[Forumlucca] [GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 5 0 ]

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Szerző: gia nni
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Címzett: forumlucca@inventati.org
Tárgy: [Forumlucca] [GETTARE IL MIO CORPO NELLA LOTTA 1 5 0 ]




     1 5 0


* Pasolini: gli occhi   [ /Dino Pedriali 
/]                                                 4 giugno ** 2008
****             **Perciò io vorrei soltanto vivere*
             *pur essendo poeta
             **perchè la vita si esprime * *anche solo con se stessa.
             **Vorrei esprimermi con gli esempi.*
             *Gettare il mio corpo nella lotta/./*
                                                 *Pier Paolo Pasolini* **
**
**
**
*  creare...tramare...concatenare...   **                  *
*                                                                                                                                
giornale per e.mail a cura di* g*ianni quilici **[ 
**gianniq@???* <mailto:gianniq@protocol.it>* ]*
** 
*collaborano:* 
*                       ...  aldo zanchetta, anna, betty bastai, dante 
albanesi, diego simini, *
*emilio michelotti, franco dinucci, loredana, marisa cecchetti,
maurizio della nave,  **nadia davini, nicola cuciniello, peppe de 
angelis, raffaella,
renzia d'incà, ** tommaso panigada, ** umberto franchi, valeria giglioli 
...   **
*




**
**
****Email spedite: n. 1 0 1 8


"La libertà è difficile
e fa soffrire"
cantava Lucio Dalla,
ma il testo era di un grande poeta
Roberto Roversi

è impossibile forse essere davvero liberi,
ma è possibile
non avere padroni mentali,
sfidare le frasi fatte,
i comportamenti coatti,
le esistenze già definite,
vivere sentendosi uguali
al più umile degli uomini
e nello stesso tempo unici
sviluppare fino in fondo
in largo ed in lungo
questa enorme possibilità
****** ****
* Un terrorismo che uccide i morti
per riconsegnare la vita interamente ai vivi**
*La televisione ci mostra che siamo fatti male,
ma non possiamo farci niente
e tantomeno dobbiamo provare un complesso di inferiorità.
Ci dice
"siamo mostri
e siamo felici di esserlo".

Allora io mi immagino
di vederla esplodere.
Maria De Filippi e Maurizio Costanzo,
Pippo Baudo e Mike Buongiorno,
Fiorello e Ferrara,
me li immagino che entrano carichi di tritolo
e scoppiano
distruggendo le mostruosità.
Una catarsi in diretta.
Immagino l'esplosione,
il televisore che scompare
lasciando il tavolo libero
per appoggiarci un cesto di frutta, una lampada o i piedi.

Un terrorismo al contrario
con l'esplosivo che uccide i morti
per riconsegnare la vita
interamente ai vivi.*
               Ascanio Celestini
*


*Cosa ci posso fare
se la parola Vita
mi riempie di Vita...**

Ciao Gianni,
grazie mi fa piacere ricevere queste e-mail..

Questa tua mail mi ha fatto venire in mente come ognuno di noi possegga
idee diverse..nostre..e questo perchè ognuno di noi ha fatto della
propria Vita un modo di esistere e vivere...E mi è venuta in mente
questa riflessione che ti scrivo senza pensare.

Ho sempre pensato che la vita ci E-Vita tante cose,
e purtroppo non sempre per aiutarci.

Ci dona l' occhio per vedere..
ma ci mette fretta nel guardare e assaporare le nostre ombre al mare.

Ci regala sorrisi,
che ormai raramente si tramutano in risa..

Ci propone l'amore,
ma il tempo e la ragione la soffocano
come le spine abbracciate allo stelo di una rosa blu, artificiale
come il saper Amare.

Questa è diventata oggi la Vita...
qualcuno la evita lasciandosi cullare piano piano verso il blu profondo della tristezza..
altri la prendono di petto
per poi arrendersi con le braccia flesse verso il silenzio.

Eppure che ci posso fare se la parola Vita mi riempie di Vita..
perchè per nascere c'è una sola uscita..
un solo modo che ci porta in questo mondo.

