AGLI ORGANI DI STAMPA CON PREGHIERA DI PUBBLICAZIONE INTEGRALE
La sentenza emessa dal Tribunale di Lucca lunedì 7 aprile ha riconosciuto colpevoli del pestaggio di Edoardo Seghi, membro dell’Assemblea Spazi Autogestiti, gli estremisti di destra Andrea Palmeri e Alfredo Franceschini (condannati a 18 mesi di reclusione), Mirko Santucci e Daniele Benedetti (8 mesi di pena ciascuno).
Quasi quattro anni di dibattimento processuale hanno messo in piena luce di che pasta siano fatti questi camerati di provincia. E’ stata accertata al di là di ogni dubbio la vigliacca aggressione di 5 persone contro un giovane solo e inerme (tra gli aggressori c’era anche l’allora minorenne Alexander Adam Mossa, giudicato colpevole dal Tribunale minorile). Abbiamo visto soggetti forti e baldanzosi coi deboli e miti come conigli di fronte al potere costituito, tanto da non avere il coraggio e la capacità non diciamo di ammettere le proprie responsabilità, ma nemmeno di articolare la benché minima ragione plausibile per le loro azioni. Danno degli infami a chiunque non rispetti il loro codice di omertà, intanto nelle diverse deposizioni fornite agli inquirenti si sono ripetutamente accusati l’un l’altro, mostrando a tutti che le parole “onore”, “fedeltà”, “coraggio”, “lealtà” di cui si riempiono in continuazione la bocca sono solo una facciata di cartone dietro la quale si cela il vuoto assoluto di valori e principi, anche quelli elementari di amicizia fra simili.
Ma basta ragionar di loro, abbiamo speso già troppe parole per chi ancora oggi si richiama a ideologie di stampo nazifascista.
E’ invece necessario fare alcune considerazioni sulla sentenza, in quanto ne possono derivare conclusioni e giudizi piuttosto inquietanti sulla giustizia italiana.
Succede infatti che chi occupa uno stabile dismesso da 15 anni, lo ripulisce, lo rende fruibile alla popolazione venga condannato ad un risarcimento provvisionale di 10.000 euro nei confronti della proprietà. Chi invece pesta a sangue una persona indifesa in concorso con altri quattro, lo manda all’ospedale costringendolo a un’operazione chirurgica con conseguenze fisiche, morali e psicologiche di lungo termine, viene condannato a pagare una provvisionale di risarcimento di 5.000 euro. Evidentemente, secondo il nostro ordinamento, l’inconsolabile proprietario immobiliare che per tre mesi non ha potuto usare il suo fatiscente capannone ha diritto a un indennizzo doppio rispetto a chi, trovatosi al momento sbagliato nel posto sbagliato, ha subito un’assurda aggressione squadrista: i muri valgono più delle persone.
Avviene inoltre che chi manifesta contro la guerra, subisce cariche e manganellate ingiustificate e indiscriminate da parte della polizia, si becchi una condanna a 7 anni di galera (processo a Firenze per i fatti del 13 maggio del 1999). La disparità con la sentenza di lunedì a Lucca è talmente palese da non necessitare di alcun commento.
Questa giustizia italiana non smette mai di sorprenderci. Viva la legalità…
ASSEMBLEA SPAZI AUTOGESTITI
>
> "Questo è il comunicato che l'Assemblea Spazi Autogestiti ha inviato
> ai
> giornali in merito alla sentenza emessa dal Tribunale di Lucca il
> 7
> aprile scorso. Qualsiasi taglio, rimaneggiamento o sintesi
> arbitraria
> sono da addebitarsi alle redazioni".
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