[Lecce-sf] per processi unitari

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Autor: Silverio Tomeo
Data:  
A: social forum
Assumpte: [Lecce-sf] per processi unitari
LA SINSTRA CONTINUA AD ESISTERELA SINISTRA CONTINUA AD ESISTERE: RICOSTRUIAMO LE RAGIONI DELLA SINISTRA, DELL'AGIRE COLLETTIVO, DELLA DEMOCRAZIA PARTECIPATA


I partiti e le energie della sinistra diffusa che a Lecce diedero vita al Comitato unitario "la Sinistra l'Arcobaleno" hanno iniziato con un primo affollato dibattito pubblico un percorso di coordinamento che si vuole continuare a fare esistere nella città.

Il risultato elettorale cancella per adesso dai due rami del Parlamento repubblicano la rappresentanza della sinistra che si era presentata unitariamente con uno stesso simbolo, in un quadro di pesante successo del centrodestra, della ripresa del leghismo al Nord e poi della vittoria di un sindaco post-fascista della destra sociale a Roma. Questa situazione inedita nella storia repubblicana è grave e pesante, nè può essere supplita da settori del Partito democratico per conto terzi, mette a repentaglio una rappresentanza di culture politiche legate al lavoro, all'ambiente, alla laicità, indebolisce l'opposizione al nuovo governo delle destre. Tutto sarà più difficile, e non certo più facile, come da sponde diverse si crede o si fa finta di credere. Ma nello stesso tempo va detto che il risultato elettorale fotografa una situazione reale, di orientamento e di disorientamento degli elettori, di stato degli umori profondi del paese, di scelta di governo che non vedeva più alternative convincenti dopo la crisi dell'Unione e del centrosinistra e la fine anticipata della legislatura. Bisogna di tutto questo prenderne atto e farne oggetto di serio dibattito: questo è quanto già sta accadendo, faticosamentente e anche drammaticamente, nelle formazioni politiche della sinistra e anche nelle assisi autoconvocate, come quella di Firenze.

Ma la sinistra, nel nostro paese, continua ad esistere, dalle restanti assemblee elettive ai sindacati, nelle associazioni e nel volontariato, nei movimenti sociali collettivi e nella organizzazione della cultura. Esite anche una sinistra diffusa della società civile, una sinistra sociale delle reti di iniziativa sul territorio, una sinistra disponibile all'attenzione verso reali processi unitari. D'altra parte senza voler creare fossati artificiali va pure detto che la frattura tra sinistra politica e forme della autonoma politica sociale, tra crisi delle culture storiche del Novecento e nuovi linguaggi, da una parte è frutto di un processo di lunga durata e di decomposizione negli anni, dall'altra non è più pensabile e ricomponibile se non in nuove forme plurali e coordinate.

A Lecce il risultato delle ultime elezioni amministrative di un anno fa sancì l'avvenuta scomparsa a Palazzo Carafa della rappresentanza di tutta un'area politica sociale e culturale. In città abbiamo ottenuto un risultato non lontano dal magro risultato nazionale, comunque sufficiente per pensare a una presenza di sinistra da riorganizzare unitariamente senza concorrenzialità intestine per le prossime e ancora lontane elezioni amministrative. Allora, il percorso di intesa unitaria a Lecce che vogliamo intraprendere dovrà misurarsi in prospettiva sulla rappresentanza autonoma in Consiglio Comunale e in un quadro di iniziativa e di alleanze programmatiche per decostruire il blocco urbano di potere rappresentato dalle destre e per costruire l'alternanza e l'alternativa. Non bisogna rinunciare al sogno del buon governo della polis né al municipalismo democratico e partecitativo.

Lo spazio politico della sinistra va salvaguardato e strutturato in forme politiche aperte e all'interno di uno spazio pubblico che faticosamente si è andato costruendo in città negli ultimi anni. L'intesa unitaria di sinistra a Lecce dovrà misurarsi con l'agenda pubblica del dibattito sulle sorti della città, sul suo governo, sui problemi dei cittadini, sui bisogni della parte più debole del disagio sociale e dell'esclusione, sulla qualità della vita, la salvaguardia dell'ambiente, le forme partecipative di democrazia urbana, la legalità e la trasparenza del rapporto tra politica interessi e bisogni, la tutela reale dei diritti di cittadinanza per tutti. Una presenza plurale e unitaria della sinistra a Lecce dovrà sapersi rapportare ai movimenti urbani di cittadinanza attiva, alle associazioni, alle aree di impegno sociale attivo. Il dibattito nazionale delle soggettività della sinistra lo si dovrà assumere con cognizione e rispetto per le posizioni singole e diverse, ma sempre responsabilmente nel senso della ricostruzione di una presenza di sinistra autorevole, reinsediata socialmente e aperta al dibattito sulla crisi della politica e della democrazia.

Anche fisicamente bisognerà stare e saper stare in una casa comune della sinistra, in uno spazio plurale nelle culture politiche, cercando di ritrovare ragioni, linguaggi e idee per l'agire collettivo.



S.T.