Ecco la differenza tra Vita e morte.. 
Apriamo gli occhi per la nostra prima volta tutti uguali...
Ma viviamo con la consapevolezza di non sapere in che modo li chiuderemo..
stavolta per sempre.
            Grazie Gianni a presto
                                  [Katiuscia]
*


Voi che vivete, siete davverodegli sciocchi,
voi che non conoscete le vie del vento
ne' le forze invisibili
che governano i processi della vita.
                                  *Edgar Lee Masters*


**Sono preoccupata...
Intanto ti mando questi versi

ciao Gianni, è da tempo che non mi faccio sentire. Sono preoccupata 
per come stanno andando le cose nel nostro paese, purtroppo mi tornano 
in mente lezioni di storia che ho tenuto a scuola sull'inizio di un'era 
che vorremmo cancellare dal nostro passato. Mi dico, per rassicurarmi, 
che siamo cresciuti alla democrazia e stiamo svegli. Ma chi può 
qualcosa contro le forme subdole dell'uso della lingua e  quelle meno 
subdole del potere e della forza?
Intanto ti mando questi versi.
 Un caro saluto.
                  Marisa
**


*/Adeguarsi mai/*

Adeguarsi mai
-pecora, bue aggiogato
cane al guinzaglio
pollo da stia
gregge - che quello che fa l'una
l'altre fanno-. Omologata
persona zero, risciacquo
di cervelli
ammicca
al bene di consumo,
volontà asservita

la mente
disturba
il potere
e agita
il sonno
                                        Marisa Cecchetti


*/E' mancata all'analisi/*

Eppure sono stata sveglia
-figlia del dopoguerra
intrappolato
a uscir dalla miseria-
pronte le mani
al problem solving
lesta la testa
a modellare piani
attento l'occhio
alle minime brezze
pronto l'orecchio
a fiutare i fermenti.

Ha corso più di me la storia
incerta
la direzione del vettore.

E' mancata all'analisi
la sintesi.
Non è stata mia
l'ho trovata
precotta.

Allora non capivo
l'ira del nonno.
Ero bambina.

                 Marisa Cecchetti


*NUOVI SCENARI
di Umberto Franchi*

Dove sono i palpitanti scenari di un tempo?
Dov'è il luminescente sentiero d'approdo?
Dove sono le emozioni del vivere e partecipare?
Esiste un sol dell'avvenir?

Tutto è fuggito... solo corpi straziati,
menti distorte, vuoti scenari, impulsi istintivi
ombre senza meta...ed il dolore del mondo
si posa sulle mie fragili spalle.

Osservo le cose, oggettivamente
Per scoprire nuove possibilità di vita...
Esisto e cerco di espandere
Il mio spazio soggettivo

Ma Come uscire dalla prigione
Dell'IO egoista?
Come raggiungere il vero IO
Ed estenderlo nell'infinito ?

La sofferenza della mia mente,
della mia anima, non nasce dal mancato
raggiungimento della felicità
ma dalla nuova realtà.
                                                      *Lucca 30 maggio 2008
*


/*
forse la puoi usare
per il tuo prossimo "gettare il mio corpo..."

                                                 [mariapia]*/



AL FRATELLO

*L'orologio batte
Vivo il giorno che va,
Il giorno che viene.*

*Tornerà mio fratello
Tornerà entro quest'anno.*

*Le lacrime mi bruciano il cuore,
A mia madre l'anima.*

*Brunhilda Kamberi

-studentessa di **ginnasio-

Durazzo, Albania)*


                                                                           *
**
* 
  *discutendo           discutendo
*
/Oggi ci vuole un'identità forte,
perché bisogna non solo parlare e convincere,
ma anche alzare la voce per convincere. (gia nni)/
Caro Gianni le tue affermazioni mi sgomentano
Fortunatamente viviamo in uno stato di democrazia dove siamo liberi di 
esprimere i nostri pensieri, e la maggior parte delle persone lo fanno 
senza alzare la voce. Fortunatamente viviamo in un paese libero dove 
puoi decidere di cambiare i così detti "vertici del potere" se il 
potere non fa gli interessi del popolo. Oggi ha vinto una coalizione che 
chiamiamo di destra, perchè gli italiani così hanno voluto per cercare 
di uscire da una situazione di generale insicurezza forse creata dal 
precedente governo e forse a torto. Ma gli italiani non sono stolti e 
sono liberi, se questa coalizione non funziona, la prossima volta darà 
fiducia alla coalizione che chiamiamo di sinistra e che nel frattempo 
avrà modo di riflettere e organizzarsi per governare al meglio.
/non solo sono atti politici,
ma lo sono in modo diretto
richiamano le responsabilità  di  forze politiche  del governo
che hanno fatto della violenza contro i diversi
il segno forte della loro identità. 
(gianni)                                                
/
Secondo me invece, è proprio la convinzione di pensare che sono atti 
politici, quelle sconsiderate azioni ad opera di teppisti dementi. Il 
vero pericolo è dare un'impronta politica a puri atti vandalici che 
vanno severamente condannati e che gli italiani sperano che le 
istituzioni preposte se ne facciano il dovuto carico.


