Autore: Silverio Tomeo Data: To: social forum Oggetto: [Lecce-sf] diario elettorale
Fine corsa: la campagna elettorale, alquanto spenta, è alla fine. Lunedì sapremo il risultato: che la realtà (e non la suggestione dei sondaggi..) faccia il suo inesorabile corso! L'ultimo episodio di contestazione rabbiosa e coatta a Copertino a Nichi Vendola è una spia di allarme di quanto la situazione sia degradata, oltre gli episodi minori di intimidazioni a giovani della sinistra in qualche paese da parte di bande destrorse riattizzate.
Aver fatto la campagna elettorale, da un punto di vista unitario e senza appartenenza partitica a nessuno dei quattro contraenti il patto (tardivo e forse solo difensivo) della Sinistra Arcobaleno mi dà una sorta di autoimmunità al senso di impotenza e frustrazione di fronte alle aporie del sistema elettorale, alla delusione per il governo Prodi e alla prova della sinistra in quel governo, alle polemiche intestine alle forze politico-parlamentari della sinistra plurale, ma non mi immunizzerà certo di fronte alle sensazioni del giorno dopo, per quanto l'agire collettivo è sempre un buon antidoto alla demoralizzazione indotta dall'attitudine alla passività, sia quella sofferta in solitudine che quella ammantata da onanismo narcisistico magari infarcito di moralismo.
La mia sensazione è che a Lecce città si apre un delicato fragile ma necessario spazio unitario di intesa di sinistra per un lavoro di lunga durata, senza soggettivismi, narcisismi, personalismi, ipercriticismi, leaderismi da operetta, amici de noantri, famigliuole e comitive, ma uno spazio politico fatto di capacità di analisi e di capacità di agire collettivo, di presenza positiva in città, non inesorabilmente votata al minoritarismo e al marginalismo, e non necessariamente accomodata nel gioco dei blocchi di potere. Solo una nuova generazione potrà affrontare questa strada. Se l'aria per esperienze unitarie dovesse diventare irrespirabile, dopo il voto, meglio tenersi comunque ancorati a pratiche sociali e associative e sindacali serie e responsabili. E se le culture del passato volessero riaffiorare e interpretare la complessità del presente con linguaggi ideologici da retrobottega della burocrazia partitica, sempre meglio le buone letture e l'autonomia culturale!
La "novità" del Partito democratico non ha portato sinora nulla di buono, semplificazione e riposizionamento dei soggetti politici a parte, e sembra foriera solo di sconfitte per qualsiasi alternativa alle destre. Con questa legge elettorale la competizione bipartitica è finta.
Decine e decine di compagneri, con varia attitudine e costanza, con o senza tessere e appartenenze, hanno dato vita alla campagna elettorale inedita della Sinistra Arcobaleno. Ho ritrovato nelle situazioni compagneri della mia stessa "covata" del Circolo Lenin di Puglia, gente della CGIL e gente impegnata nell'associazionismo, inclusa l'ARCI, dell'ex-social forum, di altre realtà della cosiddetta sinistra extraparlamentare, del vecchio PCI, del manifesto e del Pdup.
Varie tradizioni: daranno vita a un processo costituente reale? Ne riparliamo al futuro.
Questo non è un appello mascherato contro l'astensionismo o per il voto alla Sinistra Arcobaleno, macchè, è un invito esplicito a votare nonostante qualsiasi altra considerazione la Sinistra Arcobaleno nella speranza di mantenere aperto uno spazio serio di soggettività politica per la sinistra. Tanto di cappello all'astensionismo sofferto, silente, non esibizionista o autogiustificato.
Tutto il resto è noia, narcisimo, moralismo avvelenato, minoritarismo nocchiero o roba da Hare Krishna.