Autor: Monti Virginio Data: Para: forumlucca Assunto: [Forumlucca] Fw: tutti a casa
----- Original Message -----
From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, April 14, 2008 9:37 PM
Subject: SI: tutti a casa
A mio parere il vero terremoto, il vero fatto politico è la scomparsa degli arcobalenici. A questo punto (3,2 %con un terzo delle sezioni scrutinate) il fatto è certo, nella sua enormità.
Per il resto trovo la vittoria di Berlusconi naturale, vista l'incredibile impopolarità raggiunta dal governo Prodi.
Questo risultato ha, evidentemente, dei risvolti negativi per l'attività antimperialista (lo vedremo anche sul terreno della repressione), ma è un fatto che risponde ad una ferrea logica politica.
Oggi in Europa (con l'eccezione della Spagna) chi sta all'opposizione di norma vince le elezioni, va al governo, ma dopo sei mesi ha raggiunto l'impopolarità dei suoi predecessori.
L'esempio più eclatante di questo fenomeno è Sarkozy in Francia.
Penso che sarà così anche in Italia.
La sconfitta degli arcobalenici era nell'aria, ma nessuno pensava a queste proporzioni. Ora ne vedremo delle belle.
Tra l'altro avremo per la prima volta una forza politica (se volete uno schieramento) assente dal parlamento, ma al governo in 17 regioni su 20, nelle grandi città eccetera.
Da una parte vi sarà chi cercherà di ricostruire partendo da questa presenza (ma senza risolvere il nodo del rapporto del Pd dove vanno?), poi vi sarà chi tenterà la strada dell'ennesimo partito comunista (forse lo stesso Diliberto insieme all'Ernesto), infine vi sarà chi farà dietro front per ritornare con Veltroni (Mussi e soci). I Verdi riprenderanno il loro spazietto ammuffito. Ma soprattutto nessuna vera riflessione, nessuna seria autocritica.
In compenso mille recriminazioni, mille spaccature ed emoraggie in tutte le direzioni.
Dove sono andati i loro voti?
Sicuramente in quattro direzioni:
1. A destra verso il Pd. Conseguenza naturale di chi anziché contrastare la logica bipolare ha ritenuto di assumerla per oltre 10 anni. Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
2. A sinistra verso le liste minori. E' vero quello che dice Maria Grazia sui risultati da prefisso telefonico di Pcl, Sc, Bene Comune. Ma è anche vero che tutti insieme assommano all'1,4% che è poco ma pur sempre più del 40% della sommatoria di quattro partiti istituzionali (e di governo).
3. Verso Di Pietro. Non scordiamoci che lì si è rifugiata una componente visceralmente antiberlusconiana che ha così potuto unire giustizialismo e "voto utile".
4. Verso l'astensionismo, che è sì aumentato di poco (dato finale: 3,2%) ma che ha inciso evidentemente proprio nell'area di sinistra.
Stasera sono tempestato dalle telefonate di compagni. Per lo più vecchi compagni con i quali ho condiviso, fino all'ottobre 1997, la militanza in Rifondazione.
Uno per tutti, che conoscete, Francesco Giuntoli ha così sintetizzato il suo stato d'animo: la situazione è pessima, avanzano i fascisti ecc., ma ho stappato una bottiglia di vino buono per brindare alla scomparsa di quei buffoni.
Un altro compagno ligure ha detto: <<ora dicono che bisogna ricominciare. Certo, ma sia chiaro mai con loro!>>
Essendo stato nel Prc dal 1991 al 1997 non posso sentirmi del tutto estraneo agli avvenimenti di oggi.
A differenza di molti pensavo da tempo che sarebbe arrivato il giorno della resa dei conti. Come al solito ero un pò troppo prudente sulla misura, ma sentivo che la botta sarebbe arrivata. E' giunta più forte e brutale che mai. Tanto meglio.