[Franco Dinucci]
*Caro Franco,**
che c'è di antidemocratico
nell'alzare la voce per convincere?
Lo diventa invece quando si vuole sopraffare.
E se c'è qualcuno che in Italia lo ha fatto è il centrodestra.
Ti ricordi, per non citare che uno dei tanti possibili esempi,
gli insulti, i dileggi, i cori da stadio dei senatori
contro i senatori a vita, colpevoli soltanto di esercitare un loro
diritto costituzionale?

Seconda cosa:
** la violenza a roma era, secondo Alemanno, violenza politica
dipendevano dall'amministrazione veltroni,
e non importava che queste violenze fossero inferiori a quelli di Milano;
ora invece **che governa il centro destra
che ci sono stati aggressioni mortali o che rischiavano di esserlo
e che nascevano da ragioni ideologiche
(lo straniero, il diverso, l'omosessuale)
oggi questa violenza non è più politica,
è teppismo, criminalità ecc.
nonostante ci siano forze come la lega
che incitano allla violenza, a farsi giustizia da sè, alla ronda.

**Ma ciò che mi fa "incazzare"
è l'uso politico che la destra fa della violenza e del tema della sicurezza.
"La manipolazione della nostra paura,
scrive Paolo Barnard
"è divenuto uno dei più fiorenti business della fine del XX secolo e
del nuovo millennio.
Oltre alla nascita di una vera e propria industria della sicurezza,
si assiste al trionfo della Politica della Paura,
e cioè a quel giochetto gestito dai governanti che consiste nel pompare
minacce reali fino alla psicosi di massa,
con la solita complicità dei media come sempre acritici e asserviti al
potere".**

**Purtroppo c'è un' Italia
( sempre è stato così,
ma oggi forse c'è qualcosa di peggiore)
che non ragiona con la sua testa,
che è manipolata
e che è felice nell'esserlo.

E qui aggiungiamo pure ancora una volta
 che le responsabilità anche della sinistra
e di quella che fu sinistra
sono grandi.
             gianni
*
*I n t e r i s m i


Contraddizione**
*
*Se vince l'interista*
*perde la sinistra*
* *
*Mancini *
*Sempre così a modino*
*tutto a puntino*
*sta in panchina*
*invece che in vetrina*
* *
*I(n)ter
*
*dal manichino al mastinho*
*  *
*Arbitri*
* Ieri ,*
*una masnada di malfattori*
*con Moggi*
*il capo*
*Oggi ,*
*han trovato i rigori*
*per fallo di naso*
*come pinocchi gelosi
                                  [Pietro  Pieruccini]
*
 * *
*Schizzi (poetici)
                                                           gia nni
*
*1.
Cassa di Risparmio
*Di ogni aspetto
dovrei cogliere
metaforicamente scrivendo
il pozzo
visto come successione di strati
  che rivela infine
il fondo.


Così pensavo
ascoltando mio malgrado
l'uomo che con estenuante monotonia
esponeva i suoi propositi
per i suoi risparmi
            23 maggio 08
*2.
Contraddizioni
*Ciò che di me vedo
non è il volto
ma l'anima.
L'anima è un soffio
leggera e volatile
e danza.
Se mi guardo allo specchio
invece
             22 maggio 08
*3.
Lago di Bolsena
*Sono come sempre
situato in un punto
da cui osservo-sento.
Questa mattina disteso
su un telo a più colori acceso
   nel semicerchio dell'orizzonte
l'azzurro del lago che quasi si mescola nel cielo
tra gracidare di rane
e lo sciabordio delle onde
che fare che posso fare
in viaggio vacanza
  verso una Italia che non conosco
generosa e acuta
ma nel suo complesso di merda?
Il gracidare lo sciabordare
mi dicono
comunuque vivi
hai un corpo
lo esponi
raccogli benessere e calore
e ti arrovelli
apri giornali non servili
e leggi
un poco colleghi e pensi
ti arrabbi
e urli quell'impotenza muta
e inutile che rimbalza
come una palla contro il muro
tu tiri
ed essa ritorna.
                                    *31 maggio 2008
*
*4.
**Aforismo*
Senza confini
è solo
un pensiero che desidera.
I confini ci sono
e la fatica pure
*20 maggio 08*
5.
*Maremma*
Rimane infine
questo respirare
con gli occhi
a braccia aperte
coi cinguettii senza freno
e verde verde verde
in mezzo al tufo
        31 maggio 08








