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Aihe: [NuovoLab] per tutti gli dei, s'è tolto dai coglioni Fausto Bertinotti!!
Hanno vinto i peggiori. Hanno perso i peggiori

Elezioni politiche 2008. Italia: medaglia d'oro di tafazzismo

Elezioni politiche 2008. Hanno vinto i delinquenti: mafiosi, fascisti,
razzisti, baciapile, ladri, truffatori, criminali di guerra, ottusi,
incolti, incompetenti. Hanno perso gli altri, uguali ma con un
"cripto" davanti: criptomafiosi, criptorazzisti, cripto fascisti,
criptoladri… Più una bella dose di collotorti e pinzocheri di diretta
obbedienza vaticana. E tutto questo era nell'ordine delle cose dopo
sessant'anni di corruzione etica ed ideologica democristiano-piccista
e quasi vent'anni di cabaret berlusconide con dietro le quinte lupare,
triangoli e Corte di Cassazione.

Ma, per tutti gli dei, s'è tolto dai coglioni Fausto Bertinotti, con
tutta la sua corte dei miracoli, i suoi rapaci monaci tibetani bramosi
di schiavi e bimbetti impuberi, i suoi ominicchi, ruffiani,
quaquaraquà, i suoi tartufi, ipocriti, farisei, i suoi blasfemi
revisori del '900 e del comunismo, le sue arpie ginocrate travestite
da femministe e firmaiole di guerre genocide, i suoi buoni, miti e
nonviolenti del disarmo unilaterale purchè sia il nostro, o dei
palestinesi, o degli iracheni, o degli afgani; i suoi ciarlatani che
alla lotta di classe sostituiscono una "tendenza culturale". come
dettato in questa lunga notte dai vampiri di classe. E i suoi
ultramodesti zappatori alla Giordano, i suoi grilli parlanti col culo
nel cantuccio caldo, alla Russo Pena, i suoi ossimori, alla Gennaro
Migliore, l'opposizione di Sua Maestà, vociferante a brache calate,
alla Burgio e Grassi, i suoi mazzieri alla Dejana e Menapace, i suoi
"tienimi-buoni-i-noglobal" e intrufolaci nel business municipale, alla
Patrizia Sentinelli. Che gente, ragazzi, che gente! Una consolazione
c'è: si t oglierà di mezzo anche quel tabloid delle bufale politiche
ed ideologiche che è il "Liberazione" del Sionetti. Finito il
Parlamento, finito il contributo. E questo, nel caso del giornaletto
più adulterato d'Italia, è un sollievo.

E "il manifesto"? Quello che sostiene tutti i pilastri della cupola
imperialista accettandone e rilanciandone le frodi fondative,
dall'11/9 ad Al Qaida, da "sua santità" il Dalai Lama – our boy si
vanta Bush - al "genocidio" del Darfur; dal Mugabe "dittatore
sanguinario", che priva i bravi bianchi delle terre consacrate dal
colonialismo britannico, per darle a negri incompetenti e fannulloni,
all'altro "dittatore", il povero Milosevic della mai fatta "pulizia
etnica" e dell'assassinio in carcere per volontà di Carla del Ponte,
PM che non riusciva a dimostrare neanche una delle sue amerikane
accuse. E che quello svaporato di Tommaso De Francesco esalta per aver
ora in un libro tentato di coprire le sue infamie di giudice venduto
agli squartatori della Jugoslavia e di massacratrice unidirezionale di
presunti "criminali" serbi, con la putrescente foglia di fico
dell'accusa al tagliagole e"premier kosovaro", Hashim Taqi, di aver
pure lui fatto qualche sterminio. "Il manifesto" delle Mariucce Ciotta
che alla fine, spostato il suo invaghimento da Hillary a Obama,
pencolavano addirittura verso il blob Veltroni; delle Giuliane Sgrena
che annebbiano con le lacrime del piagnisteo universale le proprie
perfidie integraliste antislamiche; delle Rossane Rossanda, staffiere
pacifista dell'orrido bombarolo Adriano Sofri, panegiricista del
turlupinatore a stelle e strisce che dirige il TG1, autenticatrice di
BR fasulle che su determinazione mafio-israelo-kissingeriana hanno
fatto fuori Aldo Moro, femminista di lusso che inalbera una protervia
che neanche Rocky-Rambo, ambientalista timorosa della fine del mondo
che si batte per la fine di Venezia sostenendo a spada tratta la
truffa del "Mose". E Valentino Parlato? Meglio stendere un velo
pietoso sulle sue sempre più decrepite e biliose reprimende a lettori
che non condividono le intemerate a favore della Sinistra
L'Arcobaleno, o che ritengono il giornale un gingillino chic e trendy,
sollevato dai dominanti stereotipi di dominio solo grazie
all'intervento di rari interni e più frequenti collaboratori esterni
(che Allah e Orfeo li benedicano). Pensate, per Veltroni e Bertinotti
(un transgender delle classi e il suo reggicoda: ti supplico, Walter,
fammi venire con te…) al "manifesto" hanno votato oltre il 62% (e così
anche il Venerando Maestro Dario Fo, dopo l'avventura da brivido della
consorte con Di Pietro).

