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Autore: Edoardo Magnone
Data:  
To: Mailing list del Forum sociale di Genova
Oggetto: [NuovoLab] Israele-Palestina: Gli Anarchici Contro il Muro persistono nella lotta unitaria
Israele-Palestina: Gli Anarchici Contro il Muro persistono nella lotta unitaria

Gli Anarchici Contro il Muro persistono nella lotta unitaria contro il
muro della separazione e contro l'occupazione

Venerdì 18 aprile, il contingente degli Anarchici Contro il Muro ha
partecipato alle manifestazioni a sud di Betlemme anche in solidarietà
con Musa Abu Maria recentemente arrestato (vedi sotto). Dopo la
manifestazione ad Umm Salamuna i compagni hanno fatto visita a Musa in
carcere e dopo si sono recati in casa della sua famiglia nel villaggio
di Beit Umar. L'altra azione principale è stata la 165^ manifestazione
del venerdì a Bil'in. Abbiamo marciato con gli attivisti locali e
quelli internazionali dal centro del villaggio al cancello sulla
strada del muro della separazione con bandiere e cartelli, cantando
per tutto il percorso. Ci siamo avvicinati al muri ed alcuni compagni
hanno forzato il cancello aprendolo in segno simbolico. Ma in un
attimo le forze di Stato sono passate dai semplici avvertimenti agli
spari nella speranza di provocare i giovani irregolari lanciatori di
pietre...
Infatti dopo circa 40 minuti è iniziata la sassaiola in risposta alla
sfida dell'esercito che come al solito ha fatto ricorso ai gas
lacrimogeni ed all'uso di proiettili rivestiti di gomma... riuscendo a
disperdere la manifestazione non violenta.

Repressione contro Musa Abu Maria
Al mattino presto di venerdì 11 aprile le truppe israeliane hanno
invaso la casa della famiglia di Abu Maria ed hanno arrestato Musa Abu
Maria. Musa è noto come attivista non violento e co-fondatore del
Progetto Solidarietà Palestina. E' stato uno dei principali
organizzatori nelle proteste pacifiche che hanno coinvolto centinaia
di israeliani e di attivisti internazionali e sono parecchi anni che è
impegnato nella politica della non violenza.
Quando Musa è stato arrestato, alla sua famiglia non sono state rese
note né le accuse né dove lo portavano.

Quando il suo avvocato è riuscito a sapere dove lo avevano portato, ha
scoperto che si trovava in un carcere militare ma senza ottenere uno
straccio di motivazione sul suo arresto. Solo dopo alcuni giorni
all'avvocato è stato comunicato che Musa era sospettato di far parte
di un'organizzazione terroristica. Dopo un interrogatorio senza alcun
riscontro per l'accusa, le autorità hanno ammesso che "potevano" non
esserci elementi per processarlo.

Senza alcuna prova contro di lui e con una lunga storia di militanza
non violenta alle spalle, la famiglia di Musa avrebbe dovuto
festeggiare il suo imminente rilascio. Ma il sistema giudiziario
militare che sovraintende ai Territori Palestinesi Occupati non
funziona così, per cui è probabile che Musa venga messo in stato di
detenzione amministrativa, senza alcun diritto ad un processo, che è
il regime applicato ai palestinesi contro cui non ci sono prove tali
da portarli davanti al giudice, ma nonostante ciò restano
semplicemente in carcere senza avere nessun processo. La decisione
sullo stato di detenzione di Musa verrà presa molto probabilmente
nella giornata di domenica 20 aprile.


Ilan Shalif
(Anarchici Contro Il Muro)
http://ilan.shalif.com/anarchy/glimpses/glimpses.html

Anarchici Contro il Muro
http://awalls.org

Traduzione a cura di FdCA - Ufficio Relazioni Internazionali