[Lecce-sf] La vera notizia

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Author: Antonella Mangia
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Subject: [Lecce-sf] La vera notizia


La vera notizia

Pierluigi Sullo

[14 Aprile 2008]

Gli exit polls hanno mentito, a stare alle proiezioni [basate su voti
reali]. Forse mentono anche le proiezioni. Però allo stato [ore 18,30 di
lunedì] il famoso pareggio non esiste, era un bluff ed è durato appunto fino
agli exit polls. Anche le proiezioni sui seggi al senato dicono che Berlusconi
ha vinto comodamente, in percentuale il vantaggio della destra sul Pd di
Veltroni sarebbe di 6 punti. Però parrebbe che Veltroni sia riuscito nel suo
scopo principale: distruggere la sinistra politica. Sembra una affermazione
esagerata, ma in fondo il Pd, benché meno forte delle aspettative, può
serenamente ritagliarsi un ruolo di co-pilota, sulle riforme istituzionali e su
tutto querl che serve per far ripartire la crescita del Pil, a partire dalla
infrastrutture, dall’energia eccetera. Sperando poi, Veltroni, che la prossima
volta toccherà a lui. La vera notizia di questo voto è la quasi scomparsa della
sinistra [anche se al momento non sappiamo se alla camera la Sinistra
Arcobaleno ha superato o no lo sbarramento del 4 per cento: è però abbastanza
certo che non prenderà alcun seggio al senato]. La grande storia della sinistra
italiana starebbe finendo come quella della sinistra francese e di quella
spagnola. Più che di exit polls, si tratta di exit e basta.
Sulle cause per cui in due soli anni un insieme di partiti che potevano contare
su oltre il 10 per cento dei voti siano precipitati in questo modo, ci sarà
modo di discutere a lungo. L’impressione però è che non si tratta solo del
fatto che molto elettorato di sinistra ha presentato il conto di una
partecipazione al governo Prodi fallimentare da molti lati. Si tratta di
qualcosa di più profondo, secondo noi. Ovvero che a una politica che tende
sempre più ad assomigliare alla rappresentazione che ne fanno i media [e viceversa],
e a un antagonismo tra Pd e Pdl che riguarda sempre più le facce e sempre meno
la cultura [che è quella della «crescita» ad ogni costo], corrisponda una
società italiana che in misura crescente cerca nuovi modi di collegarsi, di
difendersi e di proporre un modello di civiltà diverso da quello del «libero
mercato». La sinistra politica non ha saputo rinnovarsi tanto da immergersi in
questa società che si riorganizza né ha saputo giocare al tavolo della politica
istituzionale, e l’esperienza del governo l’ha triturata.
Da oggi in poi prevarrà certo nelle menti di tanta gente di sinistra un
sentimento di irrimediabile sconfitta. Ma nei prossimi mesi – ci scommettiamo –
i fatti dimostreranno che lo schiacciasassi dello «sviluppo», alla cui guida
potranno essere indifferentemente Veltroni o Berlusconi, o tutt’e due, troverà
ostacoli assai difficili da superare, ovvero la società civile, le comunità, le
reti e i movimenti sociali cui toccherà, tra le altre cose, supplire al crollo
della sinistra dei partiti. E tante persone che in quella storia e in quella
cultura hanno messo le loro energie e la loro passione avranno modo di
ritrovare luoghi e modi dell’impegno politico e sociale. O almeno lo speriamo.

http://www.carta.org/campagne/partecipazione/13568

 






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