*La novità assoluta e prorompente di Cristo è l'amore.
Perché la Chiesa Cattolica autorizza a far risuonare nella casa di Dio
frasi come
"coloro che hanno manifestato ieri fanno semplicemente schifo"?
Coloro che avevano manifestato a Genova erano/ anche /omosessuali.
Un lungo appassionato articolo da leggere con attenzione.

*
*/Ciao Gianni, /
/seguo "Gettare il mio corpo nella lotta" da molti mesi,
 e anzitutto vorrei complimetarmi col lavoro da te svolto.
Allego un articolo scritto da me e da una mia amica,
vorrei potesse recare "Elilu" come firma,
qualora tu reputi opportuno pubblicarlo sul tuo giornale elettronico.
Grazie per l'attenzione concessaci,/
                                                          Elilu**/
/*


*/
/*/Ama et fac quod vis/. Ama e fa' ciò che vuoi. Senza ridurre a mero
relativismo questo aforisma di paternità agostiniana, sintesi
dell'incondizionata libertà che Dio ha concesso ai suoi figli, considero
necessaria una riflessione. Sono questi tempi che non mi permettono di
astenermi dal farlo, tempi in cui la Chiesa Cattolica autorizza, mi
auguro inavvertitamente, a far risuonare nella casa di Dio parole come
"coloro che ieri hanno manifestato fanno semplicemente schifo". Schifo.

Schifo è un termine di etimologia germanica che significa "paura". L'uso
che poi se ne è fatto nel tempo ha fatto sì che divenisse sinonimo di
ribrezzo, ripugnanza. Si è pertanto aggiunta una sfumatura di disprezzo,
certamente non trascurata dal prete che domenica 18 maggio ha ritenuto
opportuno inserire nell'omelia ciò che provo vergogna nel ripetere,
anzitutto come essere umano, oltre che come cattolica. Tuttavia ritengo
che sia proprio la paura del diverso ad averlo indotto ad assumere una
posizione del genere. Mi sento anche di aggiungere che ad aver paura di
chi è diverso da sé è solamente colui che non è sicuro di ciò che è, dei
valori di cui è portatore, e ciò non vuole assolutamente essere una
sterile provocazione. Ma procediamo con ordine, o la comprensione di
quanto intendo sostenere potrebbe risultare faticosa.

Chi sono "coloro che ieri hanno manifestato", così come il sacerdote di
Cornigliano (Genova) li ha definiti? Sono uomini e donne, creati ad
immagine e somiglianza di Dio, creature da Lui amate
incommensurabilmente. Prima di tutto. Sono poi studenti, disoccupati,
lavoratori. Sono nondimeno persone che amano, soffrono, ridono. Sono
/anche/ omosessuali. Ed è soltanto questa loro caratteristica che li
rende diversi dalla maggioranza di chi sta loro intorno. Eppure è
necessaria e sufficiente per farne una categoria a sé, per riassumere
quello che è il loro vissuto. In coscienza, e con onestà intellettuale,
non si può ridurre ai minimi termini una realtà così complessa come la
vita di un individuo. E' indispensabile una cautela che troppo spesso
non viene nemmeno presa in considerazione*
*

Il giorno 17 maggio si è tenuta per le vie di Genova, in occasione della
visita del pontefice Benedetto XVI, una parade laica. Non un gay pride,
solo una manifestazione di dissenso, resa lecita dal ventunesimo
articolo della nostra Costituzione, in cui, com'è noto, si afferma che
«tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con
la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione». Assistiamo ad
una coincidenza singolare, poiché il corteo si è svolto in quella che è
stata anche la IV Giornata Mondiale contro l'Omofobia. Alcune
associazioni, come Arcilesbica e Azione Trans, hanno aderito
all'iniziativa. Questi i fatti, cristallini. Mi rendo conto di come sia
stato facile, per un osservatore poco informato, interpretare la parade
laica come un gay pride. Probabilmente la differenza, almeno stavolta,
ha avuto sede soltanto nelle intenzioni e non nella forma.

