Re: [inquieto] andare a cagare

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Szerző: nel deserto, sabbia nel vento
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Címzett: nel deserto, sabbia nel vento
Tárgy: Re: [inquieto] andare a cagare


On Sun, 11 May 2008 16:45:43 +0200, "nel deserto, sabbia nel vento"
<ca_favale_mlist@???> wrote:
> Orsù, disse Alberto da Giussano tenedoselo in mano, che si vol dire con
> l'enunciato scritto privo di autore ed espressione "fumante" indecisa
> fra un cannone di Maria o contrasto termico di quel PIL depositato sul
> prato dall'inconfondibile aroma olfattivo?...se pestato poi...
> Riepilogando dal fondo, relative questioni sui massimi sistemi
> universali, vorrei chiedere delucidazioni, in quanto non è chiaro il
> senso del potere da...abolizione? tolto il potere, chi resta come
> controparte per gli enunciati? siamo sicuri di non essere proprio noi
> per primi, come individualità fisiche, ad esercitare un potere su ogni
> espressione che ci ruota intorno? sarebbe bene rifletterci sopra, per
> evitare di eliminarci lasciando le dita nello stipite della porta
> sbattendola per la rabbia... Gerarchia, dominio?... senza
> dover manifestare la tirannia da psicosi celebrale, sono espressioni
> tipiche della natura umana, episodiche o sporadiche per i più,
> totalitarie per chi ha fatto del "io voglio" la sua  migliore
> rappresentanza di vita...come meteoriti della storia, sopravvivono
> alimentandosi degli altrui bisogni, ad ogni tipo d'intemperirie e, chi
> più chi meno, rappresentano la dualità del nostro genere, specie,
> dominio sui restanti privi di verbo, gerarchi inconsapevoli riguardo
> all'ambiente su cui tutti dibattono per renderlo "sostenibile" e
> chiamano pianeta Terra. Nessuno ha determinato la misura da adottare per
> il sospensorio, tanto Gaya deve sostenere le p... ahh! che metafore del
> c..... Inoltre, esiste un altro fine? ateo Piripillo, eccome!! si fa
> chiamare Morte, una roba che tutti ne s-parlano ma ignuno mai è tornato
> per raccontarla, solo protagonista dell'evento quando succede poi...il
> Nulla, chissà se così è ma "assolutamente" (main God, che orribile
> parola) inconfutabile verità(?), unico reale fine di questo percorso.
> "Ma l'importante e' che una comunita' umana si costituisca in una causa
> comune, a monte di tutte le altre."    Non trovi, autore dell'aforisma,
> che dentro a questo pensiero si trovino le espressioni del potere, della
> gerarchia, del dominio?...ti garantisco che leggendo in più individui,
> rimane un "ragionevole dubbio" sul significante esposto...poi, vedi tu,
> noi intanto andiamo a cagare...certi di non appartenere ai rassegnati,
> forse qualche volta realisti ma sono difetti che si acquisiscono nel
> tempo, comunque privi del senso di onnipotenza divenuto endemico, chissà
> perchè...
> Sulle "cause comuni" vorrei capire meglio (non solo io ma considerato
> che mi son preso la bega di sputtanarmi offrendomi volontario nella
> presente dissertazione) quale sarebbe l'aspetto "vitale": l'ascia di
> guerra, mai seppellita, anche perchè fa la ruggine e il tetano è

tornato
> dal sepolcro... libertà, anarchia?Considerando inoltre, che le comunità
> umane (d'inclinazione pluralista) sono "creative" ideologicamente
> rispetto all'habitat dove si sono formate e si formano, le stesse
> parole, espressioni verbali hanno interpretazioni
> linguistico/filosofiche bio-differenti nel pensiero di ogni Essere
> vivente. Che fanno quando s'incontrano? mazzolate alla cieca,
> condivisione nonostante vedute e visioni diverse, conquista della
> comunità (che sta a valle) per imporre la propria idea di "libertà" o

