[Intergas] Legambiente su nucleare

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Autore: Anna Maria
Data:  
To: 'Lista del coordinamento dei GAS milanesi'
Oggetto: [Intergas] Legambiente su nucleare
Carissimi dell’Intergas,

Fausto Trucillo di Fa’ La Cosa Giusta ci manda questa mail in relazione alla
giornata della Marcia sul Clima.

Nell’ultimo incontro del 19 maggio non sono state prese decisioni in merito
alla partecipazione dell’Intergas: che cosa facciamo?

Intendiamo eventualmente partecipare in Piazza San Babila al gruppo n.4 “I
territori e la qualità?”

In caso di risposta rapida e affermativa, ci attiveremo subito per
organizzare la nostra presenza.

Anna Maria e Mauro



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ho ricevuto questa comunicato stampa da legambiente e ho pensato che magari
poteva essere utile ad intergas per fare luce sul lontananza di Legambiente
dall'adesione al nucleare.
A presto
Fausto






Roma, 22 Maggio 2008
Comunicato Stampa



Scajola: piano d’azione su nucleare



Legambiente: “L’energia prodotta dall’atomo più costosa delle altre fonti

e non ha fatto passi avanti in termini di sicurezza”



L’esecutivo chiarisca dove vuole prendere i soldi e dove vuole fare le
centrali:

a Montalto? a Caorso? a Bagnoli? A Gela?



“Opposizione durissima all’opzione nucleare”



“C’era una volta l’energia atomica poco costosa, competitiva, sicura… Ecco
che riparte la favoletta del nucleare che risolve tutti i problemi
energetici dell’Italia…”. Legambiente commenta con ironia e durezza le
dichiarazioni del ministro Scajola. Stamane il titolare del dicastero dello
sviluppo economico, intervenendo all’assemblea di Confindustria, ha
annunciato che entro la legislatura partiranno i lavori di un gruppo di
centrali nucleari di nuova generazione.

“Prima di sbandierare atomi a destra e a manca – sottolinea il presidente
nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza – l’esecutivo dovrebbe
chiarire alcunipiccoli particolari. Pima di tutto: dove pensa di recuperare
i soldi per realizzare gli impianti?”. A mo’ di esempio Legambiente ricorda
che il primo (e finora unico) reattore nucleare commissionato nell’Europa
occidentale dopo Cernobyl – quello finlandese sull’isola di Olkiluoto – ha
già sforato il budget di spesa previsto del 35%, passando dagli iniziali 3
milioni di dollari agli oltre 4,1 attuali. “I sostenitori del nucleare
dichiarano che il costo di costruzione più elevato delle centrali è
bilanciato dai minori costi che si sostengono in seguito per il combustibile
e il processo produttivo – aggiunge Cogliati Dezza – In realtà la Energy
InformationAdministration degli Stati Uniti, non una setta di fanatici
ecologisti dunque, afferma che l’elettricità proveniente da una nuova
centrale nucleare è più costosa del 15% rispetto a quella prodotta col gas
naturale e nel computo economico non sono considerati né i costi di
smaltimento delle scorie né lo smantellamento dell’impianto alla fine del
ciclo vita”.

Altri aspetti non secondari da chiarire, secondo l’associazione
ambientalista, sono quelli che riguardano la “generazione” dei reattori.
Dire nuova generazione, afferma Legambiente, lascia intendere che si sta
parlando della “quarta generazione”, che è però ancora in una fase
embrionale: se tutto va bene impianti di questo tipo saranno disponibili tra
20-25 anni. Se davvero Scajola vuole una prima pietra entro i prossimi
cinque anni allora sta parlando della terza generazione, quella che non ha
fatto passi avanti in termini di sicurezza e che oggi l’Europa sta
generalmente smantellando”.

Legambiente chiede al Governo di indicare anche dove vorrebbe aprire queste
nuove centrali. Che farà? Utilizzerà i siti del passato (Latina, Montalto,
Caorso…) oppure ne individuerà di nuovi. “Comunque sia noi siamo pronti, su
questa vicenda, a una opposizione durissima – conclude Cogliati Dezza – li
aspetteremo al varco: sarà davvero dura far diventare realtà la vecchia
favoletta dell’atomo”.



L’Ufficio Stampa 06 86268399 - 53












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