Allego l`appello completo per completare le informazioni inviate
precedentemente e per allontanare ogni dubbio di tardo-maoismo.
Edoardo Magnone
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APPELLO
Un'indegna campagna di demonizzazione della Repubblica Popolare Cinese è
in corso.
A dirigerla e orchestrarla sono governi e organi di stampa più
che mai decisi ad avallare il martirio interminabile del popolo
palestinese e sempre pronti a scatenare e appoggiare guerre preventive
come quella che in Irak ha già comportato centinaia di migliaia di morti
e milioni di profughi.
Si agita la bandiera dell'indipendenza (talvolta camuffata da «autonomia
») del Tibet, ma se questo obbiettivo venisse conseguito, ecco che la
medesima parola d'ordine verrebbe lanciata anche per il Grande Tibet (un
'area tre volte più grande del Tibet propriamente detto) e poi per il
Sinkiang, per la Mongolia interna, per la Manciuria e per altre regioni
ancora. La realtà è che, nel suo folle progetto di dominio planetario, l
¹imperialismo mira a smembrare un paese che da molti secoli si è
costituito su una base multietnica e multiculturale e che oggi vede
convivere 56 etnie. Non a caso, a promuovere questa Crociata non è certo
il Terzo Mondo, che alla Cina guarda con simpatia e ammirazione, ma l'
Occidente che a partire dalle guerre dell¹oppio ha precipitato il grande
paese asiatico nel sottosviluppo e in un¹immane tragedia, dalla quale un
popolo che ammonta ad un quinto dell¹umanità sta finalmente fuoriuscendo.
L¹Occidente che si atteggia a Santa Sede della religione dei diritti
dell¹uomo non ha speso una sola parola sui pogrom anticinesi che il 14
marzo a Lhasa sono costati la vita a civili innocenti compresi vecchi,
donne e bambini. Mentre proclama di essere alla testa della lotta contro
il fondamentalismo, l¹Occidente trasfigura nel modo più grottesco un Dio-Re,
che vorrebbe costituire uno Stato sulla base della purezza etnica e
religiosa (anche una moschea è stata assaltata a Lhasa), annettendo a
questo Stato territori che sono sì abitati da tibetani ma che non sono
mai stati amministrati da un Dalai Lama: è il progetto del Grande Tibet
fondamentalista caro a coloro che vogliono mettere in crisi il carattere
multietnico e multiculturale della Repubblica Popolare Cinese per
poterla meglio smembrare.
Alla fine dell¹Ottocento, all¹ingresso delle concessioni occidentali in
Cina era bene in vista il cartello: «Vietato l'ingresso ai cani e ai
cinesi». Questo cartello non è dileguato, ha solo subito qualche
variante, come dimostra la campagna per sabotare o sminuire in qualche
modo le Olimpiadi di Pechino: «Vietate le Olimpiadi ai cani e ai cinesi».
La Crociata anticinese in corso è in piena continuità con una lunga e
infame tradizione imperialista e razzista.
Il 11/04/08, dario rossi<dario.red@???> ha scritto:
> Non vorrei che queste considerazioni fossero ispirate da una nostalgia
> tardo-maoista.
> Sul piano dei diritti umani la Cina è largamente deficitaria, e pensare al
> complotto, pochi giorni dopo che gli USA hanno tolto la Cina dall'elenco
> degli stati canaglia per farci meglio i loro affari, mi sembra alquanto
> improbabile.
> In ogni caso, la propaganda occidentale ed "l'imperialismo inglese", hanno
> mangiato la foglia, e cavalcano la tigre.
> dario
> ----- Original Message -----
> From: "Edoardo Magnone" <magnone.edoardo.tokyo@???>
> To: "Mailing list del Forum sociale di Genova" <forumgenova@???>
> Sent: Friday, April 11, 2008 12:52 PM
> Subject: [NuovoLab] appello contro i monaci tibetani
>
>
> L'iniziativa dello storico Losurdo e del filosofo torinese
>
> Vattimo, appello contro i monaci tibetani
>
> «Informazione scorretta: non è altro che la versione aggiornata del
> piano imperialista inglese contro la Cina»
>
> E se i disordini di Lhasa del 14 marzo non fossero stati altro che «un
> pogrom anticinese»? Una «caccia all'uomo finita con donne, bambini e
> vecchi dati alle fiamme?» e se la stampa internazionale «quella
> europea in particolare» fosse impegnata in «una campagna anti-cinese
> dai connotati razzisti», degna continuazione del vecchio «piano
> imperialista contro Pechino e della guerra dell'Oppio?». A pensarlo
> sono due intellettuali di sinistra: il filosofo torinese del pensiero
> debole Gianni Vattimo e lo storico dell'Università di Urbino Domenico
> Losurdo, che sulla Cina moderna ha scritto più di un libro. Nel giorno
> in cui Gordon Brown annuncia il proprio boicottaggio politico delle
> cerimonie olimpiche, Losurdo si è incollato alla sua posta elettronica
> per lanciare un appello agli altri intellettuali italiani affinché si
> riveda l'interpretazione «troppo squilibrata» a favore dei monaci di
> quanto sta succedendo in questi mesi pre-olimpici dentro i confini del
> Tibet. Finora l'unico che ha risposto con interesse alla chiamata da
> Urbino è stato Gianni Vattimo, che ha dato l'ok alla bozza di Losurdo:
> «Sì, io firmo».
>
> CACCIA ALL'UOMO - A sostegno della loro tesi, finora del tutto
> minoritaria, i due professori — Losurdo è considerato vicino all'area
> dell'Ernesto, la minoranza di Rifondazione comunista, Vattimo, già
> europarlamentare ds, poi passato al partito dei comunisti italiani di
> Diliberto è ora approdato al marxismo tout court — portano anche foto,
> reportage di giornalisti stranieri, testimonianze di turisti che erano
> a Lhasa in quei giorni e «video della tv cinese, censurati in Italia,
> ma che — spiega Losurdo — sono facilmente scaricabili da internet»:
> «La stampa europea e quella italiana in particolare hanno accettato la
> versione dei monaci, e solo qua e là a spizzichi e bocconi si può
> leggere qualche informazione corretta sulla selvaggia caccia all'uomo
> di quei giorni in cui la polizia cinese fu chiamata ad intervenire
> troppo tardi, quando il più era già avvenuto». Riportare dunque
> all'ordine del giorno anche la vulgata cinese è la missione che i due
> intellettuali si sono proposti e per la quale sono al lavoro, limando
> il testo dell'appello da proporre ai loro colleghi, ma anche ai
> parlamentari e all'opinione pubblica. Una difesa vera e propria della
> Cina «dall'attacco occidentale»: «Prima l'indipendenza mascherata da
> autonomia del Tibet — protesta Losurdo — del Grande Tibet, poi della
> Mongolia interna e infine della Manciuria: non è altro che la versione
> aggiornata del piano imperialista inglese contro la Cina».
>
> Gianna Fregonara
> 10 aprile 2008
>
> http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_10/vattimo_appello_contro_monaci_tibetani_ae57a182-06be-11dd-b573-00144f486ba6.shtml
>
> --
>
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> "Non vedo nessun Dio quassù"
> (Yuri Gagarin)
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> "L'intelligenza militare è una contraddizione in termini"
> (Groucho Marx)
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> "Beati coloro che hanno fame e sete di giustizia perche' saranno
> giustiziati"
> (Piergiorgio Bellocchio)
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