Auteur: Overunity Date: À: hackmeeting, gnumark Sujet: Re: [Hackmeeting] OT hackmeeting a Palermo
Pierluigi Maori ha scritto: > Il 14/04/08, killer<killer@???> ha scritto:
> Ci sono nuove evoluzioni nel panorama Italiano che ormai tanto
> italiano non e', essendo tutto molto piu' europeo se vogliamo.
>
> Insomma.. sta pippa per chiedere una cosa alla lista..
> Forse il discorso e' gia' stato affrontato e io me lo son perso (per
> un po ho letto a sprazzi radi). ma anche fosse mi rilancio a bomba...
> C'e' una volonta' di cambiare "metodo"?
> Personalmente sento il bisogno di far evolvere questi 10 anni di
> lotte, chiacchere, smanettamenti amicizie e empatie.
>
Per quanto io non bazzichi HM da molto, il primo a cui sono stato è
stato l'anno scorso anche se era dal primo nel 1998 che volevo venire,
ho potuto riscontrare molte cose interessanti ma anche una seria
necessità di portare la cosa ad un altro livello.
Dico questo da quello che ho potuto constatare in merito ad altri camp e
conferenze organizzate a livello europeo, come dici bene tu, c'è uno
spirito che sta divenendo piuttosto europeo e forse dovremmo sfruttarlo,
non limitarci alla nostra italietta ma creando qualcosa di 'richiamo'
come può essere il CCC camp in germania.
So di stare parlando in una maniera markettara che farà vomitare molti
qua in lista, non me ne vogliano, l'idea non è di snaturare l'HM,
altrimenti non sarebbe più HM, ma ampliarlo...
Mano a mano che mi vengono idee le posto, ad ogni modo pensavo o a un
incontro più lungo (perché limitarci a 3 giorni? libera organizzazione?
libera associazione? libera scelta? dove sono?), ma non solo ad un
incontro, più incontri, incontri tra i vari hacklab durante l'anno per
scambiare le rispettive esperienze, tra l'altro credo che qualcosa del
genere si sia anche fatto, ma in misura limitata.
Chiaramente tutte queste idee non possono prescindere dalla volontà dei
singoli individui, e quello che vorrei capire, visto che non c'è
moltissimo movimento da quello che posso vedere, è: cosa manca? Perché
manca questa volontà di collaborare?
Mancano strumenti di aggregazione univoci? Forse l'underground si sta
suddividendo troppo? Troppe cellule poco organizzate? Poca conoscenza?
Tra l'altro, è un po' che ho in mente sta cosa, ma perché non
organizzare dei gruppi di discussione che vadano a parlare nelle scuole
(superiori soprattutto, all'università c'è già l'auto-organizzazione)
per mostrare ai ragazzi cosa sia l'informatica e spiegare cosa voglia
dire hacking per davvero (così evitiamo anche che crescano con idee
distorte), e se in lista ci sono già dei ragazzi delle superiori
(sicuramente ci sono) perché non ci provano loro stessi a fare una roba
simile? Magari invitando qualcuno che è nella scena da più tempo di loro.
Questa iniziativa rappresenta un'altra parola d'ordine: diffondere e
condividere la conoscenza, una parola che ho potuto riscontrare anche da
PHRACK, una parola che manca alla comunità acara italiana, manca a
livello umano, bellissime le fanzine (che stanno scomparendo) e tutto il
resto, ma il contatto con le persone? L'insegnamento diretto? Non ditemi
che basta la 3 giorni di HM perché "i fatti mi cosano". Da che mondo è
mondo TUTTE le conoscenze hanno sempre raggiunto meglio le persone se a
spiegarle loro era un'altra persona, non solo una macchina e dei libri.
Non me ne vogliano i libri, li adoro, ma mi servono come cultura per poi
confrontarmi con altre persone, esseri umani, o creare qualcosa di nuovo
su loro influenza, è chiaro che se, come mi pare oggi a scuola, non ho
modo di entrare in contatto con certe realtà o nemmeno mi vengono
presentate, non ne saprò mai nulla, o quando le scoprirò sarò cambiato o
avrò un'età differente che non mi consentirà di abbracciarle
integralmente, per questo pensavo alle conferenze nelle scuole.
Scusate la prolissità di questo mio intervento, anche io lancio la
pallina nello stagno.