci di bottiglie e dell'accenno di
carica della celere c'è stata comprensione tra alcuni dichiarati
ex-sessantottini, frikkettoni e videomakers nei confronti di chi aveva
di fatto messo in fuga i topastri.
Evidentemente ancora non sono bastati i recentissimi gravi fatti
avvenuti al Pigneto e alla Sapienza.
La collaborazione tra i naziskin e la Polizia resta il dato più
evidente del grave episodio. Il biglietto da visita con cui Roma si è
presentata ai moltissimi turisti che si trovavano in quei minuti
intorno a piazza del Popolo parla di una città nella quale la violenza
dei nipotini di buonanima è tollerata e incentivata perché possono
permettersi di restare tranquillamente impuniti per le loro eroiche
gesta, visto che si possono sempre riparare dietro qualche divisa e
dietro la comprensione di alcuni partecipanti alla "passeggiata in
bici" e non a un percorso su due ruote che rivendichi ben altro. Ma la
"critical mass" si può vivere come ciascuno meglio crede. Il punto è
che qualcuno vuol tenere ancora i paraocchi perché evidentemente non
si sente (o non si vuole sentire) minimamente coinvolto nelle
dinamiche con cui questi stronzi fanno politica. Pur non facendo
volare neanche una pizza la provocazione è stata respinta eppure
qualcuno ha tentato di biasimare il comportamento di chi ha agito sia
per un più che giustificato rigurgito antifascista che per la
salvaguardia stessa di chi si trovava in piazza.
Ma tant'è.
Tutti di nuovo in sella e via verso la "drammatica" salita del Pincio,
degna di un gran premio della montagna.
Finalmente un prato o un muretto dove sbragarsi e rifocillarsi. Passa
un altro nazistello con la sua ragazza e un'amica che vanno a
passeggio lungo un viale incuranti di ciò che li circonda. Hanno un
cuore anche loro, in fondo, nero e cattivo quando sono in branco,
dolce e premuroso in altre circostanze. Nessuno gli dice niente e
molti neanche lo notano. La paura per quanto accaduto pochi minuti
prima è finita, rimane la gioia perché la ciemmona è stata ancora una
volta un successo e la rabbia di chi quotidianamente è impegnato a
lottare nei quartieri e nelle aule della Roma in cui è cresciuto.


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E ad un dio fatti il culo non credere mai...

Coda di Lupo - FdA