Sono quei manifestini che in questi anni, dopo la morte di Stefano
Chiarini, hanno fatto carne di porco del pur cospicuo 37% che ha
votato – illudendosi, ma onestamente - Sinistra Critica, o che non ha
votato. E pensare che "il manifesto" da 25mila lettori avrebbe nelle
pur esangui percentuali delle sinistre trotzkiste e, soprattutto,
dell'assai più vasto popolo di sinistra vera delle astensioni dalla
partita truccata o delle schede nulle, un bacino numericamente e
politicamente assai superiore e affidabile.

Ci aspettano tempi terribilissimi. Siamo su una pista di bob e
precipitiamo verso il fondo a velocità demenziale e senza riuscire a
vedere e capire cosa ci scorre accanto e cosa ci aspetta all'arrivo.
L'elite criminale mondiale, che nei due gaglioffi della finta contesa
di domenica-lunedì ha i suoi locali Maliki e Abu Mazen, sta costruendo
lo Stato globale di polizia e di guerra alla mercè dei mercificatori
universali. Insieme all'esclusione dalla rappresentanza istituzionale,
sta completando, a forza di legislatori al servizio del moloch
imperialista, del lobotomizzatore fondamentalista di S. Pietro e dei
loro sorveglianti, repressori, picchiatori e torturatori d'ordine,
l'eliminazione degli insubordinati sopravviventi anche dalle piazze e,
fra un po', dalla comunicazione. Il cachmirato col birignao agnelliano
si consolerà cinguettando presuntuose irrilevanze nei salottini della
vipperia di terz'ordine e vantandosi di essere riuscito nell'impresa,
programmata dal 1993, di corrompere i comunisti e eliminare la
liberazione dalla prospettiva di classi e popoli, con il valore
aggiunto della rendita milionaria spettante alle Quinte Colonne.
Siccome da queste parti al posto di uno Chavez, o un Fidel, o
un'armata maoista divenuta elettorale, abbiamo Flavia d'Angeli e
Salvatore Cannavò (quello che invitava tra i noglobal la brigata Cia
"Otpor" delle "rivoluzioni colorate"), rassegniamoci a vederci
costretti in montagna. Lo tsunami in arrivo della catastrofe mondiale
del capitalismo, lo scontro irrevocabile tra le Grandi Potenze, l'
invincibile resistenza di iracheni, afgani, latinoamericani, domani
altri, sarà la mossa del cavallo che scombinerà tutto. Come nel '17.
Prepariamoci. Prima che il mondo muoia.

P.S. "Mamma, ho perso la sinistra! Convergenze, connivenze, obbedienze
di una Sinistra ex", Malatempora editore (malatempora@???), è il
mio libro che rovista in tutto questo. Comprarlo fa male solo ai
padroni e ai loro palafrenieri.


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"Non vedo nessun Dio quassù"
(Yuri Gagarin)
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"L'intelligenza militare è una contraddizione in termini"
(Groucho Marx)
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"Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perche' saranno giustiziati"
(Piergiorgio Bellocchio)
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