[NuovoLab] sembra storia...quando ancora rifondazione poteva…

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著者: Edoardo Magnone
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To: Mailing list del Forum sociale di Genova
題目: [NuovoLab] sembra storia...quando ancora rifondazione poteva fare il saluto militare alla parata...
Domani ai Fori Imperiali sfilano reparti militari e protezione civile
Pdci: se Bertinotti va è incoerente. Verdi: nel 2007 l'aboliremo
Due giugno, la parata
divide la sinistra
di CLAUDIA FUSANI

ROMA - In apertura le missioni internazionali, i reparti impegnati in
Iraq e in Afghanistan a cui, soprattutto, è dedicato il titolo scelto
per la parata: "W l'Italia". In chiusura le Frecce Tricolori, il
carosello aereo sopra l'Altare della pace, lo spettacolo più bello.

Ridimensionata - ma non dimezzata come era stato detto - un po' più
breve - un taglio di circa mezz'ora - la parata militare deve fare i
conti nella vigilia con le polemiche e gli imbarazzi nella sinistra
radicale e pacifista che è al governo. E che domani sarà divisa.

Una parte, a cominciare dal presidente della Camera Fausto Bertinotti,
sarà in prima fila nella tribuna autorità a rendere gli onori ai
reparti in armi e anche civili. Un'altra parte sarà sul Lungotevere
per la contro-parata, quella pacifista appunto, a cui parteciperanno
anche pezzetti di governo come il sottosegretario all'Economia e alle
Finanze il verde Paolo Cento che promette "l'abolizione della parata
nel 2007". Imbarazzato di andare alla contro-parata? "Lo sarei se dopo
tanti anni di militanza pacifista non andassi alla marcia no-war che
chiede il ritiro subito delle truppe dai teatri di guerra" ha spiegato
qualche giorno fa. Alla marcia organizzata dal cartello
"Sbilanciamoci" ci saranno le sigle pacifiste, dall'Arci ai Social
forum, da Emergency alla Tavola della pace, Fiom e Cobas. I partiti
come Rifondazione con il capogruppo al Senato Giovanni Russo Spena
seguito da un plotoncino di parlamentari, i Comunisti italiani con
l'onorevole Marco Rizzo, i Verdi e il correntone ds.

Volti della maggioranza che non condividono le scelte dei colleghi di
partito al governo. Prima di tutto il modo "sbagliato" di celebrare il
2 giugno: "Con tutto il rispetto per le forze armate - si chiede
Elettra Deiana (Rc) - perché dobbiamo festeggiare la festa della
Repubblica con una marcia militare?". Rizzo denuncia "la mancanza di
coerenza in chi, come Bertinotti, si è sempre battuto contro la guerra
e contro la presenza dei militari italiani in Iraq e domani festeggia
la Repubblica in una sfilata che cancella l'articolo 11 della
Costituzione". Ma Bertinotti domani avrà un dovere e ruolo
istituzionale. "Sarò il presidente di tutti gli italiani" disse nel
suo discorso di insediamento. E lunedì ha ricevuto a Montecitorio Gino
Strada, don Ciotti e don Tano dall'Olio di Pax Christi, firmatari di
un appello per il ritiro delle truppe.

C'è anche la sinistra della "terza via", quella che, sempre in prima
fila tra il popolo arcobaleno, questa volta è assente da tutto in nome
di "precedenti impegni": i ministri Giovanna Melandri e Alfonso
Pecoraro Scanio, il segretario del Pdci Oliviero Diliberto impegnato a
Cagliari nella campagna elettorale. Anche un pacifista duro e puro del
correntone ds come Famiano Crucianelli, ora sottosegretario agli
Esteri, ha altri impegni. Idem per Alfonso Gianni (Rc),
sottosegretario allo Sviluppo Economico. Rifondazione chiede alla
provincia di Roma di boicottare la parata e "non inviare gli uomini
della polizia provinciale".

Quirinale e il ministro della Difesa Arturo Parisi hanno fatto un
visibile sforzo per rendere meno "marziale" e più civile. Lo dimostra
anche la scelta del titolo: "W l'Italia". Per sottolineare, si spiega
a palazzo Baracchini "il legame indiscutibile tra la Repubblica, le
sue forze armate e gli italiani".

(1 giugno 2006)

http://www.repubblica.it/2006/06/sezioni/politica/2-giugno/2-giugno/2-giugno.html



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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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(Numbers 32:23)
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