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Tárgy: [autorgstudbo] Merc14 corteo da Piazza Verdi - L'opposizione alla guerra non si processa!
Bologna - L’opposizione alla guerra non si processa

Il 20 marzo 2003 ha avuto inizio la guerra di aggressione contro l’Iraq,
scatenata dall’amministrazione USA per costruire un nuovo ordine
mondiale con gli obiettivi di controllare direttamente le risorse
petrolifere mediorientali e rispondere con una sorta di keynesismo di
guerra ad una pesante recessione economica, una guerra legittimata con
la menzogna alla quale successivamente ha partecipato il nostro paese in
sfregio all’articolo 11 della costituzione “L’Italia ripudia la guerra
come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione delle controversie internazionali” dimostrando una volta
ancora la sua completa subalternità alle pratiche di dominio imperialiste.

Il 20 marzo 2003 decine di migliaia di lavoratori aderirono allo
sciopero generale indetto dal sindacalismo di base ed autorganizzato
contro la guerra. Il 20 marzo 2003 migliaia di compagni, esponenti della
società civile e delle associazioni e tantissimi cittadini invasero la
Stazione Centrale di Bologna, entrandoci in corteo, violando il blocco
della polizia, bloccando la circolazione dei treni. Il 20 marzo 2003 gli
Stati Uniti di G.W.Bush attaccarono l’Iraq bombardando Bassora, Bagdad,
il sud ed il nord, caserme dell’esercito e tantissime piazze e vie
abitate da semplici cittadini, magari oppositori del regime. Il 20 marzo
2003 nessun giornalista embedded o esperto militare ebbe il coraggio di
parlare di bombe intelligenti, di raccontare la menzogna della
separazione degli obiettivi civili da quelli militari: la guerra giusta
esime dal doversi giustificare dei cosiddetti effetti collaterali, dei
bombardamenti ciechi, anche sulle redazioni televisive, sulle piazze dei
mercati, sugli ospedali e delle centinaia di migliaia di morti.

La lotta contro la guerra e le spese militari preoccupa e mette in
discussione le politiche sia dei governi di centro destra che di centro
sinistra che solo negli ultimi anni hanno aumentato del 25% le spese
militari e mantenuto le missioni di guerra in giro per il mondo. Per
acquistare centinaia di bombardieri, costruire super basi militari e
mantenere eserciti d'occupazione hanno taglieggiato progressivamente lo
Stato Sociale, ovvero meno scuole, ospedali, salari e pensioni.
Milioni di persone nel mondo hanno sabotato la guerra globale, l'hanno
ostacolata e denunciata svelandone i nessi oscuri, le cose non dette,
gli obiettivi di disegno di un nuovo modello di governance unilaterale.
Nessuno ora parla più delle ragioni della guerra globale, tutti
rifiutano il modello unilaterale di comando americano, lo stesso
esercito della willing coalition sta progettando il disimpegno
dall’Iraq. Se questo è possibile è grazie a chi si è opposto qui come
sul fronte di combattimento.

Tra le migliaia di cittadini indignati che hanno invaso la stazione di
Bologna, la Procura della Repubblica di Bologna ha individuato 47
compagni e compagne che verranno processati il prossimo 15 maggio perché
ritenuti arbitrariamente e unilateralmente responsabili di quella
iniziativa. Noi, imputati e reti che oggi come allora siamo disertori
della guerra, non accettiamo che una lotta determinata e collettiva
venga risolta individualizzandone le responsabilità civili e penali.
Nella nostra città migliaia di persone dimostrarono l’assoluta nimicità
alla guerra partecipando ai molti cortei, ai dibattititi, firmando
appelli e lettere di protesta, scioperando ed esponendo ai balconi delle
proprie abitazioni le bandiere della Pace, valore strategico e
universale ora più che mai. Un movimento che ha scritto segmenti di
nuove resistenze, che nella sua capacità di essere bastone nelle ruote
della macchina bellica ha trovato la sua contiguità alle resistenze
globali. Come nella contestazione all'ambasciatore della Gran Bretagna
in visita alla Johns Hopkins il 10 Maggio 2004 e nella grande
partecipazione delle reti di movimento bolognesi alla giornata del 9
Giugno 2007 a Roma per ricordare a Bush la sua “indesiderabilità”.
Questi gli strumenti e le pratiche che la nostra resistenza ha affinato,
questo il nostro irrinunciabile patrimonio di esperienze collettive che
non accettiamo venga oggi riscritto nelle aule giudiziarie. Noi,
imputati e reti, ci rivolgiamo a tutti questi compagni di strada
proponendo di ritrovarci e di organizzare con una giornata di
mobilitazione il 14 maggio la migliore difesa per i 47 imputati e per
rilanciare l’iniziativa politica contro la guerra, sul suo fronte di
combattimento iracheno, afghano, palestinese e ovunque essa si eserciti,
e sul suo fronte interno nel quale le trincee sono i Centri di
Permanenza Temporanea, gli assetti ordinativi ed autoritari del
securitarismo, e l’applicazione di dispositivi monetari nelle politiche
economiche e di precarizzazione delle vite.

La guerra è cambiata, sta cambiando e ri-organizzando ed è ancora
tremendamente reale e presente, qui come a Bagdad e a Kabul. Essa è
anche una straordinaria occasione di business nel locale, come
dimostrato dal recente annuncio della vittoria dell’appalto per la
costruzione della base Dal Molin da parte della ravennate Cooperativa
Muratori e Cementisti in partnership con la bolognese Consorzio
Cooperative Costruzioni. Due cooperative di Legacoop, che hanno rotto
definitivamente gli indugi e che hanno detto che pecunia non olet, anche
per i Democratici emiliano-romagnoli. Due cooperative i cui piani di
crescita ci indicano chiaramente come la nuova fase della guerra non
sarà più americana e unilaterale, ma sarà agita e condivisa globalmente,
con le isole di comando e governance distribuite e con i flussi di
denaro ripartiti in maniera bipartisan.
Anche per questo dobbiamo socializzare dibattito e analisi e
attualizzare l’iniziativa tra tutti coloro i quali pensano che se Bush
era il problema Obama/Clinton o Brown non sono la soluzione.

Per reclamare la non processabilità per tutti i compagni e le compagne
accusati di reati connessi alla resistenza alla guerra globale invitiamo
tutte e tutti a costruire insieme la giornata di mobilitazione del 14
maggio, giorno precedente all’udienza contro le/i 47 compagne e compagni

MERCOLEDI' 14 MAGGIO

Manifestazione insieme al Presidio Permanente NO dal Molin davanti al
Consorzio Cooperative Costruzioni
Ore 11.30, Via Marco Emilio Lepido 182/2

CORTEO CITTADINO
Concentramento ore 17, Piazza Verdi

RESISTERE ALLA GUERRA, NO AI PROCESSI VENDETTA
NO AL BUSINESS DI GUERRA. FERMIAMO L'APPALTO DI MORTE, FERMIAMO LA
COOPERAZIONE GUERRAFONDIARIA
CRIMINALE E' CHI FA LA GUERRA NON CHI RESISTE


COORDINAMENTO IMPUTATI CONTRO LA GUERRA


Prime adesioni:
Cs Tpo, XM24, Vag 61, Lab. Crash, L. 57, Lazzaretto Autogestito,
Disarmiamoli, Cobas, RDB-CUB, Circolo Berneri, Circolo Iqbal Masih,
Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori, PRC Federaziome di
Bologna, Lista Reno, C.U.A., Aut_Of, USI-AIT