Rigiro simpatico (quanto triste) parallelo offerto da greenreport.it
Due comunicati ministeriali a confronto, senza commento:
Comunicato del: 29 aprile 2008
Riunione Ocse; Pecoraro, lotta ai cambiamenti climatici non danneggia competitività
Gli studi dell´Ocse dicono chiaramente che le politiche per fronteggiare i cambiamenti climatici non ostacolano la competitività e che, anzi, in molti casi la stimolano. E il fatto che a dirlo non sia un´associazione ambientalista ma l´Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo non mi pare un aspetto non di poco conto´´.
Lo ha dichiarato Alfonso Pecoraro Scanio, ministro dell´Ambiente e presidente della riunione ministeriale dell´Ocse dedicata ad "Ambiente e competitività globale" conclusasi poco fa a Parigi.
"Abbiamo convenuto - ha aggiunto Pecoraro presentando alla stampa le conclusioni della due giorni di lavori cui hanno preso parte circa 40 ministri - sul fatto che la protezione dell´ambiente e la crescita economica debbano andare di pari passo e riconosciuto l´importanza dell´integrazione delle problematiche ambientali all´interno delle politiche economiche e settoriali. Inoltre abbiamo sottolineato come vada rafforzata la capacità di intervenire in fase di prevenzione di fronte agli allarmi ambientali. I costi dell´inazione, così come i costi degli interventi successivi ai disastri, sono enormi".
"Il lavoro dell´Ocse - ha concluso Pecoraro Scanio - può servire a risvegliare le coscienze dei decisori politici ed economici e convincere anche consumatori e cittadini sulla necessita´ di una riconversione ecologica dell´economia e della società".
Comunicato del 25 maggio 2008
Clima: G8; Prestigiacomo, da rivedere intesa UE su emissioni
L´Italia vuole ridiscutere lo schema raggiunto con l´Unione europea sul taglio delle emissioni di gas responsabili dell´effetto serra prima della conferenza di Copenhagen che a dicembre 2009 sarà, secondo i piani, chiamata a ratificare l´accordo post Kyoto.
E´ il ministro dell´Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ad affermarlo a margine dei lavori del G8 in corso a Kobe. "Bisogna riavviare le discussioni al più presto - ha detto il ministro - in considerazione del fatto della difficoltà di raggiungere gli obiettivi. Il protocollo di Kyoto ci indicava una riduzione delle emissioni del 6,5% annuo fino al 2012, ma, invece di diminuirle, le stiamo aumentando del 12% annuo".
Ci sono "investimenti da fare e c´è già un gap del 18% annuo. Ora - ha aggiunto Prestigiacomo - il governo precedente si è impegnato a un altro taglio del 18% annuo fino al 2020, nell´ambito del 20% complessivo dell´Unione Europea. Ma com´è possibile fare questo considerando che c´è pure un´economia in forte difficoltà? E´ stato approvato uno schema che, invece, aiuta paradossalmente uno Stato come la Germania che ha impianti di carbone altamenti inquinanti. Anche la Francia, del resto - ha concluso Prestigiacomo - ha difficoltà ad attuare i parametri di Kyoto".
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