Non nego che, proprio per il rispetto che nutro verso gli /anche/
omosessuali, io sia poco incline ad apprezzare le plateali dimostrazioni
di orgoglio. Forse figlia della convinzione che il sussurro si faccia
ascoltare più dell'urlo, credo che le più profonde trasformazioni
sociali si ottengano col proporre, e non con l'imporre. Proporre, alla
sensibilità di tutti, una quotidianità fatta di persone che esercitano
il loro diritto naturale all'amore. Un amore che non è ostile a nessun
patrimonio di valori. Un amore che non sfida alcuna cultura, o
mentalità. Semplicemente è, e non può sottrarsi all'inevitabilità del
suo esistere.

Dopo Cristo, il corso della storia non è più stato lo stesso. Su questo
punto sono concordi pensatori di opposte matrici e correnti. La novità
del Suo messaggio, assoluta e dirompente, è proprio l'Amore. /Ama il
prossimo tuo come te stesso./ Coloro che ieri hanno manifestato fanno
semplicemente schifo. /Amatevi gli uni gli altri./

Dio stesso è Amore. Prima di Cristo non vi era alcuna uguaglianza tra
gli uomini. Non era concepito che lo schiavo e il padrone potessero
essere posti sullo stesso piano come /persone/. Ed è proprio il concetto
di persona/ /che si afferma con Cristo, un concetto che non esclude
nessuno poiché l'intera umanità è figlia di un unico Dio. A nessuno è
negato l'Amore di Dio, ed ogni uomo è al tempo stesso irripetibile e
immagine del medesimo Padre. Come uno specchio andato in frantumi: ogni
frammento è diverso per contorni e dimensioni ma riflette la stessa
immagine degli altri. Per la prima volta con Cristo è posto l'accento su
ciò che unisce e non su ciò che divide.

Se potessimo davvero vedere negli altri un po' di noi, e non ciò che ci
distanzia e distingue, forse vivremmo realmente il messaggio evangelico.
E' questa la "buona novella". Se riuscissimo a scoprirci meno diversi di
quanto possiamo apparire, avremmo certamente meno paura gli uni degli
altri. E non si permetterebbe che un sacerdote, testimone tra i
testimoni di Dio, potesse riferirsi a dei suoi fratelli con sprezzo e
disdegno.

L'ortodossia cattolica dichiara moralmente impura l'omosessualità
praticata. Benché molti uomini di chiesa si siano opposti a questa
posizione, in primis Franco Barbero --fino al 2003, don Franco Barbero-,
rimane vigente, nella Chiesa, la condanna. E' questo un dato di fatto e
non intendo negarlo, per quanto discutibile. Ma, attenzione, un prete
dovrebbe sapere che tale condanna è da indirizzarsi unicamente al
peccato, e non al peccatore. Dunque, non agli omosessuali. Anzi, nel
1996 la Congregazione per la Dottrina della Fede ha indirizzato a tutti
i vescovi una missiva in cui è esplicitato che «va deplorato con
fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto
di espressioni malevoli e di azioni violente». Probabile che a
Cornigliano non sia mai arrivata. Forse è responsabilità della Poste
Italiane, chissà.

La Chiesa ammette l'omosessualità fintanto che rimane in potenza. Nel
momento in cui diventa atto, avviene una deviazione volontaria operata
dall'individuo. Ma come può questo conciliarsi con la prima enciclica
del Papa, /Deus caritas est/ , dedicata all'amore cristiano? Vi si
afferma che eros (passione o, più propriamente, amore che tende verso la
finitezza) e agape (gratuità nel donarsi) si completano e debbano
pertanto convivere nel cuore dei cristiani. Che amore si richiede allora
agli omosessuali? Un amore represso perché colpevole? E di cosa? Di
esistere. Un'esistenza voluta dallo stesso Dio in nome del quale si sono
emesse sentenze troppo spesso lontane dall'essere espressione di quella
purezza originaria del messaggio cristologico.