di
> "anarchismo deristrutturizzantevole" nella misura in cui, che è
> nell'ottica, ubriacando con la dialettica, poi da vino, spesso scadente,
> infine con il "fumino" per ritualizzare l'incontro, ruttando ancora la
> carnazza indigerita....? Fanculo i vegetariani che erano in
> maggioranza... Che roba buffa la bio-diversità....estinta!! Partecipando
> al guazzabuglio dei Movimenti planetari, sembra ci sia molta confusione
> sul termine "causa" dove il "comune" rimane un'entità difficilmente
> collocabile: qualcuno ha detto che oggi sarebbe già un buon risultato
> riappropriarsi soggettivamente della propria "causa" prima di renderla
> "comune", depurata dalle ideologie settoriali, individualismi iper
> egocentrici... Che dire a tal riguardo? potrebbe ma sempre condizionale
> è... "La nostra azione e' ancora imberbe ed avvolta nell'ombra mentre
> i segni dello sgretolamento della comunita' umana sono evidenti al
> massimo grado, alla luce del sole e ognuno di noi se li porta sulla
> propria pellaccia"
> In questo segno di ancora non perduta lucidità, affondano le ragioni e i
> torti nell'espressione possibilista di riuscire, senza scivolare in
> congetture "politikesi e socialmente inutili" all'idea pura,
> interpretabili in tanti modi e facilmente strumentabili da chiunque
> venga in contatto sulla rete. Se c'è una cosa che mi trova d'accordo nei
> colorati proclami di un vostro concittadino, è "l'uso e significato
> delle parole" che dobbiamo re-imparare, se non vogliamo subire il
> contagio mediatico in ogni sua espressione omogeneizzante, soporifera,
> intrigante nel senso peggiore del termine. Se non manca il coraggio di
> affrontare, prima di esaurirlo, partite con sta' carovana, muovendo fate
> "Movimento" e se la determinazione nella ricerca resta forte, diventa
> più semplice trovare ciò che si va' cercando...magari solo un angolo
> nascosto nelle frasche per farsi una bella, liberatoria,
> anarchica............. Stattemme buò, paisà, buon cammino e...alle
> prossime stronzate!! Virtualmente vostro, Ugo Serbelloni Mazzanti Vien
> dal Mare
>




Incollare un significato specifico alla Signora Libertà
vorrebbe dire rinchiuderla sotto un filo spinato..
eppure asserire morta la Libertà non sarebbe forse che vedere morta la
vita stessa?
Allora mi stupisco
giorno dopo giorno
delle dissertazioni che nascano dal nichilismo cinico contro la stessa
madre di tutte le morali..

I fatti stessi della storia testimoniano come
a brevi intervalli di felicità fuggevole
insicura
inquieta
si pongano tirannie profane e sante
con l'intento di distruggere quell'ultimo sospiro libero
dell'umanità
e di Gaia stessa..

E sempre la storia,
come un'analisi attenta di qualsiasi scettico saggio improvvisato può
confermare,
mostra come la stessa schiavitù risvegli le coscienze degli oppressi..
come morire e uccidere, per ordine di altri uomini,
sia la scintilla della disobbedienza..

Certamente nessuno si aspetta mai che sia una lotta semplice,
la ricerca della Libertà non mostra il pregio del cinismo c
he denuncia senza apportare giovamenti..
Siamo tutti ottimi disfattisti
tanto che se avessimo tra le mani il libro della conoscenza
lo butteremmo via senza provare ad aprirlo.

Eppure c'è ancora chi lotta..
chi crede..
chi parla e sanguina
perchè la Libertà vive di vita pericolosa e combattente

Esiste qualcosa di peggiore della morte,
di quel nulla di cui vai cantando..
esso si chiama noia
che si trasforma
lenta
in disperazione..
che s'insinua nell'animo umano
che lo corrode dall'interno
per lasciarlo infine
involucro vuoto
spirito morto
inerte
e marcio..

Che cosa sono allora
le angosce per la perduta Libertà?
Le invocazioni urlate dai martiri della rivoluzione?

Illusioni?

E forse che la vita tutta sia un'illusione?

Non sono sogni nè errori..

Io preferisco chiamarlo amore..



-Libertà




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