prendo e rilancio dal forum di grillo
Roma, 13 maggio 2008
COMUNICATO STAMPA
Italia Nostra denuncia: "energia" e "infrastrutture" coperte dal  
segreto di stato.
Dal 1° maggio gravemente compromesso il diritto di partecipazione dei  
cittadini
Con uno degli ultimi suoi provvedimenti (il DPCM, decreto del  
consiglio dei ministri 8 aprile 2008, pubblicato nella gazzetta  
ufficiale del 16 aprile 2008) il cessato governo ha approvato il  
regolamento che detta i criteri per l'individuazione delle notizie,  
delle informazioni, dei documenti, degli atti, delle attività, delle  
cose, dei luoghi suscettibili di essere oggetto del segreto di stato.
Con sorpresa e preoccupazione apprendiamo che tra le materie di  
riferimento cui potrà essere esteso il segreto di stato sono compresi  
(al punto 17 dell'allegato!) anche gli impianti civili per produzione  
di energia ed altre infrastrutture critiche.
Con la conseguente soppressione delle stesse garanzie assicurate  
dalla disciplina della valutazione di impatto ambientale!!!
Con le presunte ragioni della salvaguardia dei supremi ed  
imprescindibili interessi dello stato il presidente del consiglio dei  
ministri, anche con sua autonoma determinazione, potrà dunque apporre  
il segreto di stato su ogni informazione, e perfino luogo, attinente  
ad ogni grande opera controversa, in questo senso critica (una  
centrale elettrica, un'infrastruttura autostradale o di alta velocità  
ferroviaria, lo stesso ponte di Messina!), e così escludere la  
partecipazione dei cittadini a decisioni fondamentali che incidono  
direttamente sui modi di vita della comunità civile e nulla hanno a  
che vedere con le esigenza della difesa.
Italia Nostra denuncia la grave lesione del diritto di cittadini e  
associazioni alla vigilanza critica sull'operato della pubblica  
amministrazione, riconosciuto per legge con l'accesso  
all'informazione, per l'esigenza insopprimibile di assicurare  
trasparenza e imparzialità all'attività amministrativa.
per informazioni
Ufficio Comunicazione Italia Nostra
a seguire una riflessione di un compagno della mailing noinc
Carissimi,
da quello che posso capire sembrerebbe che tutta la manovra sia  
finalizzata a spianare la strada per la realizzazione dell'impianto  
di smaltimento (in realtà solo di stoccaggio) "di superficie" per le  
scorie nucleari (quello che volevano fare a Scansano, tanto per  
capirci) che, a sua volta, e propedeutico per il rilancio in grande  
stile del nucleare in Italia.
Una "curiosità": cercando su Google ho scoperto che le centrali per  
la produzione di energia erano state inserite fra gli impianti  
sottoposti a segreto militare anche nel Regio decreto 11 luglio 1941,  
n. 1161. Ma eravamo in piena guerra...
  Di seguito un breve articolo apparso su Umanità nova della scorsa  
settimana.
Ciao
Maurizio
<<<<<<<<<<<<<<
Il governo Prodi ci ha lasciato un’ultima eredità di cui avremmo  
fatto volentieri a meno. Con un decreto entrato in vigore il primo  
maggio “gli impianti civili per la produzione di energia” sono stati  
inseriti nell’elenco dei luoghi che possono essere coperti da segreto  
di stato (1). Leggendo il regolamento governativo si viene a sapere  
che in caso di timori per la “sicurezza degli interessi supremi dello  
stato”, stabiliti dal presidente del Consiglio dei ministri su  
indicazione della branca di coordinamento dei servizi segreti, gli  
impianti energetici passeranno dal controllo della ASL e dei Vigili  
del fuoco a quello di “autonomi uffici di controllo”. Il personale di  
questi uffici, che saranno costituiti a “livello centrale” dalle  
amministrazioni interessate, non avrà più alcun obbligo di  
informazione nei confronti delle autorità sanitarie (ASL) e di  
sicurezza (Vigili del fuoco).