Il Vangelo di Matteo riporta queste parole: «chi scandalizza anche uno
solo di questi bambini, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al
collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del
mare.». Qua, e solo qua, risiede colpevolezza. Eppure la cronaca riporta
con sempre maggior frequenza notizie di pedofilia, reato agli occhi di
Dio, della legge civile e della coscienza, consumatasi in ambiente
ecclesiastico. Questo fa schifo. Questo fa orrore. Senza possibilità di
riscatto alcuno.

Gesù disse: «Ciò che avrete fatto ad uno tra i più umili degli uomini,
lo avrete fatto a me». Tristemente ironico che gli /anche/ omosessuali
vengano, nella migliore delle ipotesi, definiti gay. In inglese
significa "allegro". Eppure molti di loro non conoscono la piena
felicità da molto tempo. La televisione ci propone caricature da
assurgere a modello di trasgressione, la moda gioca con
l'interscambiabilità dei generi sessuali. Ma cos'ha a che vedere questo
con la vita reale? In pochi sanno cosa significhi doversi allontanare
dalla propria famiglia per impedire che possa vergognarsi di noi.
Cambiare città, lavoro, casa. Solo per poter amare. E continuare ad
amare ciò che ci siamo dovuti lasciare dietro. Sentirsi spezzati in due
e non avere altra scelta. In pochi sanno cosa significhi sostenere lo
sguardo di una madre che soffre per il distacco che tu hai dovuto volere
per te stesso. Convivere con un senso di colpa che serra il respiro a
volte. In pochi sanno cosa significhi dover rinunciare alla possibilità
di divenire padri e madri, inibendo gli istinti genitoriali che abbiamo
come chiunque altro. Sentirsi egoisti, quasi disumani, per aver soltanto
sfiorato l'idea di poter concepire e crescere poi all'interno di una
coppia formata da due genitori dello stesso sesso un figlio.
Contronatura, il bisogno di amare un figlio per noi è contronatura.
Forse rimarranno in pochi a saperlo, ma certamente ci sarà qualcuno in
più oggi. Dio ci ha voluto affidare questo dono, che spesso diviene un
fardello insostenibile, e ci ha resi parte dei "più umili degli uomini".
Ed è stato fatto a noi, erano per noi quelle parole. Coloro che hanno
manifestato ieri fanno semplicemente schifo.

                   Elilu



    Per il lunedì mattina


*                                                                                               
a cura di Fabio Neri
*


La vita non è né bella né brutta, ma è originale !
*                                                                                      
Italo Svevo*



I bambini sono innocenti e amano la giustizia, mentre la maggior parte 
degli adulti è
malvagia e preferisce la misericordia.
*                                                                               
Gilbert Keith Chesterton*




Io non amo la gente perfetta, quelli che non sono mai caduti
o che non hanno mai inciampato.
A loro non si è svelata la bellezza della vita.
*                                                                          
Boris Pasternak*


Perdere la fanciullezza è perdere tutto. E' dubitare.
E' vedere le cose attraverso la nebbia fuorviante dei
pregiudizi e dello scetticismo.
*                                                            Boris Pasternak


e per la settimana
*

Questo è un paese che
-non molti decenni fa-
ha conosciuto il fascismo.
E gli è piaciuto.

Ciò che vediamo intorno a noi ogni giorno
ci mostra in modo impietoso
che siamo un paese perduto.
Chi non lo vuole vedere,
e si limita ad agitare la consolazione di piccoli rimedi di facciata,
è in realtà una persona cinica
e senza speranza.
                    Antonio Moresco *
*



**

* *

* *
*/ /**Invio **/Queste email le ho inviate anche a chi conosco poco o 
pochissimo,/*
*/o a chi magari non mi conosce o che solo casualmente/*
*/       è entrato nella (mia) posta  
ettronica.                                                                                                                   
/*
*/Chi per qualsiasi ragione non vuole ricevere questi messaggi/*
*/me lo faccia,  e scusatemi, sapere:     gianniq@??? 
<mailto:gianniq@protocol.it>  /*


*/Chi invece si sente partecipe, anche quando dissente,/**/ aggiunga,
proponga, faccia le sue critiche, e magari faccia circolare ..../*

*/                                                          Chi vuole 
essere inserito 
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