Alemanno vuole intitolare una strada di Roma al fascista Giorgio Almirante.
Al link in fondo al messaggio si trova il testo
originale del manifesto firmato da Almirante il
17 maggio 1944 in veste di capo di gabinetto del
ministro repubblichino Mezzasoma. Un editto che
ordinava agli sbandati dell'esercito italiano e
agli appartenenti alle «bande» partigiane di
consegnarsi ai «punti di Polizia Italiani e
Tedeschi entro le 24 del 23 maggio 1944», pena
essere «considerati fuori legge e passati per le
armi». Quel comunicato porta lintestazione
«prefettura di Grosseto» e proprio nella
provincia maremmana fu la legittimazione
giuridica per il rastrellamento di Niccioleta del
13 giugno 1944 effettuato dalle truppe
nazi-fasciste, che portò all'arresto di 83
minatori che in parte vennero massacrati subito,
e in parte deportati a Castel Nuovo Val di Cecina
per avere lì la stessa sorte. Il manifesto era
stato stampato nella tipografia di Roccastrada e
riemerse solo negli anni settanta, quando lo
storico Renzo Vanni, anarchico e partigiano, lo
rintraccio' presso larchivio storico del comune
di Massa Marittima in provincia di Grosseto. Quel
documento testimonia la partecipazione attiva di
Almirante alla repressione contro i partigiani e
la continuità storica tra il MSI ed il fascismo e
gli fece meritare (dalle colonne dellUnità) il
titolo di «fucilatore» confermato da una sentenza della magistratura.
http://www.carnialibera1944.it/resistenza/almirante.htm