Martedì 13 maggio ore 21.30
Prime visioni Brividi
REC
di Jaime Balagueró e Paco Plaza, Spagna 2007 85'
con Manuela Velasco, Ferran Terraza
Mostra Cinema Venezia 2007 Venezia Notte
Nuovi nomi di punta del cinema fantastico e horror spagnolo, i registi Jaume Balagueró e Paco Plaza realizzano con Rec un film che riesce a provocare spaventi che, finalmente, non sanno di plastica ma dell'acre sapore che sale da uno stomaco in subbuglio. Merito della combinazione fra una sceneggiatura delle più trite (sì, avete letto bene) e la incondizionata interattività dello spettatore con quello che sta accadendo sullo schermo.
L'azione, infatti, è ripresa integralmente dal punto di vista della telecamera maneggiata da Paco, l'operatore che segue Ángela nelle sue peregrinazioni notturne, e trovarsi letteralmente imprigionati nell'androne di un palazzo piombato dall'esterno per evitare che una misteriosa infezione, probabilmente liberata, fa sapere il megafono dell'autorità sanitaria, dalla saliva di un cane appartenente a una delle condomine, possa propagarsi in città non può che provocare emozioni ben diverse da quelle codificate dal cinema del campo e controcampo. E, particolare di non trascurabile importanza, quando dobbiamo fuggire per le scale o scansare la faccia dalle voraci mandibole dei nostri compagni di sventura nel frattempo contaminatisi, l'inquadratura spesso sfoca fin quasi a perdersi del tutto. E restano solo grida da pelle d'oca e imprecazioni che nascono spontanee mentre ci agitiamo sulla poltrona. L'ultima mezz'ora poi, forte di una tensione insostenibile, dirotta su ipotesi demoniache che non fanno che assestare il colpo di grazia a quel poco di lucidità che ci era rimasta. E non resta che soccombere. Forse.(Gianfabio Pellino,
www.nonsolocinema.com)
Mercoledì 14 maggio ore 21.30
Omaggio a Sidney Lumet
L'UOMO DEL BANCO DEI PEGNI
di Sidney Lumet, Usa 1965 116'
con Rod Steiger, Thelma Oliver
Con la collaborazione della Cineteca dell'Aquila
Un capolavoro assoluto, uno di quei film che ti segnano dentro, la cui visione ti accompagna per tutta la vita. Non solo per l'interpretazione magistrale di Rod Stiger o per la fotografia superlativa in b/n di Boris Kaufman: è la capacità di Lumet di dirigere un film secco, senza inutili fronzoli (com'è nel suo stile) in cui si racconta una groviglio psicologico e razziale, tra ebraismo e ghetto nero newyorkese. Lumet se ne è ricordato nel tratteggiare il personaggio del vecchio ricettatore d'oro in Onora il padre e la madre, affidando a lui la battuta-chiave per capire quest'ultimo film. Vedere (o rivedere) L'uomo del banco dei pegni è anche un modo per comprendere meglio la coerenza che ha portato il regista all'eccellente risultato dell'ultima sua pellicola.
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