Quando le parole diventano "pietre"..
Definire l'occupazione dell'ex ostello della gioventu'
"incomprensibile" come ha fatto il presidente della Provincia Stefano Baccelli, non è un buon punto di partenza.
Farlo quando si è appena terminato un forum mondiale sulla solidarietà indetto dall'Amministrazione è persino paradossale .
La vicenda che si stà aprendo a Lucca puo' essere utile per chiarire se chi governa una Amministrazione Pubblica , "qualunque casacca indossi", è interessato a fornire risposte a vecchie e nuove richieste di spazi di socialità che emergono da troppo tempo senza risposte.
Far finta di non capire o peggio ancora "criminalizzare" (come alcuni esponenti della destra di governo iniziano a fare) , non costruisce niente di buono, in realtà sono decenni che non è stato fatto niente e quel poco di buono che si è tentato di fare è stato distrutto in materia di spazi sociali.
E' inutile far i finti tonti, a parte le parrocchie e i centri commerciali o i locali pubblici, sempre meno alla portata delle tasche di giovani e precari, non esiste nessuna risposta nella piana di Lucca a una richiesta piu' che giusta; spazi non mercificati per permettere di vivere e sperimentare nuove forme di relazione tra le persone e pratiche di consumo piu' sostenibili.
Che la destra Lucchese tardi a capire,non è una sorpresa, quello che è inaccettabile è pensare di affrontare un fenomeno come questo invocando la strada della risposta repressiva o della ghettizazione o facendo gli struzzi.
Diciamolo senza paura, quella del cantiere all'ex ostello della gioventu' è stato uno dei fallimenti della precedente amministrazione Provinciale di centro sinistra , i ritardi nelle scelte per la reale destinazione d'uso, le promesse senza risposte concrete ai tentativi di dialogo, il tutto mentre veniva criminalizzato dall'ex Amministrazione di destra al Comune di Lucca chi metteva il proprio corpo nelle occupazioni , maturava una stagione di repressione e di processi .
La fotografia di quanto è accaduto stà nella realizzazione di grandi investimenti fondiari negli ex locali occupati a fronte del niente di niente realizzato, quello che serve è una discussione pubblica su "progetti realmente cantierati; "tempi di realizzazione" "convenzioni", " coraggio di scegliere", iniziando a rispondere con fatti e non con chiacchere, sono certo che anche i "cittadini occupanti " del 2008 non aspettino altro. .
Tommaso panigada
