----- Original Message -----
From: Lista Campo
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Saturday, April 12, 2008 6:43 PM
Subject: Bazzecole
Riceviamo e pubblichiamo
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Di Pietro e il Gran Consiglio
Di Elio Veltri
fondatore originale dell'IDV
Nell'incontro del 2 Aprile a la Spezia, presenti Marco Travaglio ed io, alcuni dei partecipanti hanno chiesto informazioni su Di Pietro e sulle vicende di cui si parla da tempo sui giornali: immobiliari in Italia e all'estero, affitto al partito di due case di sua proprietà, gestione del finanziamento pubblico, direzione teocratica dell' IDV.
Travaglio ed io abbiamo dato valutazioni diverse (cosa nota), ma io ho raccontato un fatto che ho scoperto da poco tempo e che forse nemmeno Travaglio conosceva, tanto divertente ( si fa per dire) da ricordare la caduta di Mussolini ad opera del Gran Consiglio.
Il fatto è questo: accanto al partito Italia dei Valori, opera un'Associazione costituita davanti al notaio (e anche questo si sapeva) che ha caratteristiche e poteri unici almeno in Europa (e questa è la scoperta recente).
Infatti nello Statuto datato 2004 c'è scritto:
* L'associazione è costituita da Di Pietro Presidente, da Silvana Mura Tesoriera e dall'avvocato Susanna Mazzoleni moglie di Di Pietro;
* Nel consiglio dell'Associazione si può entrare solo con il consenso del Presidente davanti al notaio;
* Il finanziamento pubblico che lo Stato da all'Italia dei Valori va all'Associazione e non al partito che si finanzia con i soldi degli iscritti;
* La Presidenza del partito è del Presidente dell'associazione, cioè di Di Pietro a meno che egli non vi rinunci;
* La Tesoreria del partito è della tesoriera dell'associazione e cioè della Mura.
Quindi, Camera e Senato distribuiscono il finanziamento pubblico convinti di darlo al partito ma li danno ad un'Associazione privata impenetrabile.
Di Pietro rimane Presidente a vita del partito perché né gli iscritti né un eventuale congresso può sfiduciarlo e certo non lo faranno la moglie e la Mura. E anche Silvana Mura è nominata tesoriera a vita.
Come esempio della riforma della politica non è male ed è anche un caso più unico che raro. Ma che c'entra Mussolini? C'entra, perché se avesse fatto il Gran Consiglio con donna Rachele e la Petacci il 25 luglio non lo avrebbero mandato a casa e il Re non lo avrebbe fatto arrestare.
Tonino predica bene e razzola male. Gli piace tanto la democrazia. Ma quella degli altri. Però, in un paese come il nostro, è davvero una Bazzecola.