Il testo del regolamento è solo apparentemente vago: cosa potrà  
essere coperto da “segreto di stato”? “le informazioni, le notizie, i  
documenti, gli atti, le attività, i luoghi e le cose attinenti alle  
materie di riferimento esemplificativamente elencate”. Cioè tutto  
quello che riguarda l’impianto indicato. L’esempio francese dimostra  
che con la scusa di preservare gli interessi nazionali, lo stato si  
prepara a negare l’accesso a tutti i documenti che riguardano le  
installazioni nucleari civili e, più in generale, di tutte le  
infrastrutture energetiche e comunque strategiche (2).
Una conferma ai timori di collegamenti fra l’eredità lasciata da  
Prodi e il rilancio del nucleare ci viene data da una autorevole  
fonte: il giornale della confindustria (3). In un articolo,  
evidentemente frutto di notizie di “prima mano”, il giornale  
padronale ci spiega che il regolamento costituisce “una corsia  
preferenziale, un po’ nascosta ma proprio per questo più rapida.  
Potrà servire a risolvere finalmente il problema del deposito unico  
per lo smaltimento delle scorie nucleari italiane. In nome del  
segreto di stato. Che consentirà di dire basta alle defatiganti  
mediazioni, alle insurrezioni locali, ai tormenti senza fine che  
hanno cancellato ogni progetto pensato per mettere in sicurezza le  
nostre scorie”. Il regolamento applicativo potrà “facilitare il passo  
propedeutico a qualunque ipotesi di ritorno operativo al nucleare  
italiano: la soluzione, appunto, dell’annoso problema della  
conservazione e del trattamento in una struttura dedicata del  
materiale radioattivo conservato provvisoriamente nelle strutture  
delle vecchie centrali nucleari fermate dal referendum del 1987”. A  
questo punto è fin troppo facile il collegamento fra il regolamento  
entrato in vigore il primo maggio e le precedenti mosse del governo  
Prodi che nell’ottobre 2007 aveva previsto l’individuazione di un  
unico sito “di superficie” e nel febbraio 2008 aveva nominato la  
commissione incaricata di individuare tale sito. Sul luogo dove  
portare e trattare le scorie nucleari italiane, che sarà ancora  
“provvisorio” visto che di trovare un sito “geologico definitivo” non  
se ne parla nemmeno, il giornale della Confindustria lancia una  
ipotesi che visto il tono dell’articolo ci deve far drizzare le  
orecchie: “molti dei centri operativi dell’ENEA sono già ampliamente  
blindati …E la riservatezza in questo caso, potrebbe essere gestita  
con regole e prassi già consolidate. Ciò vale per tutta la “filiera”:  
dagli iter autorizzativi al monitoraggio, dalla costruzione alla  
logistica”.
Nei prossimi mesi vedremo quale sarà il sito scelto dal governo  
Berlusconi sulla base di quanto predisposto dal governo Prodi. Si  
apre una battaglia importante. Prepariamoci.
A. Ruberti
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(1) E. Magrini, Le centrali del segreto. Primo atto della lobby  
nucleare?, Carta, 23 aprile 2008. Si tratta del regolamento di  
applicazione dell’articolo 39 della legge 124 del 3 agosto 2007  
(riforma dei servizi segreti e del segreto di stato). Al punto 17  
dell’allegato al decreto sono inseriti anche gli “stabilimenti civili  
di produzione bellica” e “ogni altra infrastruttura critica”. In  
pratica anche le grandi opere di comunicazione, come le TAV,  
potrebbero essere coperte da segreto di stato.
(2) Il portavoce della rete “Sortir du nucleaire”, Stephane Lhomme, è  
stato convocato dalle autorità di polizia di Levallois-Perret che lo  
hanno incriminato per la diffusione di un documento “riservato”  
riguardante il progetto di centrale EPR. (Reuters, 28 aprile 2008)
(3) Federico Rendina, Esteso all’energia il segreto di stato, Il  
Sole-24 ore, 9 maggio 2008
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Marcantonio Lunardi
è ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile
Coloro che si sono limitati a ciò che appariva loro come possibile,
non hanno mai avanzato di un solo passa
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