Ora vi lascio con una considerazione che mi è capitato di fare spesso in questi ultimi dieci anni e che anche stasera ho discusso con i compagni di cui sopra.
Il passaggio decisivo (per il Prc, ma il discorso per gli altri viene di conseguenza) è stato nel 1995-96, quando si è passati dall'opposizione frontale a Dini alla linea della desistenza alle elezioni del 1996. Si passò allora dal rifiuto all'accettazione del bipolarismo.
Guardate, quel che era in gioco in quel passaggio non era la rifondazione comunista, o l'esistenza di un partito rivoluzionario - entrambe queste cose erano obiettivamente "fuori portata".
Quella che era in gioco era possibilità di costruire un polo di opposizione al bipolarismo. La mia convinzione di allora - e su questo non ho mai cambiato idea in tanti anni - era che una rottura allora con il bipolarismo avrebbe avuto sì un prezzo elettorale, ma che quel prezzo il Prc lo avrebbe ben presto recuperato con gli interessi, polarizzando non solo un'opposizione cosciente, ma un crescente sentimento popolare di protesta.
Vogliamo metterla in numeri? Penso che oggi sarebbe stata possibile l'esistenza di un simile partito con percentuali attorno al 10%. E penso che questo avrebbe cambiato qualcosa nel contesto europeo.
Non è andata così ed il finale era in un certo senso già scritto.
Meglio che i tempi si siano accelerati.
Leonardo
PS1 - E' antipatico citarsi ma due anni fa ho scritto per Eretica un articolo intitolato "Scavandosi la fossa". Questo per dire che non era così difficile prevedere il futuro di costoro.
PS2 - Il 20 ottobre questi buffoni hanno osato parlare di un milione di persone in piazza: che tutti i loro elettori, anche quelli di Lampedusa, si fossero dati convegno a Roma quel giorno?
----- Original Message -----
From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, April 14, 2008 8:05 PM
Subject: Fw: Tutti a casa?
da Maria Grazia Ardizzone
******************
Già, il tasso di astensionismo rimane entro limiti fisiologici, tanto più che si tratta di elezioni anticipate molto ravvicinate alle precedenti (2 anni di distanza).
Non piangeremo sui cocci della Sinistra Arcobaleno, tanto più che chi rompe paga e i cocci sono suoi. Hanno fatto tutto da soli. Per carità di patria ritengo sia meglio soprassedere sulle percentuali da prefisso telefonico di Sinistra Critica e PCL.
Maria Grazia
----- Original Message -----
From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Monday, April 14, 2008 6:14 PM
Subject: Tutti a casa?
Mi pare che i risultati elettorali attualmente disponibili dicano almeno 4 cose:
1. La manovra di passaggio dal bipolarismo al bipartitismo sta riuscendo. La cosa era del tutto prevista e comunque non si presenta priva di contraddizioni.
2. Il recupero di Veltroni rispetto al grande vantaggio che la destra aveva accumulato nei gloriosi due anni del governo Prodi era una bufala, come ho più volte segnalato anche su Listacampo. La vittoria di Berlusconi si preannuncia netta e inequivocabile.
3. Il dato sull'astensionismo è inferiore a quello che ci aspettavamo. Un 3% in più è decisamente poco, non nascondiamocelo.
4. La disfatta della Sinistra Arcobaleno è totale. Non entreranno al senato (e questo è certo), ma io penso che possano restare fuori anche alla camera.
Sono le 18,07 di uno stanco pomeriggio elettorale. Sui primi tre punti dovremo discutere seriamente.
Sul quarto permettetemi di dire "Dio la voglia!"
Pulizia, pulizia, pulizia.
Poi vedremo.
La fossa se la sono scavata da soli, che ora non vengano a piangere.
I contenuti li hanno man mano sacrificati tutti alla realpolitik.
Più recentemente hanno dismesso anche i simboli.
I movimenti di lotta (quei pochi che ci sono) non soffriranno troppo.
Noi per niente.